La Baguette di Fendi, l'atto di disobbedienza della maison romana
Nata nel 1997 la borsa iconica creata da Silvia Venturini Fendi è un evergreen da collezionare.
La storia della moda annovera gli anni Novanta come il decennio del minimalismo. Gli stilisti di tutto il mondo, da New York a Milano, tolgono le paillettes, il pizzo e le rouches dalle loro creazioni mentre si concentrano sui materiali: seta, cotone e nylon (chez Prada). La silhouette degli abiti si rilassa e i colori si ammorbidiscono. Tutta un’altra storia rispetto alla decade precedente, quella degli anni Ottanta. Viene da sé che all’epoca creare un accessorio volutamente vistoso è un vero atto rivoluzionario. O di “disobbedienza”. Lo definisce così Silvia Venturini Fendi, designer dell’omonima maison romana, fondata nel 1925 da Adele Casagrande ed Edoardo Fendi. L’erede del brand si riferisce alla borsa Baguette di Fendi, nata nel 1997 e diventata in pochissimo tempo la prima vera it-bag della storia. “Mi chiesero di fare una borsa minimal, perché eravamo negli ‘90, quindi pieno minimalismo, ma io feci la Baguette che è l’esatto opposto: una borsa giocosa, unica perché ogni versione è diversa dalla precedente.” La racconta così Fendi, all’epoca direttore creativo degli accessori e braccio destro di Karl Lagerfeld, suo compagno di avventure creative fino al 2019. E in effetti si tratta del primo modello a essere soggetto ai cambi di stagione, in modo tale da poter essere abbinato al resto del look. E la strategia si è rivelata vincente, tanto da essere emulata dalle altre case di moda le quali adottano lo stesso modus operandi per le loro borse. Ma la Baguette di Fendi è unica: la tracolla, fissata ai lati della borse, fa aderire la pochette sotto il braccio, esattamente come il filone di pane francese. Non troppo grande, è perfetta per una giornata di shopping con le amiche, à la Carrie Bradshaw, così come per le serata importanti. Assieme ai modelli classici, in nero o con il motivo a zucca, le migliaia di Baguette prodotte in più di 20 anni si contraddistinguono per altri due dettagli: la fibbia bene in vista e le decorazioni, da quelle floreali alle più astratte, ricamate o stampate. Tutto il saper fare artigianale italiano in un piccolo accessorio. Estremamente femminile, la Baguette della maison romana è la borsa da collezione per antonomasia. Celebrata in tutto il mondo attraverso serie tv e campagne pubblicitarie, appare perfino nelle librerie: nel 2012 le viene dedicata una monografia curata dalla stessa Silvia Venturini Fendi, con interventi di fashion icon come Naomi Campbell e intellettuali, dalla scrittrice Banana Yoshimoto alla curatrice del MoMA di New York Paola Antonelli che definisce la Baguette “un archetipo”. L’inizio della rivoluzione della moda.
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