La pochette a spalla di Louis Vuitton, storia di miniature couture
Le borsette della maison parigina raccontano in versione mignon la sua celebre storia, vintage e contemporanea.
Nel romanzo Anna Karenina di Lev Tolstòj, la protagonista muore compiendo un gesto disperato: si getta sotto un treno. La vicenda è ben nota, ma leggendo bene tra le righe di uno dei più importanti romanzi russi dell’Ottocento, Karenina, prima di suicidarsi, getta la sua borsa a spalla per terra, in modo che non sia investita anch’essa. Che cosa vuole salvare l’eroina letteraria? Non lo sapremo mai. Quello che è certo è che dentro il piccolo accessorio, Karenina ha tutto ciò che le serve. A dispetto delle borse più grandi, che oggi chiamiamo tote, shopping, hobo oppure a secchiello, le pochette a tracolla rappresentano l’idea stessa di minimalismo. Contengono solo ciò che è utile davvero: dalle chiavi di casa allo smartphone, passando per lo specchietto - magari vintage, tramandato dalla nonna - e il classico rouge à lèvres. Nonostante sia Coco Chanel a inventare la tracolla, perché stufa di portare le borse a mano, è Louis Vuitton a interpretare in modo iconico questi minuti nécessaire à porter. La spiegazione risiede in quella che l’azienda stessa, fondata nel 1854, definisce una “storia leggendaria”. Louis Vuitton, infatti, promette a se stesso e ai suoi eredi che la maison, dal primo giorno di nascita in avanti, avrebbe realizzato accessori in pelle di splendida fattura, dai bauli da viaggio alle pochette da spalla. Senza compromessi. E così è ancora oggi, nonostante nel frattempo l’azienda abbia aggiunto collezioni moda tout court. Le piccole borse Louis Vuitton rappresentano in versione miniature l’essenza del brand parigino. In pelle, tela o denim, vengono spesso accompagnate da stampe a fiori, frutto di collaborazioni con artisti, e dai loghi, altrettanto conosciuti. Come il monogramma LV, o al fiore. E dietro quest’ultimo si cela una delle prove inconfutabile sul valore che Louis Vuitton possiede all’interno della storia della moda. Il fiore stilizzato, iscritto nel cerchio e nella forma a diamante ispirati al japonisme di fine Ottocento, ha più di un secolo. Più o meno la stessa età dell'opera di Tolstòj. E rimane un classico ancora oggi. Ecco perché che siano vintage o della stagione attuale, le borsette Louis Vuitton sono l’accessorio da collezionare e portare con sé, assieme a un pizzico del proprio mondo.
Orecchini con forme sinuose e texture organiche
I top senza spalline sospesi su tendenze estive
Una gonna lunga in denim e le sue infinite ragioni
Sensualità senza compromessi