Vestiamo la tradizione con gli anelli di fidanzamento dei Duemila
Il fine per cui si donano è sempre lo stesso, la promessa d'amore. Mutano le forme, tra classicità e avanguardia.
I libri di storia della gioielleria concordano tutti nell’individuare la nascita dell’anello di fidanzamento all’epoca degli antichi egizi. Il monile, ovviamente non ancora nella veste in cui lo si conosce oggi, viene regalato alla donna soprattutto come pegno di rispetto e fedeltà. L’amore viene quindi accompagnato da altri due valori, tipici invece del matrimonio, motivo per cui in epoca contemporanea, dopo aver donato un solitario, di solito si convola a nozze. Nel mondo della divina Cleopatra e delle piramidi, dunque, queste creazioni preziose fungono più che altro da fedi vere e proprie. Più avanti nel tempo, tra i romani di Cesare e dunque durante l’antica Roma, la tradizione vuole che l’uomo doni alle sua favorita due bagues de fiançailles: uno in ferro, da indossare esclusivamente entro le mura domestiche, e uno in oro da sfoggiare in tutta la sua lucentezza in pubblico, tra banchetti dionisiaci e rappresentazioni teatrali. Nonostante la differenza di materiali, entrambi assumono lo stesso significato, cioè amore, fedeltà e rispetto. Ed è in quel periodo che nasce l’uso di infilare l’anello sul dito anulare della mano sinistra. Il popolo romano crede infatti che su quel dito vi sia la vena amoris, collegata direttamente al cuore, al sentimento. Fino alla fine del Quattrocento la storia è più o meno la stessa, poco cambia negli usi e costumi amorosi. Nel 1477 - così narrano le pagine - l'Arciduca Massimiliano d’Asburgo fa realizzare per la sua amata Maria di Borgogna quello che è possibile definire l’archetipo del nostro anello di fidanzamento. La creazione, infatti, è tempestata di diamanti. La moda gioielli non può prescindere dal realizzare anelli di fidanzamento. Ma lo fa a modo suo, utilizzando le tecniche e le forme più all’avanguardia e, soprattutto, adattando l’aspetto creativo alle donne dei Duemila, libere e indipendenti, per le quali un oggetto simile significa accettare una promessa d’amore e progetti comuni, senza rinunciare a se stesse perché, come scrive Charlotte Brontë, la richiesta della mano è domandare "di trascorrere la vita al mio fianco, di essere il mio secondo io e la mia migliore compagna sulla terra.” Ecco come 7 brand indie reinterpretano l’anello di fidanzamento in altrettante creazioni, inedite e da perdere la testa. O il cuore.
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