Close up sulla Paris Fashion Week fra look delicati, erotici, vivi
#ParisDetails // Lente d'ingrandimento sui racconti di stile dalla #PFW Primavera Estate 2022 fra micro trame, maxi visioni, desideri ricamati e poesie sartoriali.
Un fiore, una rinascita, un intreccio delicato e naturale: la primavera estate 2022 disegnata da Maria Grazia Chiuri per Dior è uno sguardo aperto sulla collezione “Slim Look” realizzata nel 1961 da Marc Bohan, al tempo direttore artistico della maison. Sotto la Torre Eiffel Saint Laurent by Anthony Vaccarello sfida la notte bagnata dalla pioggia con i macro pendenti, arcobaleno notturno dai colori pieni, erotici, vivi. I patchwork di stoffa e ceramica confondono, vestono, creano nuovi desideri di acquisto per la futura stagione di Marine Serre, maga della second skin experience. Microscopiche imperfezioni, flutti, anime vaporose per Cecilie Bahnsen. Trecce, intrecci, nodi, ritorni e gigantismo nel nuovo corso di Balmain. Il neo proibizionismo di Dries Van Noten vive in primavere di frange. Corsetterie, araldi medievali, space add per Acne Studios. Asso di picche, riunioni per partiti emotivi, nuovi kaftani per l’estate di Rochas. In quale fiore affondereste il naso il primo giorno di primavera? Lo chiede Isabel Marant. Siamo ancora in cerca del bomber definitivo? Rick Owens l’ha immaginato in pennellate profonde. Bianco ipnotico, ciondolo da sciamana, sezione al microscopio del colore per Chloé. Forse la più bella di sempre, delicata, concettuale, sofisticata nei materiali è la galleria d’arte di Loewe. L’apoteosi di Valentino sfila in un café di Parigi, portate dei fiori all’appuntamento. Dove finisce il nero inizia sempre il bianco? La gestione delle emozioni by Issey Miyake. Meringata erotica, curve e incisi di tessuto per lo show di Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood. Intrecciare il lusso, ritorno alle origini del piacere da indossare da Hermès. I Simpson, i volumi estremi, i terreni di pizzo di Balenciaga. Sezioni del paradiso o di un deserto figlio di tramonti per chi indosserà un abito di Elie Saab. Un reggiseno pensiero per arginare l’alta marea della seta da Lanvin. Mettere in fila infinite colture di fiori per ottenere il pattern della primavera di Paul Smith. Immaginate la vita tutt’altro che breve di una farfalla, otterrete le chiavi dell’universo Givenchy. Materico e arioso, sensuale e corazzato è l’abito secondo Ludovic de Saint Sernin. Non importa di quale epoca sia il completo ricamato di Giambattista Valli, appartiene ai desideri di molti. Due fiori sul seno, due primavere tra cervello e cuore nella nuova era di Schiaparelli. Concezioni artiche, dettagli azzurro cielo per Maison Margiela. Quante perle abbiamo osservato nella storia della maison Chanel? La loro summa è nella tracolla interamente di perle e chanellismo. Pietre, nudo, sassi, anche, roccia, bottoni: uno in fila all’altro per il refrain che suona come “Miu Miu di più”. Le ali delle libellule come filigrane, il culto della leggerezza su uno scrigno per viaggiare da Louis Vuitton.
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