La regina (Olivia Colman) ha alle spalle un divano verde, gli orecchini di Diana (Emma Corrin) sono scintillanti. Cast e produttori di The Crown hanno presentato la quarta stagione della serie in una première virtuale, l’unica che ci si possa permettere ora. Com’è questa stagione?

La regina è contenta che il nuovo primo ministro sia una donna, la signora Margaret Thatcher. Il marito le dice “l’ultima cosa di cui questo Paese aveva bisogno sono due donne al potere”, Elisabetta replica seccata, “e invece è esattamente di questo che abbiamo bisogno”. Inizio depistante, perché poi le due non si sono piaciute per niente e, per una volta, forse aveva ragione Filippo.

Depistante anche il primo incontro, un po’ magico e infantile, tra Carlo e Diana. Lei appare come dal nulla, vestita da ninfa dei boschi, una ragazzina che si prepara per uno spettacolo di danza amatoriale. Lui è già nei guai fino al collo perché ama una donna sposata e la famiglia vuole che trovi una fidanzata adatta a diventare regina.

Insomma, la storia la sapete, no? Eppure, e qui sta la bravura degli autori di The Crown, arrivata alla quarta stagione su Netflix e degli interpreti e dei costumisti, e degli addestratori dei cani e dei parrucchieri, di tutti, anche se la trama la conoscete benissimo, in particolare la trama di questa quarta stagione (su Netflix dal 15 novembre) volete sapere come ce la raccontano. E ce la raccontano davvero bene. Montaggi alternati da thriller per descrivere l’attentato a Lord Mountbatten (una preziosa partecipazione di Charles Dance), riprese da kolossal per farci entrare nel mondo segreto di Balmoral, il castello in Scozia tanto amato da Elisabetta.

Qui, nella brughiera e nel fango e nelle sale piene all’inverosimile di mobili e ninnoli, avviene gran parte dell’azione dei primi due episodi (in tutto sono 10, coprono un arco di tempo che va dal 1979 al 1990) e qui, tra giochini scemi e caccia a un cervo che non ne vuol sapere di morire ma che i Windsor non vedono l’ora di impagliare e mettere in salotto, arrivano le due donne che più influenzeranno la vita di Elisabetta, della corona e anche un po’ di tutti noi negli anni a venire.

Arriva la Thatcher: è interpretata da Gillian Anderson ed è bravissima, più brava di Meryl Streep (scusa Meryl) nel film The Iron Lady: più cattiva, più determinata, più acida. La signora Primo Ministro e il marito sono due pesci fuor d’acqua a Balmoral, due provincialotti che non sanno stare al gioco, che non conoscono le regole, che hanno persino le scarpe sbagliate ma soprattutto che non riescono a celare il loro disprezzo per l’anacronismo della corona e i suoi riti tribali. I membri della famiglia reale sono animali del loro habitat che si sentono minacciati. Sublime la scena in cui l’altra Margareth, quella con l’acca finale, la sorella della regina, interpretata da Helena Bonham Carter, sfratta la Thatcher da una sedia del castello dove è proibito sedersi. “È una sedia appartenuta alla regina Vittoria”, dice. E la Thatcher manca solo che risponda “sti**zzi”.

Invece, Diana (brava anche Emma Corrin, attrice senza birignao, molto naturale) passa il Balmoral test con il massimo dei voti. È simpatica, divertente, bella, ha le scarpe giuste e aiuta persino Filippo a fare secco il cervo.

Poi, il cervo inseguito diventerà lei.