Un approccio crossover, che spazia dagli interiors alla moda, strizzando l’occhio agli yacht e agli alberghi di lusso

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Una sala riunioni al primo piano dello studio milanese di m2atelier.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Il corridoio sul quale si apre, a sinistra, la kitchenette in amazzonite realizzata da Manuel Coltri; oltre la porta dalle finiture metalliche di Niva e pelle di Foglizzo, un ambiente usato dagli architetti per gli eventi e le mostre.

Creatività e attitudine sartoriale all'ennesima potenza. Come quella "emme" elevata al quadrato nel nome del brand. Marijana Radovic e Marco Bonelli – entrambi architetti con un cursus honorum maturato tra Europa e Stati Uniti – sono i fondatori di m2atelier, team di venticinque giovani di varie nazionalità. Avviato nel 2011 lo studio a Milano (al piano terra dello stabile in cui vivono), i due progettisti spaziano dall'ambito residenziale al retail moda, passando per hôtellerie, nautica, arredi bespoke. Forti di un sodalizio privato e professionale, vantano collaborazioni di alto profilo.


m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
La scala in lamiera con gradini in diverse finiture.
m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Un angolo della "materioteca".





m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Il living degli architetti arredato con sofà su misura, di Ivano Redaelli, poltrone da flea market, coffee table bespoke, luci Heavy Metal, Buster + Punch, e Strato-Project: artwork di Lukas Rapold (a parete).

Genovese, classe 1971, Marco si è specializzato alla Columbia University. «Dopo la laurea in architettura con Stefano Boeri ho lavorato a Parigi, a Barcellona accanto a Ricardo Bofill, poi al seguito di Steven Holl e Gaetano Pesce, quindi a New York per Michael Gabellini», rivela. Nata in Serbia nel 1979, Marijana ha conseguito, invece, un master in Yacht Design al Politecnico milanese; il suo fiore all'occhiello è la collaborazione con prestigiosi cantieri navali ad Atene e per la società dell'armatore Latsis a Ginevra. Nella visione comune s'intrecciano un orientamento multidisciplinare, l'esplorazione di materiali nuovi e l'analisi delle giuste proporzioni, in perfetta armonia con i volumi.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Una porta scorrevole, oscurata da tessuto Dedar, si apre sullo studio dell’architetto Marco Bonelli; mobile anni Trenta in legno, tela del 1930 celebrativa del traforo del Sempione, pavimento in resina di Romano Zenoni.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
La libreria di materiali su due livelli, connessa da un passaggio in vetro.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Sedie Norah di m2atelier per Giorgetti e tela di Salvatore Gagliardo.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati//Disney+
L’ingresso arredato con busto dell’Ottocento e luci PH Louvre firmate Louis Poulsen.

Fondere le realtà è quindi un leitmotiv per la coppia. Tante le commissioni, dal Nord Europa alla Costa Azzurra. «Abbiamo realizzato dimore in cemento, vetro e teak lungo i fiordi norvegesi, un boutique hotel a Kragerø, a sud di Oslo, residenze a Portofino e una villa nel quartiere Super-Cannes». Ora è in arrivo The Core Club, realtà newyorkese pronta ad approdare su Corso Matteotti a Milano, «un circolo per soci su sei livelli e quattromila metri quadri, con otto suite, piccolo teatro, speakeasy, area skincare». Che si tratti di progetti abitativi, barche a vela o yacht, la cifra stilistica di m2atelier si traduce in pulizia delle forme, attenzione per il dettaglio, uso di essenze e pellami ecosostenibili. A ispirarli è spesso l'arte, «contemporanea innanzitutto: dalla percezione della luce nelle opere di James Turrell alle geometrie minimal di Donald Judd, senza tralasciare − ovviamente − il patrimonio progettuale di Gio Ponti e Piero Portaluppi». Alla costante ricerca dell'equazione tra unicità e taglio artigianale.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Un’area duttile usata come archivio per prototipi e materiali e mini gym.

m2atelierpinterest
Lorenzo Pennati
Un ritratto di Marijana Radovic e Marco Bonelli.