Con quel viso lì, e quella curiosità ininterrotta, potrebbe essere un regista. I suoi film, invece, sono le donne e il loro ritmo mantenuto in pochi centimetri di tacco. Un ritmo che Gherardo Felloni, creative director di Roger Vivier, continua a farci ascoltare ben oltre il mero oggetto del desiderio (le scarpe sempre e solo le scarpe). Perché dall’ultima intrusione del designer toscano nel mondo del cinema è nata forse la combo più riuscita del brand dalla fibbia icona: Isabelle Huppert protagonista di un mini film che è a metà tra gioco virtuale e corto d’autore. La protagonista di La pianista di Michael Handke e premio César per Elle di Paul Verhoeven, nel game-video di RV intitolato Hotel Vivier Cinémathèque interpreta diversi ruoli di diversi pellicole storiche: "adoro tutti i tipi di film, quelli comici, quelli tragici, i thriller... Penso che la Maison Roger Vivier sia indissolubilmente legata alle attrici, e in particolare alle grandi interpreti della commedia francese, la cui femminilità continua ad essere la mia musa ispiratrice. Sono stato sopraffatto dalla voglia di riunire tutti i generi e di proporre una vera e propria full immersion ludica nella settima arte" racconta Felloni. Intrigo internazionale e dark alla David Lynch, gioco di livello tra copioni horror, thriller, romantici mentre sul set compaiono, quali elementi di scelta, i nuovi desideri della Primavera Estate 2021 dalle infradito Vivier Flower Slide alla borsa Miss Vivier Flower. Ovviamente lei è una protagonista da Oscar: polidetrica, potente, sensuale come poche, Isabelle Huppert è un’altra personalità che si aggiunge al percorso di Felloni nel voler raccontare le donne e i loro amabili desideri/manie con contenuti sempre più interattivi, sempre più vicini a nuovi target che, finalmente, riscoprono donne ispirazione (prima di lei? Una spaziale Susan Sarandon).

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Courtesy

Nel corso della tua direzione creativa in Roger Vivier hai raggiunto e scelto donne che ricoprono età, ruoli e immaginari molto diversi: cosa ti ha spinto verso loro?
Le scelgo sempre in base al loro talento. Quando collaboro con diversi attori, artisti o performer, scelgo quelli che ammiro profondamente.

Che cosa chiederesti Isabelle Huppert che non hai osato… chiederle sul set?
Le chiederei di recitare insieme in un film o di cantare con lei! È davvero un'attrice straordinaria ed è stato un sogno lavorarci per questo corto.

Il fil rouge del tuo lavoro sfocia sempre più nel mondo del cinema (non ultimo l’abito creato per Cristina Ricci agli Oscar 2020 ndr). Quali sono le origini di questo rapporto?
Il cinema è lo lo strumento migliore, secondo me, per comunicare qualcosa di immaginario e, nel caso di Vivier, è strettamente legato alla sua storia e allo stesso ideatore Roger Vivier.

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studio paura

In questo momento storico: evadere, giocare e scoprire (online e live) sarà sempre più la chiave per capire la nostra società?
Penso che sia la chiave in un'epoca in cui le persone sono costrette ad essere lontane. Ora, più che mai, dobbiamo trovare un modo per entrare in contatto e interagire. Questo è il motivo per cui le interazioni con i social media diventano primarie.

Quando ti vedremo come costumista di un film? E quale genere potrebbe essere?
Sarebbe un sogno, spero presto! Ho una grande passione per il cinema e il teatro. Mi accontenterei di qualsiasi tipo, se solo qualcuno me lo chiedesse...

Qual è il film che rivedresti all’infinito con tua madre?
La Signora delle camelie
di Mauro Bolognini (anno 1981 e nel cast il duo Isabelle Huppert e Gian Maria Volonté ndr)!

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studio paura / Courtesy Roger Vivier