“Regina George, is that you?”. In un remake, Sarah Rose Summers Miss America 2018 sarebbe perfetta. Perché quello che è riuscita a dire in una diretta Instagram rischia di costarle il posto nella competizione. Complice l’atmosfera rilassata di un dietro le quinte in compagnia di due colleghe di Miss Universo, Sarah Rose ha pronunciato alcune frasi razziste nei confronti di un’altra concorrente della manifestazione. E la citazione della queen bee del film Mean Girls, dove Rachel McAdams impersonava la biondissima, perfidissima e falsissima sweetheart della scuola, non è casuale. L’esempio più calzante di una presunta superiorità solo perché bellissima, purissima wasp, chiusa nelle proprie convinzioni pregiudiziali sul resto del mondo, convinta di avere sempre ragione.

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Rimettiamo ordine partendo dal principio. Sarah Rose Summers, prima fanciulla del Nebraska a vincere Miss America, è in concorso a Miss Universo. La finalissima è prevista a Bangkok, in Thailandia, il 17 dicembre 2018. Visto che le partecipanti sono già sul posto, Sarah Rose non lesina il suo racconto personale dell'avventura via social. Posta Stories e in una di queste, con un largo sorriso, ringrazia e saluta Rern Sinat Miss Cambogia 2018 che partecipa alla competizione di bellezza con lei. Sguardo a favor di camera, sincerità (presunta) alle stelle. Sembra tutto perfetto, glamour, patinatissimo. Ma è tutto falso. La sbugiardata della reale ipocrisia della più bella degli USA avviene durante una diretta IG in compagnia di Miss Australia 2018 Francesca Hung e Miss Colombia 2018 Valeria Morales, recuperata dall’account Instagram Diet Prada insider nel mondo del fashionbiz. E la figura della fidanzatina USA Sarah Rose non è proprio eccellente.

Nel video pubblicato sul profilo, emerge come l’ipocrisia della sorridente Miss sia la vera benzina della sua personalità. Sarah Rose Summers finge di essere tollerante, basically. Nell’indicare come Rern Sinat, la suddetta Miss Cambogia, non sia in grado di parlare inglese correttamente, Sarah Rose ha firmato pubblicamente una dichiarazione di razzismo linguistico e umano che suona quasi sconvolgente. Eccessivo? Non tanto. La sua presa in giro non è affatto bonaria: non è fatta in presenza della collega, non è dolcemente scherzosa come si sarebbe potuto far passare, non nasconde una paura del diverso. La frase con cui Sarah Rose Summers, essenza di purezza wasp educata all’università cristiana del Texas, apostrofa Rern Sinat, trasuda condiscendenza e superiorità presunta. In base a cosa, poi? Alla lingua parlata. “Fa finta di conoscere l’inglese, le chiedi una cosa, fai conversazione con lei e ti risponde ridendo. È così tenera” commenta a favor di camera Sarah Rose, mentre le due colleghe poliglotte tra spagnolo e inglese le danno più o meno manforte.

Nel 2018, lo stesso anno in cui Miss America ha detto addio ai bikini per mostrare maggior rispetto verso le donne, nell'anno in cui ci siamo fatti scrupoli per il razzismo di coscienza di fronte a Sandra Oh in Killing Eve, gli USA si ritrovano con una questione bellezza/intelligenza ancora più difficile da risolvere. La finta solidarietà tossica, avvelenata, pregiudiziale. Non sono stati presi provvedimenti e nessuno, tranne che sui social, ha spiegato alla novella Regina George di Miss Universo 2018 che l’idioma più parlato al mondo per numero di parlanti è il cinese e non l’inglese, e non conoscere la lingua d’Albione non significa necessariamente essere ignoranti. Ma tant’è. L’errore razzista di Sarah Rose Summers è diventato virale e molti stanno protestando perché le dichiarazioni di Miss America e delle due colleghe di Australia e Colombia non restino impunite. Per ora non sono state prese decisioni. Ma la calunnia social, più che un venticello, è un blizzard che spiana.