Occhi cerbiatteschi, luminosi e sexy. Così appare a prima vista Amanda Seyfried, mentre nel corso dell’intervista si rivelerà riflessiva e a tratti malinconica. Modella e cantante, dichiara che la sua più grande passione è recitare. Attrice poliedrica, è stata ragazzina dolce e naïf in Mamma Mia!, manipolatrice e psicologicamente disturbata in Chloe - Tra seduzione e inganno mentre in Lovelace veste i panni di una pornostar.

Ha appena terminato le riprese del film The Last Word, dove recita accanto a Shirley MacLaine: «È la storia di un’amicizia fra due personalità molto diverse». La vedremo nel 2017 nei nuovi episodi della serie cult degli anni Novanta Twin Peaks (impossibile dimenticare il tormentone “Chi ha ucciso Laura Palmer?”).

Il suo account Instagram, @mingey, rivela un grandissimo amore per gli animali, in particolare per Finn, cane da lei adottato, per l’ambiente e per i lavori a maglia e all’uncinetto che la rilassano. La incontriamo a Parigi in occasione del lancio del nuovo profumo di Givenchy, Live Irrésistible. Lo spot che la vede protagonista è un mini-film autoironico, dove Amanda accende le luci della tour Eiffel con un colpo di tacco. È stata scelta «perché trasmette gioia di vivere, buone vibrazioni ed è frizzante come una coppa di champagne». La prima domanda è quindi d’obbligo.

Cosa rende una donna irresistibile?

Consapevolezza, autocoscienza, non essere una persona giudicante.

Quali sono le memorie olfattive legate alla sua infanzia?

Il profumo di gelsomino mi ha sempre accompagnata da bambina. Sbocciava nel giardino di mia nonna soltanto per due settimane all’anno ed era meraviglioso. Poi quello di pane tostato e di noccioline: mio nonno le mangiava in continuazione. Ogni giorno prima di cena beveva un Manhattan come aperitivo. Ne ricordo ancora l’odore!

Quando andava in onda Twin Peaks aveva solo 5 anni. Come si è preparata a recitare nel ruolo di Becky?

Ho guardato la serie quando avevo 19 anni perché il mio fidanzato dell’epoca adorava David Lynch. Mi è subito piaciuta perché era pazza, strana, eccentrica, divertente e dark, con un sense of humour piuttosto macabro. Insomma un insieme di sensazioni. Mia sorella maggiore l’ha amata prima di me, alla fine era qualcosa di familiare e morivo dalla voglia di far parte del cast.

Ci racconta qualcosa del suo personaggio?

David Lynch è così misterioso... Non posso rivelare niente, ho le mani legate (fa il segno dei polsi ammanettati, ndr) e non ho nemmeno il copione.

Si sente sicura sul suo aspetto e sulla sua carriera?

Adesso voglio dare meno importanza all’estetica. Ho sempre fatto campagne di moda nelle riviste patinate, ma sono cresciuta e ho voglia anche di altri progetti. So che non sono vecchia, ho solo trent’anni, ma ho già vissuto tante esperienze, in termini di viaggi, lavoro, relazioni. Ho capito che nella vita ci sono alti e bassi e non si può essere sempre al massimo. Tutto cambia, ma mi sento meno ansiosa sul percorso della mia carriera e più consapevole del fatto di avere costruito qualcosa di solido Ripeto come un mantra a me stessa: «Sono un’attrice». Ho fatto tanti lavori nella vita ma ho sempre desiderato recitare e oggi credo di farlo abbastanza bene. So che sono rispettata dalle persone che stimo e anche se non sono sempre al top o non ho un super film in uscita, tutto può sempre cambiare e fino a quando continuerò ad avere ruoli che mi piacciono va tutto bene.

È stata in Italia per Letters to Juliet e ha lavorato con Gabriele Muccino in Padri e figlie. Che idea si è fatta dell’italian way of life (a parte il cibo)?

Il vino! Scherzi a parte, mi vengono in mente due parole: siesta e genialità. Credo che nel vostro Paese le persone siano meno fissate con il lavoro e più presenti nella vita privata. Vorrei adottare anch’io questo metodo. È importante passare del tempo con le persone che amiamo. Forse rende meno ansiosi.

A proposito, lei recentemente ha confessato di soffrire d’ansia. Ha qualche consiglio da condividere per combatterla?

La meditazione. È fantastica! Insegna a fermarsi e a prendere coscienza delle proprie paure, spingendoci a cercare di trovarne i motivi. Bisogna andare alla radice dell’ansia e farsi domande sulle sue cause. Nell’immediato l’esercizio più facile è concentrarsi sul respiro, perché il panico fa mancare ossigeno al cervello. Respirare è la strada!

Ha recitato a Broadway in The Way We Get By. Le piacerebbe in futuro fare ancora teatro?

Assolutamente sì! Amo il teatro, perché è vita. Non finisce mai. Sì, la performance dura un’ora e mezzo, un tempo denso di emozioni, che può spaventare, ma è un’esperienza super gratificante, dà molte soddisfazioni. Però è un grande impegno e ci sono alcune condizioni imprescindibili. La prima è amare veramente il copione. Poi bisogna credere nel personaggio da interpretare e naturalmente avere fiducia nel regista. È così stancante recitare dal vivo tutti i giorni la stessa parte che sono tutti elementi essenziali.

Ha scelto di appoggiare la campagna No kid hungry. Quali sono le cause più importanti di cui occuparsi oggi?

I rifugiati. Non sono coinvolta direttamente, ma ho molti amici che se ne occupano. Nel mondo ci sono così tante emergenze che è difficile scegliere quella di cui occuparsi, anche se la fame è sicuramente il problema su cui sono più sensibile. Negli Stati Uniti ci sono moltissimi bambini che a causa dell’indigenza non possono andare a scuola. Ma sono anche impegnata in molti progetti a favore degli animali. Spesso sono trattati come spazzatura e non hanno voce, così mi piace pensare di poter parlare a nome loro. Ho collaborato con Amazon Fashion per fare alcune charity cards natalizie con il mio cane Finn come protagonista. I proventi andavano all’associazione Best Friends Animal Society. Sono anche coinvolta in I Am That Girl, organizzazione che opera sul territorio e aiuta le ragazze ad accettarsi e a sentirsi più forti.

Quanto conta l’istinto nella sua vita?

È la base di ogni decisione, più conosci te stesso più ti fidi di lui. È una vera ancora di salvataggio.

Cosa sogna per il futuro?

La maternità. Come la maggior parte delle donne, credo.