La sua bio parla chiaro: a 5 anni imitava Margaret Thatcher, a 20 calcava le passerelle di mezzo mondo, a 30, dopo la candidatura ai Golden Globe (per Outlander), Jodie Foster l’ha voluta sul set per Money Monster. E ora? Corre. Seguitela... Attenzione: si pronuncia Catrina.

Mi viene incontro in una suite di un hotel di Londra. “Ciao, buongiorno!”. L’italiano è perfetto e la mano la sa stringere. È alta e longilinea, sul viso chiarissimo nemmeno un puntolino, quasi vien da dire pixel, fuori posto: non mi stupisce che due anni fa il magazine Rolling Stone l’abbia inserita tra i 25 sex symbol più hot del mondo.

Le chiedo se parli la nostra lingua correntemente: “No, solo qualche parola imparata quando lavoravo a Milano” dice spostando una ciocca di capelli. In compenso conosce il gaelico irlandese e un po’ di francese, “merito di un paio d’anni trascorsi a Parigi da ragazza. Mi è tornato utile quando mi sono trovata sul set della seconda stagione di Outlander, ambientata in Francia (la serie in Italia arriverà a giugno su Foxlife, ndr). Anche se all’inizio ho avuto bisogno di un coach per raddrizzare l’accento”.

È passata l’ora di pranzo e lei ha appena finito di posare per un lungo shooting fotografico, ma non mostra segni di cedimento, anzi: ha un entusiasmo atipico per una che fa questo mestiere da anni ed è abituata a rispondere spesso alle stesse domande, a volte stupide.

Ha appena iniziato un tour per l’Europa a parlare con la stampa, ma lei è soddisfatta. In fondo viaggia da tutta la vita: ha vissuto per otto anni a New York, oltre che in Inghilterra, Germania, Italia e Scozia (non necessariamente in quest’ordine). Ascolta diligentemente la lista delle città, mi guarda dritto negli occhi e mi sembra stia ripercorrendo con la memoria ogni tappa. “L’ultimo anno l’ho passato a lavorare e quindi avevo bisogno di una piccola vacanza. Sono appena tornata da Venezia. Tour completo, compresa Piazza San Marco completamente allagata” dice, mostrandomi col cellulare una foto che ha caricato su Instagram.

In realtà, i social le servono “soprattutto per restare in contatto con gli amici sparsi in giro per il mondo. Mando un messaggio su Facebook e chiedo: “Chi è disponibile stasera per una rimpatriata?”“.

Caitriona è gentile, accogliente, subito accessibile: potresti proporle di andare a bere una birra e direbbe di sì. Ha un paio di ottimi motivi per essere soddisfatta: a maggio sfilerà per la prima volta sul tappeto rosso della 69esima edizione del Festival di Cannes e, al suo fianco, ci saranno anche Julia Roberts e George Clooney, che hanno recitato con lei nell’atteso thriller Money Monster, diretto da Jodie Foster. Nel film Clooney interpreta Lee Gates, un giornalista esperto di finanza che viene preso in ostaggio durante una diretta televisiva da un giovane investitore che ha perso tutto.

“Jodie... La ammiro da sempre, perciò non potevo credere alla mia fortuna quando ha voluto conoscermi. Mi ha fatta sentire subito a mio agio, abbiamo letto insieme le battute e fatto varie prove. È una persona deliziosa, coi piedi per terra”.

Dei suoi colleghi le interessa la normalità, più che il loro status di divi: “Con Julia ho molte scene al telefono: lei mi parlava dallo studio accanto al mio e poteva vedermi, mentre io potevo solo sentirla. È stato divertente e un po’ strano. Tra una pausa e l’altra ci siamo fatte delle gran chiacchierate. Resto sempre colpita da quanto la maggior parte dei grandi attori sia fatta da persone comuni, che non se la tirano. Ma non fatemi parlare con Gena Rowlands o Meryl Streep, perché le ammiro così tanto che sarebbe afasia pura”.

Ha una qualità rara, riesce a mettere a proprio agio l’interlocutore in pochi secondi, con una risata di pancia o uno sguardo verso l’alto che tradisce un po’ d’imbarazzo ogni tanto.

Se non avete mai sentito parlare di lei, provate a cercare il suo nome su Google e vi accorgerete che di Caitriona ce ne sono due: la prima è una ragazza di appena vent’anni che, dopo essere stata scoperta da un talent scout per le strade di Dublino, ha iniziato a calcare le passerelle di mezzo mondo per Chanel, Marc Jacobs e Dolce e Gabbana, divenendo la più richiesta top model d’Irlanda. “All’inizio mi sentivo un pesce fuor d’acqua, lavoravo insieme alle modelle più pagate del pianeta e pensavo: “Ma come ci sono finita qui?”. Era tutto molto surreale”.

La seconda, ed è questa, è una donna determinata che, sette anni fa, a un passo dai trenta, ha rimesso in discussione tutti i traguardi raggiunti, finendo in pratica per ricominciare da zero. “La moda non è mai stata una grande passione, dopo un po’ ho iniziato a stancarmi e ho studiato teatro al Conservatorio di Musica e Dramma di Dublino”.

Del resto a cinque anni già si divertiva a fare le imitazioni. Quella di Margaret Thatcher, in particolare, era un must tra amici e parenti. “Ero un vero maschiaccio, mi interessava di più correre in campagna o arrampicarmi sugli alberi. Facevo diventare pazzi i miei genitori, ma penso che oggi mi abbiano perdonato”.

Ha ben sei fratelli e sorelle, ma nessuno condivide i suoi interessi: “Sono tutti più accademici di me: scienziati, matematici, sergenti di polizia. Hanno le loro vite, divise tra lavoro e figli, e non credo che si interessino molto al mio lavoro. Ma sono fieri di me, questo sì”, e sorride. Poi aggiunge, come se si fosse improvvisamente resa conto di una cosa importante: “In realtà mia sorella abita a Londra, magari potrei invitarla a una premiere quando ce ne sarà l’occasione”.

Dunque nel 2009, dopo quasi un decennio passato a sfilare, mette tutta la sua vita in valigia e prenota un biglietto di sola andata per Los Angeles. “Nessuno poteva garantirmi che non sarebbe stato un enorme fallimento, ma ho deciso di tentare: ho iniziato a frequentare dei corsi di recitazione e a bussare alle porte di agenti e produzioni, proprio come tutti. All’inizio era difficile persino ottenere un’audizione, ho passato due anni faticosi. Ma penso che sia un percorso necessario per chi vuole intraprendere questo mestiere: ti prepara alle sfide che dovrai affrontare”.

Ha mai pensato di abbandonare tutto? Sospira, la voce si fa più bassa: “Ammetto di esserci andata vicina, per un periodo ho dubitato che ce l’avrei fatta. Ma la mia natura impulsiva mi ha salvata: a volte, nella vita, devi semplicemente buttarti, anche se sei terrorizzata”.

Per fortuna qualcuno si accorge di lei e le dà una possibilità: il regista J.J. Abrams (quello dell’ultimo Star Wars) le offre un piccolo ruolo in Super 8, consentendole di ottenere un visto di lavoro per restare in America: “Interpretavo la mamma del bambino protagonista e non avevo nemmeno una battuta. E la stessa cosa è successa quando ho recitato insieme a Michael Caine in Now You See Me. Penso che sarei stata una grande attrice del cinema muto”, e ride mentre versa un po’ di tè in una tazza.

La svolta arriva nel 2013, quando il network Starz! adatta per il piccolo schermo la saga letteraria di Outlander, scritta da Diana Gabaldon, un successo da quasi 30 milioni di copie e tradotta in 23 lingue. Al centro della storia l’infermiera Claire Randall, che dal 1945 viene catapultata per magia nella Scozia del diciottesimo secolo. Tra battaglie sanguinose e accurate ricostruzioni storiche c’è spazio anche per un’appassionata storia d’amore con l’affascinante Jamie Fraser (lo scozzese Sam Heughan).

C’è qualcosa di profondo tra Caitriona e Claire: “Mia nonna era un’infermiera a Southampton, durante la Seconda Guerra Mondiale. È morta proprio durante le riprese e mia madre ha trovato un disegno che un soldato aveva fatto per lei. È stata una connessione molto particolare per me”.

Al debutto della serie diventa una star e lo scorso 10 gennaio si è presentata al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, con addosso uno splendido abito nero semi trasparente di Alexander McQueen, per la cerimonia di premiazione dei Golden Globe, dove era candidata come miglior attrice protagonista in una serie drammatica. “Quando hanno annunciato le nomination ero sul set e stavo andando a cambiarmi in camerino. Accendo il cellulare e vedo centinaia di sms. Non potevo crederci, ho urlato”.

Ha festeggiato insieme alla troupe? “Si sono complimentati con me, ma dopo cinque minuti siamo tornati a lavorare. Ciak, azione! La televisione non si ferma mai”.

Caitriona, che in passato è stata legata al chitarrista Dave Malone della band Radio4, ora è single, ma i fan e i tabloid non fanno che parlare della chimica tra lei e Heughan a causa delle numerose scene di sesso (“Ogni volta che i miei genitori guardano insieme la serie, mia madre cerca di distrarre mio padre perché pensa che potrebbe farsi venire uno shock”). I diretti interessati hanno sempre negato un coinvolgimento sentimentale, spiegando che la loro è semplice amicizia.

Ci si abitua mai a spogliarsi davanti a una troupe? “No, mai, e detesto riguardare le mie scene. Ma se lavori con delle persone amiche le cose sono più facili”. Nella seconda stagione di Outlander, mi spiega, Claire vivrà delle esperienze particolarmente traumatiche. Cercare di farle aggiungere qualche dettaglio sulla trama è un’impresa impossibile.

E su Money Monster? “Io interpreto il capo delle pubbliche relazioni di un’azienda di trading ad alta frequenza. Questa storia pone due belle domande: come funziona il nostro sistema finanziario e cosa stiamo facendo come società? Abbiamo grandi corporazioni che creano sistemi così avanzati da rendere impossibile una regolamentazione da parte del governo, con tecnologie che crescono più velocemente di quanto possiamo capire. Nemmeno le persone che lavorano nei servizi bancari le comprendono fino in fondo. È stato interessante documentarmi”.

Com’è cambiata rispetto a quando ha iniziato a lavorare nel cinema? “Per molto tempo ho fatto scelte azzardate, dettate dall’istinto. Adesso mi sono fatta un’idea di cosa voglio, e vado dritta in quella direzione. Qualche giorno fa mi hanno chiesto se mi senta un modello per chi sogna questa carriera. Be’, voglio restare fedele a me stessa. Scegliere ruoli intelligenti. Tenermi alla larga dalle vanità di questo mondo. Di più non posso proprio fare”.