Caroline Vreeland in vacanza a Tulum con costume intero di Agent Provocateur (da 230 euro) è l’equazione vivente che affosserà Emily Ratajkowski? La provocazione arriva da un semplice confronto dei loro profili Instagram: Caroline Vreeland con un fisico scultoreo e drink in piscina, Emily Ratajkowski e quel nudo tra le rocce che ha rimesso sul piatto il suo manifesto femminista. Entrambe, non sono forse una dichiarata, categoria di influencer proto-femministe, orgogliosissime, da rivalutare vita natural durante? Le linee di costumi lo sanno bene e hanno marcato il territorio con sagace anticipo: e quindi succede che a 24 ore dal post della Vreeland in AP ci sia una caccia al costume intero rosso su Asos & co. Ma se di Emily Ratajkowski si sa e si è visto molto, della nipote di Diana Vreeland si sa e si è visto meno (eccetto per gli addetti ai lavori, sia chiaro, che la conoscono e da molto prima rispetto a Emrata). Dunque chi è Caroline Vreeland? Dj, musicista, socialite, viveur nel più classico dei concetti: essere nipote di Diana la penna, mente, anima di decenni di Harper’s Bazaar, non le è sempre d’aiuto. Anzi. Un po' come per Emily Ratajkowski non lo sono stati gli anni passati tra i banchi universitari, dove insegnano i genitori (anzi per anni è stata tacciata di voler esprimere tutta se stessa in sexy-boomerang per ovviare al passato accademico).

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Caroline Vreeland, a differenza di Emily, è meno mediatica in senso lato: ovvero non è conosciutissima da maschi over 30 né seguitissima da donne under 20 che copiano i suoi look. Perché? Perché la (possibile) competizione tra Emily e Caroline si regge su un'equazione molto complessa: provocare, essere naturalmente erotiche, fare e postare tutto quello che desiderano, farvi vedere la loro vita, non farsi condizionare in toto dalla loro vita social (come fa il 90% delle colleghe influencer). In questo le due sono acerrime AMICHE. Un altro confronto le mette di nuovo dallo stesso lato della barricata: entrambe sanno benissimo che possono far cambiare idea sul loro personaggio in un colpo di shopping online. Lo sa benissimo Emily Ratajkowski che ha messo tutti a tacere indossando un cappotto super classico alla Max Mara. dopo aver abituato per mesi i suoi followers a sottovesti di pizzo. Lo sa benissimo Caroline Vreeland, dna di Los Angeles tutt’altro che alla La la Land. E infatti di Caroline Vreeland si parla tanto per quei bikini mozzafiato esibiti a Tulum quanto per il suo andare fiera in qualità di testimonial per GCDS (God Can’t Destroy Streetwear) marchio milanese che l’ha ingaggiata per una campagna video+magazine già amatissima da Highsnobiety.com.

Caroline Vreeland ha 28 anni, Emily Ratajkowski ha 25 anni: sono opposte, sono identiche, sono uscite dal nulla, erano predestinate a far parlare di loro per un bikini succinto e un seno naturalmente oversize. Sono le influencer più libere e spudoratamente indipendenti: Caroline Vreeland quanto Emily Ratajkowski piacciono anche a una piccola parte di donne perché sono senza veli e senza peli sulla lingua. La Vreeland difende costantemente il suo curriculum musicale - partecipazione ad American Idol nel 2013 inclusa - si è presa cover e interviste di W e GQ (forse in un servizio che nonna Diana non avrebbe del tutto approvato senza reggiseno e di pelle vestita), dichiarando apertamente che «A 20 anni volevo essere vista per quello che ero davvero: non solo una bionda con un seno grande e un’eredita di famiglia». Emily a sua volta, per dichiarare di poter cavalcare nuda un cavallo bianco si è dovuta sedere e confrontare dialetticamente con Naomi Wolf la più grande femminista americana vivente. «L'eleganza è il rifiuto di canoni prescritti» disse la nonna Diana Vreeland: aforisma messo in pratica. Alla maniera di Caroline.