La prima volta che l’abbiamo vista nella parte della moglie feticcio di Leonardo DiCaprio in The Wolf Of Wall Street, abbiamo storto il naso. Perché Margot Robbie era troppo bella per essere pure tanto brava, fedeli al pregiudizio che fa delle donne le prime nemiche della categorie. Ma Margot Robbie su quel piedistallo di invidia misto ad inarrivabilità ci è rimasta cinque minuti. Non di più. Perché bella sì, brava tanto, senza pretese. Si è fatta amare con poco, Margot Elise Robbie, origini australiane (è nata a Dalby, nel Queensland, nel 1990) e una gavetta nella serie tv più longeva down under, Neighbours, che lanciò anche Natalie Imbruglia (in altri contesti e senza arrivare a Hollywood, ma solo alle classifiche musicali). Margot invece la carriera di attrice l’ha presa sul serio e ha studiato per rendersi sempre più credibile. Perché? Proprio per il pregiudizio di cui sopra. “Una così bella non può essere così brava”, scherziamo? Contraddittori senza ritegno, gli spettatori. Che poi magari pensano all’altra celebre e bellissima australiana Nicole Kidman e si sperticano in lodi. Ma Nicole la sua carriera l’ha fatta e ora campa di rendita, quella di Margot Robbie nei film più di grido è appena all’inizio. E promette benissimo perché è una goddess senza pari, in grado di passare da un ruolo blockbuster (Margot Robbie Harley Quinn resterà nella storia solo grazie a lei) ad uno più impegnato come Tonya Harding nell’acclamato I, Tonya. Che le è valso la nomination agli Oscar come migliore attrice -vinto poi da un’imbattibile Frances McDormand- e ha contribuito a non staccare mai i riflettori sull’interprete di una storia cruda dello sport e dell’America.

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Margot Robbie oggi è lanciatissima. Tutti la vogliono, tutti la cercano, ma solo uno ce la fa (pre-spoiler). E chi la guarda trasformarsi sul grande schermo, lei sì fedele al concetto di mimesi in stile Actor’s Studio, ha messo via definitivamente pregiudizi e stereotipi. Poi fa anche innamorare per i suoi look e per gli strepitosi capelli medi in un lob che tutte le ragazze iniziano a copiare (in passato se li tinse di nero e fece impazzire il mondo), ma sono i correlati della fama nello showbiz. Giusto, abbiamo uno spoiler in sospeso. La fatica di dimostrare il talento l'ha premiata con il più desiderato dei registi: Margot Robbie con Quentin Tarantino. Che dopo lo scandalo Weinstein e la pace a malapena ritrovata con Uma Thurman ha voluto l'australiana nel suo prossimo film. E, sostengono su Deadline, dopo tante discussioni cominciate nello scorso luglio si sarebbe arrivati alla trattativa definitiva per Margot Robbie nel ruolo di Sharon Tate per Once Upon a Time In Hollywood, così dovrebbe intitolarsi il grande affresco sul cinema firmato Tarantino la cui uscita è prevista il 9 agosto 2019, il cinquantennale dell'omicidio di Sharon Tate. L’attrice australiana ritroverà il perduto collega Leonardo Di Caprio dopo le sevizie psicologiche del film di Scorsese e incrocerà Brad Pitt (Leo e Brad insieme = sogno di tutte le ragazze degli anni 90), per un cast che sarà ancora più stellare. Il ruolo affidato a Margot Robbie è uno di quelli difficili e cruciali nella storia americana, colpirà al cuore la cultura a stelle&strisce. Un ruolo femminile incredibile cui dare uno spessore che lo storytelling attorno all’omicidio più celebre compiuto da Charles Manson e dalla sua setta ha un po' fatto sbiadire. Sharon Tate rivivrà con Margot Robbie, ormai diventata l’attrice più esperta nell’interpretare i personaggi di donne chiave del secolo scorso. Mais oui, brava Margot. Facci ricredere fino in fondo.

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