Oui, je suis Annabelle Belmondo. Bella di nome (e di cognome), oltre che di fatto. Bella di quella eleganza dritta spedita dalle origini francesi, mitigata dall’aura di una vita americana. Un perfetto equilibrio. Annabelle Belmondo modella e non solo: sulla carta di identità alla voce professione va aggiunto "aspirante attrice". Tradizione di famiglia, normale se cresci sui set di Francia appresso a nonno Jean Paul Belmondo detto Bébel, Le magnifique. Ovvero uno degli attori più giganti de le cinéma. Nonno Belmondo non pesa sulla carriera della splendida nipotina, che al Festival di Cannes 2018 ha sfilato sul red carpet ricordando al mondo intero quanto l’eredità possa non essere un peso. Anzi è un’emozione da sfoggiare, più brillante di una collana di diamanti, più reale di un abito rosso fuoco splendido. Sul poster del Festival quest’anno c’è proprio nonno Bébel da una scena di Pierrot Le Fou di Jean-Luc Godard. Annabelle, col cuore in mano, ha confessato a WWD con dolcezza: “È bellissimo, lui non è qui ma è come se ci fosse. Mi ricorda delle tante volte che ho visto i suoi film”. Una fanciulla in equilibrio tra l’essenza vintage e il futuro degli Dieci del terzo millennio, tra social (perdersi tra le foto del profilo Instagram di Annabelle Belmondo, prego) e ospitate televisive che potrebbero essere lette come un flop.

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Partiamo dalla storia recente: Annabelle Belmondo a Sanremo 2017 non ha certo brillato, ingessata nel ruolo di bella valletta per cinque minuti accanto ad Anouschka Delon figlia di Alain. Ma ciò ha dimostrato ancora di più che non è quello il suo ruolo. Riavvolgere il nastro sulla vita di una quasi trentenne nipote d’arte serve a capire molto del suo carattere determinato. Nata a Washington nel 1989, figlia di Florence Belmondo e di un misterioso uomo del quale in ogni intervista preferisce non parlare. Il suo cognome originale è Waters, ma presto decide di usare quello della mamma visto che i rapporti col padre non sono granché. Vanno molto meglio quelli con nonno Jean Paul che Annabelle adora sin da bambina, come ha raccontato in un’intervista proprio a Marie Claire: “Siamo molto uniti, perché sono stata la prima nipote e l’unica femmina. Ero la sua piccola principessa”.

Ed è proprio seguendo il nonno sui set e in teatro che Annabelle sente il richiamo apolide dal mondo: gli Stati Uniti sì, ma sì anche la Francia. E sì ai viaggi, sì alla scoperta continua. Sì all’Italia, altro amore che condivide con l’amato e ingombrante nonno. Sempre bilanciando l’animo americano con la grandeur francese, lo charme innato che sin dall’adolescenza si manifesta nella fanciulla. Tanto che a 16 anni la notano mentre fa shopping con la mamma a San Francisco, ma è proprio Florence Belmondo a non voler esporre troppo la figlia ai riflettori. “Aspetterai 18 anni” le dice saggiamente, conoscendo lo showbiz tritacarne in cui la ragazza vuole gettarsi. Annabelle è Belmondo all’ennesima potenza, l’aggiornamento del fascino senza tempo del nonno con un’iniezione di contemporaneità. Corpo longilineo in stile icone francesi anni 60, le stesse che recitavano col nonno, volto particolarissimo che evoca bellezze lontane e al tempo stesso modernissime.

Con la benedizione di nonno Jean Paul, Annabelle prima studia giornalismo a Parigi. Ma capisce che la sua strada è altrove ed è quella che le era stata proibita inizialmente dalla mamma. Diventa modella sul serio, con tanto di impegno social lento ma costante: Annabelle Belmondo su Instagram ha poco più di 26mila follower. Poco importa (com'è francese il suo approccio), ha un segreto per gestire al meglio la parte più comunicativa del suo lavoro: “Il punto è sempre la moderazione. Da una parte è bello poter vivere a Parigi ed essere aggiornati su quel che succede a casa ad amici e famigliari. Dall’altra ci hanno tolto la sorpresa dalla conversazione e forse ci si telefona meno, appunto perché siamo in qualche modo già informati”. La tocca piano, Annabelle. In fondo il suo cognome parla per lei, Instagram è un veicolo di comunicazione da usare in modo intelligente.

Annabelle Belmondo sta pensando al grande salto generazionale e professionale, quest’anno dovrebbe uscire il suo primo film. Un debutto tardivo. “È una progressione logica per me concentrarmi maggiormente sulla recitazione. È anche qualcosa di totalmente nuovo ma mi interessa da molto tempo” aveva confessato a Vogue Germania qualche tempo fa. Non si sa ancora in quale film apparirà, ma di certo la sua stella si è appena accesa. E nonno Jean Paul Belmondo, dall’alto del manifesto di Cannes 2018, sorride sornione.

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