“Se vuoi essere felice comincia”. Iniziamo dalla fine, sì. Iniziamo dalle ultime battute con cui si conclude la nostra intervista a Luca Argentero. “Se vuoi essere felice comincia: come lo stringato ma incisivo sottotitolo del mio ultimo film, come lo stringato ma incisivo modo in cui dovremmo vivere la vita”. Quello che era un bagno di folla nel mare piemontese di estimatori/trici dell’ex gieffino e attore italiano classe 1978, in occasione dell’inaugurazione della boutique di Stroili a Torino, si è trasformato in una pseudo-lezione di filosofia. Dove il professore è uno degli uomini più talentuosi e charmant (benedetto sia il sale & pepe) del cinema nostrano contemporaneo. E dove la filosofia street(style) ha poi ceduto il passo alla lezione fatta di “3, 2, 1.. azione!” e ciak assordanti. Il prof… ehm Luca, mi spiega che questa primavera vorrebbe portarci in vacanza col cuore e con lo sguardo in Armenia. Certamente uno dei posti più freddi al mondo, ma che ci piacerebbe, perché ci faremmo rapire dalla storia magica di Hotel Gagarin, l'ultimo film di Luca Argentero, commedia di Simone Spada in sala dal 24 maggio.

Ma prima di fare le valigie, e vista e considerata la location “by” Stroili, ci sono giusto due/tre curiosità che vorrei chiedergli...

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IL gioiello per Luca è…
Un ricordo di un viaggio. O, nel caso dell'orologio, il ricordo del nonno.

Sei un uomo a cui piace regalarli (e soprattutto che azzecca i gusti) o no?
Li regalo, li regalo…

Un diamante è per sempre?
Sì, ma anche no.

Hai mai rubato un capo dall’armadio di una donna?
Mmm, qualche maglione.

Ma i quaranta sono davvero meglio dei trenta?
A trenta avevo una leggerezza e spensieratezza che adesso non ho, ma a quaranta ci sono delle cose che mi piacciono troppo di più.

Tipo?
La mia consapevolezza.

Faceva tanto freddo in Armenia?
Meno 22° ti bastano?

Perché dovremmo “visitare” Hotel Gagarin?
Per scoprire insieme a noi un paese e dei luoghi rari da raggiungere altrimenti. E poi, per ritrovare il senso stesso del cinema.

E cioè?
Perderti nella magia di una storia.

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Il cinema per te è?
Un catalizzatore di sogni. Così come nella vita “reale” il sogno e le ambizioni sono un trampolino di lancio verso la realtà, allo stesso modo il cinema e chi sta dietro o davanti l’obiettivo mette in immagini i sogni di qualcuno.

Quando inizi a sentire davvero tuo un ruolo?
Durante la prova costume. Metaforicamente e non, indossando i panni della persona che sto per interpretare.

Il personaggio più difficile con cui ti sei misurato?
Il ragazzo padre di Solo un padre. Emotivamente mooolto complesso.

Film italiano preferito degli ultimi anni?
Perfetti Sconosciuti. In qualche modo ha cambiato le carte in regola del cinema italiano contemporaneo.

Senti maaa… cosa fai a Capodanno?
Ti faccio la stessa domanda e ti consiglio pure la risposta: andare a vedere Cosa fai a capodanno?. Un’opera prima di Filippo Bologna (lo stesso autore di Perfetti Sconosciuti) che coniuga la medesima unità di tempo e spazio, ovvero la trama si sviluppa tutta in una notte, e che potrebbe offrirti degli spunti per passare la serata in modo alternativo.