I social network sono il bacino di raccolta delle turbe ormonali dell’umanità. Quelle femminili sul riconfermato Presidente del Governo della Spagna Pedro Sánchez non sono state una vera propria tempesta, si sono manifestate un po’ per volta dal 2016 su Facebook e Twitter, quando gli è stato affidato il governo dal re Filippo VI, sono tornate a manifestarsi ora che al governo ci torna perché ha vinto le elezioni. “Apperò”, il primo commento femminile. “Sento che mi si sta alzando lo spread di estrogeni”, il secondo. "Alle altre Obama, Trudeau, ora Sánchez: e noi?", il terzo. Poi, soffermandosi meglio sulle immagini dei Tg, sulle foto dei giornali e sul web, tutte si sono cominciate ad accorgere che il sostituto di Mariano Rajoy, destituito con una mozione di sfiducia, non era uno che passa inosservato. Anzi, dopo un capo di governo che ricordava un ibrido fra un decano universitario e Steven Spielberg, si ritrovano a vedere tutti i giorni, ovunque, un ragazzone di 190 cm con un nome scontatissimo da film di Robert Rodriguez, ma dal fisico atletico, un accenno di frezza bianca sulla chioma corta alla Banderas, guance irruvidite da probabile acne giovanile (ma su di lui fanno effetto Seal, e va bene), sorriso perfetto che arriva fino agli angoli degli occhi. Un bell’avanzamento.

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Ma chi è Pedro Sánchez? Ha 47 anni e il suo nome completo è Pedro Sánchez Pérez-Castejón (va già meglio). Curriculum professionale e politico pesantissimo: è professore di Struttura Economica e Storia del Pensiero Economico presso la facoltà di Giurisprudenza e Commercio dell'Università Camilo José Cela di Madrid (possiamo riprendere fiato) ed è l’attuale segretario del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), in cui milita dal 1993. Nel 2016 ha fatto discutere molto la sua decisione di giurare davanti a Re Felipe, quando ha accettato l’incarico, senza posare la mano su una bibbia, perché ritiene che la religione sia una questione privata, non politica. Di Pedro Sanchez però le donne spagnole amano soprattutto le posizioni sulla parità di genere. Nel marzo del 2015 marciava per i diritti delle donne all’International Women's Day di Madrid. Nel febbraio 2016 era sul palco di un congresso che celebrava i 130 anni dalla nascita di Clara Campoamor, la scrittrice e politica pre-femminista che ha lottato per il suffragio universale in Spagna. E nella stessa occasione l’ha ricordata con un articolo in cui ha ribadito l'impossibilità di accettare uno stato democratico in Spagna senza includere l'importanza delle donne. Il 5 giugno 2018 ha formato il suo governo e ha fatto scalpore il numero di donne ministre: 11 su 17.

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Pedro Sánchez con la moglie Begoña Gómez



Pedro Sánchez, vita privata ne ha? Certo. È sposato e ha due figlie, Carlota (12) e Ainhoa (14), che non sono mai state viste in pubblico, nonostante frequentino una scuola pubblica di Madrid di Pozuelo de Alarcón, dove vivono con la famiglia. La moglie del presidente si chiama Begoña Gómez, ha 44 anni ed è un’esperta di marketing e di raccolta fondi per le organizzazioni non governative. Anche se la stampa internazionale ha già assegnato alla coppia il soprannome di “Obama spagnoli”, lady Gómez non verrà mai chiamata primera dama, poiché in Spagna la vera first lady resta sempre la regina. Nelle occasioni politiche ufficiali del marito, Begoña Gómez veste preferibilmente di rosso. Secondo le fonti vicine alla coppia, è la classica “grande donna dietro un grande uomo”, ha previsto da tempo l’ascesa del marito ed è considerata la sua spina dorsale politica oltre che la migliore consigliera (più di quanto lo sia stata Barbara Bush prima per il marito, poi per il figlio). I due si sono sposati nel 2006 con una cerimonia civile officiata dall'ex ministro degli Esteri e poi consigliere a Madrid, Trinidad Jiménez. Se vi state chiedendo se il loro rapporto funziona, la risposta è sì: prima che lui diventasse presidente sono stati pizzicati dai paparazzi varie volte mentre si scambiavano effusioni in pubblico. Magari, da quando lui è uno degli uomini più importanti d’Europa saranno più discreti. Ma a quanto pare lei non ha neanche bisogno di marcarlo stretto: troppo fedele.

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