Come ci si sente a nascere in una famiglia ricchissima? Bene, benissimo? O con finali imprevisti (uno per tutti,il giovane Paul Getty III), segno che forse, non è poi tutto rose e fiori? Dirlo può forse suonare offensivo per chi, invece, ogni mese deve fare conti molto dettagliati per pagare l’affitto e le bollette senza restare indietro? Negli Stati Uniti ha riscosso molto successo, di recente, un libro della sociologa Rachel Sherman intitolato Uneasy Street, The Anxieties of Afflunce (Via del Disagio, le preoccupazioni dei benestanti) che racconta e descrive, con testimonianze e statistiche, quanto gestire il privilegio di un patrimonio guadagnato o ereditato possa essere moralmente problematico. Un libro che è stato letto soprattutto dai ricchi stessi con tutti i dubbi che sorgono solo in caso di innata sensibilità, o in età matura, o dopo esperienze che portano a capire l’esistenza di chi non ha mai vissuto come te. Ci sono poi quelli consapevoli della fortuna che li ha fatti nascere nella famiglia giusta e che si godono la vita senza prendere a schiaffi la miseria, anzi, magari facendo molta beneficenza o attività, come i giovani reali inglesi. E quelli che se la vivono tranquilli perché questoo è l’unico mondo che abbiano mai conosciuto, e senza arroganza ne traggono tutta la leggerezza possibile. Come i ragazzi raccontati in un recente articolo su This Is Insider, gli under 25 piu ricchi del mondo che sembrano molto sereni e che come tutti i ragazzi della loro età postano la qualunque su Instagram. Chi sono questi rich kids (cit)?

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Alexandra Andresen ha 21 anni ed è la più giovane miliardaria del mondo. Il destino (imparziale) le ha dato anche un viso angelico e un fisico atletico. Si dice che la terza generazione sperperi le ricchezze di colui che le ha accumulate nel nulla, ma la regola è stata ignorata dalla sua famiglia, che da quattro generazioni conserva e sviluppa il patrimonio generato dal capostipite norvegese, fondatore di un’azienda produttrice di sigarette. Rivenduta dalle generazioni successive, ha fornito liquidi sufficienti per investire massicciamente nel mercato immobiliare, raddoppiando il patrimonio. Ancora bambina, Alexandra ha ricevuto dal padre una donazione di un miliardo di dollari che al compimento dei 17 anni, quando ha perso la protezione della legge norvegese sulla privacy, è stata resa nota da Forbes. Alexandra è quindi comparsa nella classifica dei super ricchi e immediatamente si sono accesi i riflettori su come vive, cosa mangia, dove si veste. Se ci si aspetta di trovare sul suo profilo sfoggi alla Paris Hilton si resta però delusi. Il 90% delle sue foto ritraggono cavalli, puledri, accessori di equitazione, gare di equitazione. I cavalli e le loro cure con i migliori veterinari del mondo sono la fonte principale delle sue spese, che le anche frutta molte di vittorie (Alexandra fa parte della squadra nazionale di dressage). Un aspetto che la accomuna ad Athina Onassis. Delle sue foto private c'è poco o nulla, stile understatement, non sempre con la geolocalizzazione del luogo, a parte quando ha trascorso una vacanza a Mumbai, o quando si è mostrata intenta nel suo secondo sport preferito, lo sci. In una foto si sta arrampicando fino all'abbaino di casa perché è rimasta chiusa fuori. Insomma, il buon gusto di chi non ha bisogno di fingersi ricco sui social (perché lo è davvero).

Un filo più esibizionista è il “collega” Gustav Magnar Witzøe, 24 anni, norvegese anche lui, proprietario al 47% della Salmar, il colosso multinazionale dei prodotti ittici. Il padre ha deciso di intestargli la quota quando aveva solo 19 anni, come regalo di compleanno (ci saranno dei motivi fiscali per cui questi genitori facoltosi compiono questo passo?). Anche lui, come Alexandra, potrebbe essere una new face della moda e su Instagram, dove è seguito da 33mila followers, posa spesso shirtless e con una mappatura di tatuaggi notevole. Gustav si diverte, ma non esagera con gli sprechi. Per ora conduce solo la vita che ci si aspetta da un miliardario giovanissimo, composta da feste, viaggi, mare esotico, con un po’ meno di discrezione rispetto alla sua connazionale. Nella classifica dei più ricchi di Forbes, è il terzo tra i più giovani.

Katharina Andresen, 22 anni, è la sorella maggiore di Alexandra, per cui non c’è bisogno di ritracciarne la genealogia. Anche lei ha ottenuto dal padre la stessa regalia di un miliardo di dollari e ha la passione smodata per i cani. Al momento ne possiede cinque, tra cui un boxer e un bulldog. Ovviamente sono tutti di razza e con pedigree, pagati fra i 600 e i mille euro. Katharina è un po’ più attenta al look, rispetto alla sorella, nel senso che sul suo profilo Instagram da 27mila follower la si vede spesso nella classica foto scattata allo specchio in cui mostra i nuovi acquisti. Ma la maggior parte delle immagini sono tutte primi piani dei suoi molossi. La cosa più curiosa delle due sorelle è che vivono ancora con papà e mamma, quindi fra le loro spese fisse non figura la voce “affitto”. Anche se è probabile che di residenze di proprietà ne abbiano già almeno una a testa. Se non (sicuramente) di più.

Infine, è giusto citare un miliardario che non sia un ereditiere, ma un self made boy. John Collison, oggi 27 anni, è un imprenditore irlandese che ha fondato con suo fratello Patrick (29), il sistema di pagamento digitale Stripe. I fratelli Collison valgono almeno 1,1 miliardi di dollari ciascuno, da quando Stripe è entrato a far parte del gruppo Google. John è entrato nella classifica di Forbes quando aveva solo 24 anni ed ha un profilo Instagram blindatissimo, mentre invece, curiosamente, il suo profilo Facebook è accessibile a tutti, ma non è più aggiornato da un anno, quando era appena diventato ricco. Come spendeva il suo fresco patrimonio questo giovane nerd dal volto così anonimo da girare senza essere riconosciuto per le strade? Viaggi con amici e famiglia che sembrano esattamente quelli di tutti noi, niente di esotico, spiagge libere sul Pacifico, foto di cerimonie di matrimonio di amici, segnalazioni dei suoi acquisti di musica e di biglietti per partite di rugby. Come tutti noi. Ovviamente, ora la sua vita sarà un filino diversa, ma quel blocco sul profilo Instagram non ci permette di sbirciarci dentro. Anche se il sospetto è che la maggior parte delle sue spese, oggi che è dentro il business fino al collo, siano investimenti, investimenti, investimenti…