Dalle prime indagini si sa che gli hanno sparato intorno alle 21.30 ora italiana. Arrivano notizie confuse e molto aspre, alcune cariche di giudizio, altre più placide e rispettose: XXXtentacion è morto. Ha pubblicato un’ora prima di morire una Instastory nella quale pubblicizzava un evento charity che si sarebbe tenuto nel fine settimana in Florida, ma da lì a poco due uomini gli hanno sparato, uno dei quali, l’attentatore, indossava una maschera rossa. Usciva da un concessionario, sembra stesse acquistando una moto: questo è quello che riporta TMZ. XXXtentacion è stato ucciso nella sua auto, a soli 20 anni: sembra che il tipo mascherato lo abbia avvicinato alla sua auto e abbia aperto il fuoco. Così, come fosse un videogame.

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XXXTentacion, vero nome Jahseh Dwayne Onfroy, aveva diverse pendenze legali, era in attesa di processi e altro di molto, molto, scomodo. Ma intanto scalava le classifiche in punta di piedi. Everybody dies in their nightmares, singolo che ora tutti ribattono visto il finale drammatico della vita del giovane rapper, è tra i primi colpi di XXXTentacion. In soli pochi anni l'artista della scena SoundCloud rap, ha pubblicato un altissimo numero tra singoli, mixtape e album (“17” e “?“), oltre che una lunga serie di valanga di feat e collaborazioni. Il rapper arriva sulla scena musicale americana con mesi di riformatorio alle spalle, vicende che continuano negli anni successivi, accanto ai suoi successi: aggressioni all’ex compagna, depressione, dichiarazioni su Instagram quali moniti (I hate Love), prime ed eventi presenziati con maschere sul volto. Forse non vogliamo neanche sapere cosa sia realmente accaduto e per quale motivo sia stato freddato in quel modo. Forse vogliamo solo ricordarlo per la sua, amarissima, poesia. Era davvero speciale, sì.