La questione era già stata sollevata durante il Roland-Garros. L'ex numero 1 del tennis Serena Williams potrebbe essere penalizzata a Wimbledon a causa del suo congedo di maternità ottenuto in seguito alla nascita della figlia venuta alla luce nel settembre 2017.

Nessuna donna dovrebbe essere mai penalizzata professionalmente per avere avuto un figlio, eppure anche l'ex atleta numero 1 del mondo è stata retrocessa al grado di 453ma dopo solo 4 mesi dal congedo di maternità, poi al 183mo posto dopo il Roland-Garros, dopo avere vinto l’Australian Open 2017 durante il quale ha saputo di essere incinta.

Tornata in campo lo scorso marzo, la Williams non è si è classificata ai primi posti nei tornei in cui ha giocato in questa stagione, a causa della sua posizione in classifica. A maggio, al Roland-Garros, dopo alcuni dibattiti, aveva beneficiato di una classificazione protetta per evitare il torneo preliminare, classificazione che le ha consentito di mantenere, durante un periodo transitorio, la sua vecchia posizione, come accade per gli atleti che tornano da una lunga assenza dovuta a una ferita, una malattia o una gravidanza. Lo stesso dibattito si è (ri)aperto pochi giorni prima dell'inizio del torneo di Wimbledon: Serena Williams dovrebbe essere "headliner" piuttosto che essere penalizzata per la sua assenza di qualche mese dovuta alla maternità.

Il comitato del torneo inglese sta attualmente considerando l'idea di includere la sportiva nelle 32 migliori partecipanti. L'ex giocatore John McEnroe ha consigliato al comitato del campionato di classificare Serena Williams tra le prime 10: "Senza volere offendervi, stiamo parlando di Serena Williams. Penso che nessuna delle migliori giocatrici si lamenterebbe, se la Williams fosse tra le prime 8 in classifica?".

Anche l'ex numero 4 mondiale e direttore del torneo Miami Open James Blake ha affermato che i giocatori dovrebbero essere "protetti" e non puniti per essersi presi una pausa per avere dei figli: "Serena ha avuto un figlio, che dovremmo tutti festeggiare, quindi quando tornerà dovrebbe esserci un periodo di grazia". Solo a Wimbledon sembra che si esiti di più.

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Serena Williams ha commentato così la situazione: "Non hanno mai preso in considerazione che delle donne potessero lasciare la prima posizione per una gravidanza e non per un infortunio, delle donne che non hanno rinunciano al tennis, ma che vogliono tornare a giocare". Poi ha aggiunto: "Penso e spero - e questo dovrebbe essere in corso di revisione - che queste regole cambieranno, forse non per me, ma per il prossimo caso uguale al mio. Forse una donna che a 25 anni vuole avere un bambino, ma non vuole che la sua carriera sia finita, che vuole continuare a giocare. Per questo penso che sia importante rivedere queste regole".

Ovviamente, Serena Williams afferma che il suo corpo è cambiato molto dopo il parto, ma parla anche dell'energia che la gravidanza e la maternità le hanno dato. Durante la gravidanza, secondo lei, si può andare al di là di se stessi. Ogni donna vive la gravidanza a modo proprio, ma la gravidanza non è un handicap. "Penso che il fatto di essere stata incinta mi abbia aiutato a vincere questo Grande Slam, è per questo che ho regalato il trofeo a mia figlia, non credo che avrei vinto se non fossi stata incinta", ha dichiarato la Williams. "La gravidanza mi ha tolto tutta la paura che avevo, mi sentivo come se non avessi assolutamente nulla da perdere, non ho mai giocato così senza paura nella mia vita, è stata... una sensazione completamente nuova".

Fortemente impegnata, Serena Williams a maggio al Roland-Garros è apparsa con una tenuta sportiva nera. Oltre l'aspetto funzionale, la tennista ha indossato questa tuta attillata per rendere omaggio a tutte le donne del mondo. Un modo tutto suo per rappresentare tutte le donne che hanno superato prove fisiche e mentali e che tornano fiduciose. Un altro dettaglio: Serena, con questa tutina da "super eroina", sembra uscire direttamente da Wakanda, paese fittizio difeso da Black Panther, ultimo eroe Marvel. Un importante simbolo nella lotta per la rappresentazione dei neri nella cultura popolare.

DaMarie Claire FR