“Non volevo essere un’imprenditrice, volevo diventare quell’amica che ti consiglia cose”. Gwyneth Paltrow, signori e signore. La versione di Gwyneth Paltrow. La versione 2018 di Gwyneth Paltrow. La versione meno Wes Andersoniana, meno Chris Martiniana, meno hollywoodiana di Gwyneth Paltrow. Ai microfoni di Business of Fashion, l’ex first lady Coldplay si confessa e ci confessa la sua vita post divorzio e blockbuster ammmericani. Quella vissuta da imprenditrice, beauty/wellness/sport/lifestyle/sex guru, quella vissuta dietro e tra le righe degli articoli sul sesso anale, sugli orgasmi vaginali, sugli antirughe roll-on. Quella che ci ha fatto domandare, almeno una volta negli ultimi tempi, perché i soldi di Gwyneth Paltrow si sono triplicati da quando ha smesso di recitare? Assegni divorzili a parte, l’ex di Chris Martin e la sua company Goop fondata nel 2008, oggi non solo sito ma anche magazine, casa editrice, tv show e linea beauty, vale più di 250 milioni di dollari. E, come promesso, “consiglia cose”. Dal metodo migliore per sbarazzarci delle cianfrusaglie che abbiamo accatastato in casa, al metodo migliore per sbarazzarci delle ansie che non ci fanno avere orgasmi. Mica male per un’idea dell’attrice, pensata 10 anni fa e partita con una semplice newsletter in cui ci consigliava come preparare il ragù di tacchino e i muffin al burro d’arachidi… Mettici anche che quella newsletter viene ricevuta da una delle finanziatrici più importanti d’America, e quell’idea da “sottoscala” diventa un caso di studio ad Harvard.

instagramView full post on Instagram

Gwyneth Paltrow Beauty = provato per voi (che avere un beauty gotha funziona). Se un articolo su come riconoscere i cosmetici “cattivi” funziona, lo step successivo è quello di capire come farlo funzionare ancora di più. Ad esempio, linkando a quel pezzo i prodotti della tua linea beauty naturale, appositamente creata per clienti eco/vegan/animal friendly. Voilà, il lancio di Goop by Juice Beauty, la collezione di oli per il corpo, struccanti per gli occhi e creme per il viso di Gwyneth Paltrow. Tutti, ovviamente, senza siliconi, petrolati o altri ingredienti dannati. Se un articolo sulla depressione post parto ottiene, da solo, le visite di 20 articoli, perché non mettere sul mercato una “collezione” di vitamine pensate per la concentrazione, l’energia, il peso post gravidanza? Perché non farlo se possono fruttarti 100 mila dollari in un solo giorno?

Gwyneth Paltrow summit = forse non tutti sanno che… Incontrare Gwyneth Paltrow si può, andarci a cena pure, farsi consigliare il miglior dildo di giada anche. Basta acquistare un biglietto (500 - 4 mila dollari) per i Goop campus a Santa Monica. Ovvero un summit dedicato al benessere, patrocinato dall’ex di Chris Martin e da un maxi team di specialiste del settore. Il pass deluxe? Ti permette di trascorrere due notti all’Hotel Casa del Mar e goderti una cena stellata.

Gwyneth Paltrow critiche = bene o male purché se ne parli. E di Gwyneth Paltrow e dei suoi modi di curare rughe/ritenzione idrica/tiroide/menopausa/gravidanze a rischio, se n’è parlato. Eccome se se n’è parlato. Se n’è parlato male, nella maggior parte dei casi. “Pseudoscienza ridicola? No, pe-ri-co-lo-sa”, questa la accusa-tipo mossa a Gwyn e al suo team da medici e specialisti nel corso di questi anni. Se n’è parlato bene, in rapporto alle visite degli utenti sul sito...

Gwyneth Paltrow Goop sito = tutto è bene… Con 2 milioni e mezzo di visite al mese - 650 mila delle quali SOLO per i podcast dedicati al wellness - il sito web fondato da Gwyn nel 2008 è oggi uno dei più seguiti al mondo. Vuoi per i temi affrontati, sempre curiosi e aggiornati, vuoi per gli scandali politico/mediatici da cui è stato investito. Perché, parlare di malattie autoimmuni e saune nello stesso articolo, rischia di far andare su tutte le furie l’ordine dei medici di tutto il pianeta. Dopo quasi 10 anni di querelle e battibecchi passati anche per vie legali, Goop ha deciso di assumere un team di avvocati, dottori, nutrizionisti, ricercatori, professori (from Stanford, ovvio) e un - letteralmente - controllore di fonti.

Gwyneth Paltrow Goop magazine = la rivista corteggiata (anche) da Anna Wintour. Visto e considerato il successo del sito di Goop, perché non farne un’estensione cartacea? Idea da Re Mida che le è valsa persino il plauso (e la partnership) con il gruppo Condé Nast e, nello specifico, con Anna Wintour. La copertina del primo numero? Gwyn (ri)coperta di fanghi e dalla maxi scritta “La Terra a Gwyneth”. Quella del secondo? Condivisa con il futuro marito Brad Falchuk e con l’anello di fidanzamento da mezzo chilo (ah ah). Riviste andate sold out all’istante - praticamente come i biglietti per i concerti dei Coldplay. Riviste vendute in edicola a 15 dollari. Fatevi/facciamoci un po’ i conti…