C’è un termine ormai abusato che per Maria Callas non ci si può permettere di evitare. Quel termine è “iconica”, perché la sua faccia, il suo sguardo che esprime malinconia anche mentre sorride, il suo naso importante, le sue acconciature raccolte la rendono più riconoscibile di una Marilyn Monroe ritratta da Warhol. C’è poi un personaggio altrettanto facile da riconoscere che si chiamava Aristotele Onassis, e che al fianco di Maria Callas componeva con lei un dittico, una doppia icona, soprattutto quando indossava gli occhiali da sole da playboy, grazie ai quali ha ispirato personaggi di film e di pubblicità (come quella celebre del Martini con Charlize Theron, del 1993). Maria Callas e Onassis sono stati una delle coppie più monitorate, fotografate - anche invidiate per la ricchezza - nella fine degli anni 50. Ma ancora oggi la loro storia incuriosisce ed è bello sentirsela raccontare.

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Maria Callas e Aristotele Onassis a Montecarlo

Quando Maria Callas ha conosciuto Onassis era una star all’apice della sua fama. Aveva iniziato a studiare musica a 7 anni e già da allora aveva ben chiaro di voler cantare. Nata a New York, era figlia di immigrati greci che avevano trasformato il cognome da Kalos a Callas. Quando i due si erano separati, nel 1937, la teenager Maria era tornata in Grecia con la mamma e la sorella Nicky, verso la quale soffriva di una certa soggezione perché molto più bella e popolare di lei. Due anni dopo ha debuttato nella Cavalleria Rusticana. Durante la guerra è tornata a New York dal padre, ma senza trovare ingaggi, veniva rifiutata da tutti. Alla fine è approdata a Verona dove ha incontrato l’industriale Giovanni Meneghini che l’ha sposata nel 1949, mentre la sua carriera prendeva il volo. Quando nel 1957 Maria Callas ha incontrato Aristotele Onassis era ancora saldamente sposata con lui e il divorzio in Italia non era legale.

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Maria Callas col marito Giovanni Meneghini
“Se avesse scelto la politica invece dell'opera sarebbe una delle donne più potenti del mondo"

Il fatidico incontro fra la cantante e l’armatore è avvenuto a una festa organizzata a New York da Elsa Maxwell, la celebre giornalista di gossip americana. Maria si era esibita nell’Anna Bolena di Doninzetti e il party era stato programmato per festeggiarne il prevedibile successo. Elsa Maxwell era una che il gossip non lo raccoglieva: lo creava. Nell’estate del 1948 era stata lei a presentare a Rita Hayworth il suo futuro terzo marito, il principe pachistano Aly Khan. Allo stesso modo, quella sera, avendo colto cenni di crisi col marito italiano, presentò la soprano greca a Onassis, certa di provocare delle alchimie. Maria ha 34 anni, Aristotele 51. Sono entrambi greci, hanno lo stesso modo di vedere il mondo. Lei si lascia affascinare dalla sua maturità e dal suo prestigio. Lui è stregato dalla capacità di lei di ipnotizzare le masse: “Se avesse scelto la politica invece della limitata scena dell'opera, sarebbe diventata una delle donne più potenti del mondo”, dirà a un amico. La trova abbastanza famosa da completare la sua immagine di potente, un compito che la prima moglie, Tina, non può assolvere.

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Elsa Maxwell con Callas e Onassis
"Io sono la più grande cantante del mondo, tu il più grande marinaio del mondo"

Lui inizia a perseguitarla con una corte spietata. Le manda in ogni capo del mondo ove lei esibisce fiori, gioielli, regali costosi, tra cui un famoso cappotto di cincillà lungo fino al pavimento. Si sente così sicuro di sé da invitarla col marito sul suo leggendario yacht Christina, o alle sontuose feste pieno di celebrità che organizza per lei. In capo a due anni, Maria si arrende e diventa la sua amante senza riuscire a tenerlo nascosta ai paparazzi. Lei perde la testa per lui, si getta a capofitto nella storia senza mezze misure, ci intravede i segni inequivocabili del suo destino. Quando nel 1959 decide di lasciare suo marito, gli parla come se si trattasse di qualcosa di ineluttabile, "Per una volta, mi sento una donna", gli dice a bordo del Christina dove sono ospiti anche Winston e Clementine Churchill, e la moglie e i figli di Onassis. I due amanti si comportano tutto il tempo come se non dovessero rendere conto di nulla a nessuno, lei civetta con lui in bikini, si spalmano a vicende l’olio abbronzante, ogni tanto si appartano in cabina mentre Meneghini è tormentato dal mal di mare e Tina Onassis fa finta di non vedere nulla. Durante un approdo, i due amanti si recano da un patriarca ortodosso che impartisce loro la benedizione e li chiama “la più grande cantante del mondo e il più grande marinaio del mondo”. Lei crede che il legame, dopo di ciò, sia indissolubile.

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Non è chiaro se Maria Callas abbia diradato gli impegni di lavoro a causa di Onassis, o se Onassis fosse la scusa che cercava da tempo per allentare la presa. Nel 1963, al regista Franco Zeffirelli che le chiedeva perché non stesse quasi più cantando, Maria Callas risponderà che stava cercando di realizzare la sua vita di donna col suo uomo. Nel frattempo, però, si sa per certo che le sue doti canore stavano cominciando a scemare progressivamente e che lui non aveva ancora divorziato dalla moglie. Secondo alcuni biografi, Maria Callas e Onassis hanno avuto anche un figlio, nel 1960, morto poche ore dopo la nascita, ma secondo l’ex marito Meneghini è impossibile perché Maria sarebbe stata sterile. Le chiacchiere bizzarre di quel periodo sono molte, si dice persino che, afflitta dalla paura di ingrassare, Maria avesse ingoiato un parassita, una tenia, per dimagrire. Intanto, per cercare di ottenere il divorzio dal marito italiano fa di tutto, persino rinunciare alla cittadinanza americana per quella greca. Per legge, al tempo, i greci potevano sposarsi solo con rito ortodosso, per cui il suo matrimonio con Meneghini sarebbe risultato nullo. Nel frattempo, però, Aristotele Onassis ha tutti altri progetti che hanno poco a che fare con i sentimenti e molto col profitto. Lui vuole l’America.

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Lui scelse Jackie perché sapeva stare al suo posto, al fianco di un potente

Tutti gli sforzi di Maria per tenersi Onassis risulteranno vani. Non è servito a nulla tagliare i capelli come ha chiesto lui, obbedire al divieto di indossare gli occhiali da vista (inciampando spesso), indossare solo quello che lui ordinava telefonicamente dagli stilisti. Nell’estate del 1968 lui fa in modo di invitare sul Christina anche Jackie Kennedy, la donna più amata degli Stati Uniti, tramite la sorella Lee che aveva già conosciuto (e corteggiato) e chiede a Maria Callas di non unirsi a loro perché sarebbe stato inappropriata la presenza della sua amante al cospetto di una first lady d’America. Maria è profondamente umiliata e fa una scenata, inutilmente. Onassis è ossessionato dal potere e da tutto ciò che serve per alimentarlo. Ha preso di mira Jackie per infilare un piede nel favore dell’opinione pubblica americana e facilitare lì i suoi affari. Pare che l’avesse scelta vedendo in tv il funerale del marito, dichiarando che c’era “qualcosa di greco” nei suoi modi di vedova. Onassis sposerà Jacqueline, invece di Maria. La perfetta Jackie senza reputazione di debolezze e di istrionismi, una che sapeva “stare al suo posto” al fianco di un potente. Maria Callas, devastata, si ritirerà a Parigi fino alla fine dei suoi giorni quando il 16 settembre 1977 morirà per un attacco di cuore a soli 55 anni. Quel cuor che ormai batteva in mille pezzi. Non ha mai smesso di amare Aristotele Onassis. La segretaria personale di lui racconterà però in seguito che anche lui la rimpiangeva e si recava spesso a Parigi per incontrarla segretamente. Soprattutto perché, come diceva agli amici “Jackie è un mucchietto di ossa, carezzare una coscia di Maria è tutt’altra cosa”.