Che Elon Musk sia un genio capace di visioni e iniziative imprenditoriali fuori dal comune è ormai indubbio. C'è però da da dire che, ultimamente, tra risse verbali e intemperanze varie, tra il presentarsi alle interviste con whisky e marijuana e sparare cose a vanvera tipo che avrebbe aperto un'azienda di caramelle o che per non diventare come le scimmie gli esseri umani dovranno fondersi con le macchine, più che di un tycoon visionario sembra impersonare un Orlando furioso. Che su Marte dovrebbe andarci anche per recuperare un po' di senno prima ancora che per trasferire armi e bagagli e costruire la sua nuova residenza, come ha dichiarato domenica in un'intervista alla Hbo. La probabilità di raggiungere il Pianeta Rosso in un momento non meglio precisato della sua vita, ha precisato, oggi sarebbe vicina al 70 per cento.

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Proseguendo nel suo delirio narcisista, il novello, futuro colonizzatore si è poi paragonato nientemeno che a Ernest Henry Shackleton, l'esploratore che divenne l'eroe dell'Antartide, e anche ai tanti che scalano le montagne. “Sai perché lo fanno?”, ha domandato all'intervistatore. “Perché a loro piace la sfida. E il fatto che sulle montagne la gente muoia di continuo non li scoraggia”. Il paragone, del resto, è calzante, visto che elevati costi a parte - che per Elon Musk non rappresentano certo un problema - in un ipotetico journey to Mars (che secondo lui potrebbe diventare realtà entro sette anni), non c'è alcuna certezza di arrivare vivi a destinazione e poi di sopravvivere all'atterraggio né tantomeno la garanzia di poter tornare indietro.

D'altra parte, le incognite sono tante, a partire dalla capacità - che ancora non c'è - di costruire astronavi adatte al viaggio, per non parlare delle radiazioni cosmiche che sarebbero fatali per i passeggeri umani. Ma Elon Musk si è detto molto fiducioso, ma non avrebbe potuto essere altrimenti visto che sui viaggi spaziali anche a carattere turistico sta prendendo forma un suo succosissimo business. Ma quel che ha sorpreso più di ogni altra cosa sono state, appunto, le sue esternazioni sulla possibilità di essere davvero Il Pioniere, l'artefice del sogno di risolvere i problemi di sovraffollamento del nostro Pianeta, cominciando una nuova vita lassù, nonostante Marte resti ancora un oggetto misterioso.