Gioioso, divino, ottimista e radioso. Sono questi gli aggettivi iperbolici utilizzati per l’ormai classico J’adore, il profumo lanciato da Dior dieci anni fa pensando a “una donna libera ed edonista”. Una fragranza assolutamente femminile, incarnata negli ultimi cinque anni dall’attrice Charlize Theron.

A chi le chiede se sente di corrispondere a queste qualità, lei risponde allargando il cerchio: «Non riesco ad applicare a me stessa queste caratteristiche, ma credo che noi donne siamo tutte divine e certamente io nella vita ho uno spirito positivo ». Riguardo il profumo d’oro aggiunge: «Lo trovo sexy e forte ed è per questo che mi piace. È come una donna sensuale e audace. Anche io credo di rispondere a livello subconscio quando lo indosso: mi dà più sicurezza e mi fa sentire sexy».

Ma alla fine cos’è tutta questa sensualità di cui parla? «La definirei disinvoltura, autostima. Una volta che è tua, ce l’hai in corpo, puoi sedurre chiunque». D’altronde ha dichiarato: «Non sono cresciuta con una madre che mi diceva che quello che stava sotto il vestito era brutto e cattivo».

Tutto corrisponde: la golden girl non ha problemi a spogliarsi. Ha fatto la modella, è arrivata in Italia e quello spot della Martini che la svestiva tirando un filo è tuttora nell’immaginario maschile. Ma non tutto è casuale. Ha inseguito il sogno americano, ci ha messo impegno (la sua lingua madre è l’afrikaans, ha dovuto imparare l’inglese), tenacia, talento, ma ora è una delle giovani attrici più quotate di Hollywood. Che l’ha consacrata con l’Oscar per Monster, nel 2003 e una nomination per North Country, nel 2005. Si è affermata nell’empireo ristretto delle interpreti che accettano la metamorfosi, che non temono di sacrificare la loro avvenenza per il ruolo giusto. L’ultimo, presentato a Venezia e non ancora arrivato nelle sale è The Road, apocalittico film sulla sopravvivenza, tratto dal romanzo di Cormac McCarthy («dovrebbero leggerlo tutti», sottolinea lei), una piccola parte al fianco di Viggo Mortensen e del piccolo Kodi Smit-McPhee. Un racconto commovente, come altri che fanno storia nel suo curriculum.

Dove non sempre emerge la radiosità che proietta nello spot di Dior. Ma non importa, lei è una che dice: «La bellezza è stare bene nel proprio corpo, è intelligenza». Certo, i doni che ha ricevuto sono un optional utile. Ma sembra non essersi persa nella fiction di Hollywood. «Coltivo molte passioni: la famiglia e gli amici sono il mio vero lusso, il lavoro, il mio boyfriend (l’attore irlandese Stuart Townsend con il quale sta dal 2001 e che ha girato tre film con lei) e la Charlize Theron Africa Outreach Foundation. Sono riuscita a fare molte cose nel mio paese e ho grandi aspettative per quello che riusciremo a fare ancora».

Le radici africane

Dal 2008 è cittadina americana, ma il Sudafrica, paese dove è nata 34 anni fa (a Benoni, fuori Johannesburg), è sempre presente nei suoi racconti. «Il suo profumo è uno dei miei preferiti, quell’aria che respiri stando sempre all’aperto. E poi io sono cresciuta in una fattoria, dove non mancavano certamente gli odori!».

Anche i suoi eroi privati vengono da quella parte del mondo. «Mia mamma, prima di tutto. È forte e brillante. È spiritosa. E poi Nelson Mandela, incontrarlo è stato uno degli eventi memorabili della mia vita ». Ma è la madre la figura centrale, protagonista di una grande tragedia familiare (Gerda uccise il marito alcolista e violento, ma non fu incriminata). Charlize si considera una mamagirl e le è sempre stata vicino, così come è impegnata in progetti che tutelano i diritti delle donne. «Non credo nelle vite “stregate”. Le tragedie sono delle lezioni che impari per emergere, tirarti fuori e andare avanti», ha detto anni dopo. La sua regola d’oro è divertirsi, pensando che si vive una volta sola ed è meglio godersi ogni istante. E infatti il suo consiglio per le donne è: «Viaggiate! Non importante che sia la città vicina o attraverso il globo, aprirà i vostri occhi e vi renderà più umane». Tra i suoi luoghi preferiti c’è Bora Bora, ma se le chiedi un bel posto dove fuggire, risponde: «Il mio giardino».

Una vita sana

Gli ultimi dieci anni per lei sono «un sogno diventato realtà», ma rimane comunque una ragazza dai gusti semplici. «Mi piace stare all’aria aperta: fare lunghe camminate, andare in bicicletta, lo yoga, o semplicemente giocare sulla spiaggia con i miei cani. Parlare di bellezza interessa più ai giornalisti: io detergo il viso mattina e sera, metto un idratante con Spf e sono a posto. Venendo dall’Africa ho sempre avuto l’ossessione della protezione solare e credo che i raggi Uv siano il peggior nemico della pelle. Non ho diete segrete e, confesso, mangio come un lupo, però mi muovo molto. E per quanto riguarda l’attuale mania per il botox e la chirurgia estetica, credo ci sia qualcosa di molto bello nell’invecchiare, ma è anche difficile da accettare nella nostra società, quindi non ho pregiudizi verso chi vi ricorre».

Se potesse mettere la felicità in bottiglia, di che cosa profumerebbe? «Qualche goccia di J’adore, una nota di spiaggia e una scia di Sudafrica». Che dire: un tipo adorabile.