Gabriela Mistral, poesie stupende e una vita da romanzo: così la grande poetessa è diventata un simbolo del Cile. Nata a Vicuña il 7 aprile 1889, piccola città nel centro-nord del paese andino, Gabriela Mistral, pseudonimo letterario di Lucila Godoy Alcayaga, fu la prima donna a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1945. Poetessa ed educatrice, dopo il declino del modernismo ha seguito le orme delle avanguardie europee. La sua opera ha cominciato a essere riconosciuta nel 1914, quando vinse una manifestazione letteraria. Nel 1922 fu pubblicato il suo primo libro e da allora viaggiò molto fra America e Europa. Viene ricordata nel mondo accademico non solo per la sua poesia, ma per il suo lavoro di impegno sociale: una donna che ha dedicato la sua vita alla diffusione della cultura e alla lotta per la giustizia sociale e dei diritti umani. Le sue poesie andrebbero lette ancora e ancora (su Amazon c'è l'antologia del meglio della sua produzione a 10,50 euro).

Biografia di Gabriela Mistral. La giovane Lucila Godoy Alcayaga lasciò il Cile nel 1922 per trasferirsi in Messico, su richiesta del governo degli Stati Uniti, al fine di contribuire alla riforma dell'istruzione avviata da José Vasconcelos. In Messico, Gabriela Mistral fondò la scuola che porta il suo nome e contribuì a organizzare diverse biblioteche pubbliche, componendo inoltre splendide poesie per i bambini come Rondas de niños, del 1923, commissionate dal ministro messicano della Pubblica Istruzione, e preparando inoltre numerosi testi didattici. Dal 1933, e per un periodo di venti anni, lavorò come console del Cile in città come Madrid, Lisbona e Los Angeles, tra le altre. La sua poesia è stata tradotta in inglese, francese, italiano, tedesco e svedese e fu senza dubbio molto influente nel lavoro creativo di molti scrittori latino-americani che la seguirono, come ad esempio il suo connazionale Pablo Neruda e il messicano Octavio Paz. Le sue poesie per i bambini sono recitate e decantate in molti paesi anche ai giorni nostri.

Gabriela Mistral e il Premio Nobel. Nel 1945 Mistral fu il la prima fra i letterati latinoamericani, uomini e donne, a vincere il premio Nobel per la letteratura. Fu un momento storico non soltanto per il suo paese ma per tutta la poesia sudamericana, un continente che si stava proponendo al mondo come una fucina di talentuosi poeti. Nel 1946 conosce a New York la traduttrice americana Doris Dana, dichiaratamente omosessuale. Gabriela Mistral ha a quell’epoca 57 anni mentre Dana ne ha 26. Iniziano una relazione che avvicina la poestessa a un mondo che fino a quel momento era stato per lei quasi un tabù. Nel 1951 Gabriela viene insignita del Premio Nazionale della Letteratura dal governo cileno. Ma oltre che per essere stata una poetessa famosa, Gabriela viene ricordata anche per il suo impegno nella lotta per i diritti delle donne, grazie al quale è diventata un’icona della poesia femminista. A causa del suo impegno contro il patriarcato, Garbriela Mistral non sarà mai completamente ben vista dal governo cileno, e vivrà una relazione di amore e odio con la patria.

Aforismi di Gabriela Mistral. La poetessa cilena viene ricordata per alcune sue citazioni famose a proposito dei bambini, fra cui ricordiamo uno dei più belli: «Il futuro dei bambini è sempre oggi, domani sarà tardi». Altra sua citazione sull’infanzia e sull’educazione è: «L’educazione è, a volte, la forma più alta di cercare Dio». Difendere i diritti dell’infanzia era per lei un valore primario, in un paese dove il tasso di alfabetizzazione non era propriamente altissimo (così come nel resto del continente). A tal proposito affermò: «Siamo colpevoli di molti errori e molti difetti, ma il nostro peggior crimine sta nell’abbandonare i bambini, negando loro la sorgente della vita. Molte delle cose di cui abbiamo bisogno possono aspettare, i bambini non possono, ora è il momento: si stanno formando le loro ossa, così come il loro sangue e i loro sensi sono in fase di sviluppo. A questo non possiamo rispondere domani, il suo nome è oggi». Gabriela Mistral è morta a 68 anni per un cancro al pancreas. Era il 10 gennaio 1957 a New York e con lei, fino all’ultimo respiro c’è l’ormai inseparabile Doris Dana. All’apertura del testamento si scoprirà che la poetessa ha reso la compagna sua erede universale e custode dei diritti delle sue opere, ma lascia che i diritti derivati dalle sue opere in Sudamerica vengano destinati ai bambini poveri di Monte Grande, il suo quartiere d’origine di Vicuña.