Pare proprio che Meghan Markle abbia optato per il parto in casa, anche perché a questo punto della gravidanza Kate Middleton aveva già abbondantemente prenotato una suite in clinica. Nel caso della moglie del principe Harry sembrava avesse scelto la clinica vicino al Frogmore Cottage, ma a pochi giorni dal parto tutto sembra essere messo in discussione. Appena tre generazioni fa il parto in casa era una scelta obbligata per tutte, donne delle famiglie reali comprese. Partorire era considerato un fatto naturale e se si presentavano complicazioni, ed eri una donna del popolo, che ci vuoi fare, questa è la vita. Per i reali britannici, invece, medici di altissimi livelli si sono sempre prestati volontariamente a far nascere i royal baby, sia perché rappresenta un onore, sia perché - beh, sì - fa curriculum. Oggi, per fortuna partorire è diventato molto più sicuro di un tempo e se la Duchessa di Sussex ha fatto questa scelta è perché dice di non volersi sentire come “un pesce rosso nella boccia di vetro”. Meghan partorirà quindi nel cottage di Windsor, ritinteggiato con colori ecofriendly atossici e genderless, niente azzurro per maschietti o rosa per femminucce.

A proposito di questo, si attende di sapere se il “lei” usato ingenuamente da Serena Williams parlando del nascituro fosse attendibile. Questo parto in casa appare anche come una forma di rispetto per la tradizione reale, cosa che ha un po’ stupito chi ha sempre considerata Meghan il personaggio di rottura della monarchia inglese, mandata dal destino per rivoluzionarne l’immagine. Ma siccome l’ex attrice di Suits non fa mai nulla senza cambiare qualche carta in tavola, ha già fatto irritare la parsimoniosa regina perché invece di accettare l’assistenza gratuita dei medici di corte avrebbe convocato uno staff di specialiste scelte da lei che la aiuteranno a raggiungere l’auto ipnosi al fine di partorire senza dolore ma senza l’aiuto di farmaci ed epidurale. Ma perché quella del parto in casa viene considerata una tradizione della famiglia Windsor?

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La Regina Madre con Elisabetta II

Partorire in casa, come già detto, era l’unica chance possibile per le donne di un tempo. Ma quando la Regina Elisabetta II ha dato alla luce i suoi quattro figli, o almeno, sicuramente quando ha messo al mondo il più piccolo, Edward, nel 1964, recarsi in ospedale era già un’abitudine molto diffusa. Tuttavia, la sovrana non ci si è mai adattata. La storia dei parti reali, nel Regno Unito, è accompagnata da qualche aneddoto. Elizabeth Bowes-Lyon, duchessa di York, la futura Regina Madre (che vediamo sopra), quel 21 aprile 1926 alle 2.40 della notte, diede alla luce Elisabetta II a casa dei suoi genitori, il conte e la contessa di Strathmore. Al tempo, nessuno immaginava che il suo consorte George sarebbe diventato re, dopo l’abdicazione del fratello maggiore Edward per sposare Wallis Simpson, e che avrebbe poi lasciato il trono a quella bimba. Quindi la nascita di Elisabetta avvenne in una casa non proprio da commoners, ma sicuramente senza troppa solennità, così come sarà privo di solennità il suo matrimonio. La seconda figlia della duchessa di York, Margaret, venne invece alla luce in Scozia, nel castello di Glamis, il 21 agosto 1930. Okay, un castello non è proprio una casa, ma non è nemmeno un ospedale.

Quando Elisabetta ebbe i suoi primi due figli, ormai il padre era salito al trono dal 1937 e lei si era sposata dieci anni dopo con Filippo. Elisabetta sapeva ormai che avrebbe potuto diventare regina ma non così giovane, a causa della malattia che avrebbe stroncato il padre quando lei aveva solo 25 anni. Il principe Carlo, quindi nacque a Buckingham Palace la sera del 14 novembre 1948 dopo 30 ore di complicatissimo travaglio. La sua nascita mise fine a una tradizione imbarazzante: il Primo Ministro non assistette al parto come si usava fino a quel momento per evitare scambi di bebè, obbligo a cui aveva dovuto sottostare la regina madre con entrambe le figlie. La leggenda vuole che il principe Filippo, che non reggeva più la tensione, fosse andato a giocare a squash con il suo segretario in una sala del palazzo agli antipodi della stanza dove la moglie stava partorendo. Alla fine, si ricorse al parto cesareo perché Charles non ne voleva proprio sapere di venire al mondo. Ovviamente, fu possibile perché Buckingham Palace è dotato di una sala operatoria per le emergenze. Appena Filippo ricevette la notizia corse al capezzale della moglie anestetizzata e quando vide il neonato, disse che somigliava a un "budino di prugne".

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La regina Elisabetta e il principe Andrea.//Getty Images

La nascita della principessa Anna fu più “casalinga” di quella di Carlo. La secondogenita di Elisabetta e Filippo è infatti venuta alla luce nella residenza di Clarence House alle 11.50 del 15 agosto 1950. I reali abitavano lì perché Buckingham Palace era in ristrutturazione per riparare i danni dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Ma il parto andò bene anche stavolta. Quando Elisabetta II ha avuto il terzo figlio, il cocco di casa Andrew, era già regina e la famiglia era rientrata da sette anni a Buckingham Palace. Andrea venne alla luce quindi il 19 febbraio 1960 nella residenza reale. Poi fu la volta di Edward il “piccolo”. Arrivò nel 1964, il 10 marzo, e anche lui a Buckingham Palace. Stavolta Filippo era in sala parto e teneva la mano della moglie sovrana. Pare che l’idea fosse stata della regina, già 37enne, che aveva letto sulle riviste femminili articoli sull’importanza di coinvolgere il padre nella nascita del figlio. Edward fu l’ultimo a nascere “in casa”, della stirpe reale.

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Carlo, Diana e il principe William//Getty Images

Lady Diana, infatti, non ci pensava proprio a partorire in casa. La principessa aveva 21 anni quando diede alla luce William in ospedale, nel St. Mary Hospital di Londra. Era il 21 giugno del 1982 e si trattava di un parto indotto, perché Diana non sopportava più la pressione della stampa e dei sudditi che attendevano la nascita del futuro erede al trono. Secondo alcune testimonianze, Diana chiese di partorire in piedi, cosa che probabilmente farà anche Meghan, come prevedono in genere le tecniche di parto naturale legate alle discipline che segue lei, per aiutarsi con la forza di gravità. Pare infatti che il parto sdraiate sia stata un’invenzione dei regnanti che volevano vedere bene l’erede che veniva al mondo, e che poi il metodo si sia diffuso ovunque. La nascita di William ha costretto la regina a fare qualcosa che mai nessun regnante prima di lei aveva mai fatto: recarsi in ospedale a visitare il nipote appena nato. Da quel momento non si era più tornati indietro, e tutte le donne della casa reale, compresa Kate Middleton, hanno sempre partorito in ospedale. Kate ha scelto sempre il St. Mary come Diana. Ora tutto cambierà con l’arrivo del primo figlio, o probabilmente figlia, del principe Harry e di Meghan Markle?