La Royal Family agli scandali dei suoi pargoli (e nipoti) ci ha fatto il callo dell’esperienza. Ma nella prima settimana di agosto 2019, una questione sospesa si è ingrandita fino a mettere in luce uno dei suoi membri apparentemente più tranquilli in un caso internazionale. Sono bastati tre giorni a (in)vestire la royal family di una domanda cruciale: quali erano i rapporti tra il principe Andrew e Jeffrey Epstein, il finanziere morto suicida sabato 10 agosto in carcere a New York?

È iniziato tutto il venerdì in tribunale a New York, con il riemergere di una deposizione del 2015 in cui il principe Andrew era accusato di aver approfittato di una ragazza minorenne in Florida, e appariva tra quelli che avevano approfittato dei traffici sessuali di Jeffrey Epstein. “Questo è relativo a processi negli Stati Uniti, dei quali il Duca di York non fa parte. Ogni illazione di comportamento improprio con minori è categoricamente non vera” ha risposto Buckingham Palace con un comunicato inviato al Washington Post. Il sabato, la bomba ferale del suicidio di Jeffrey Epstein nel Metropolitan Correctional Center di Manhattan ha aperto investigazioni parallele per comprendere le falle nella sorveglianza. Domenica mattina la Regina Elisabetta II ha voluto con sé il principe Andrew per la messa a Crathie Kirk, una chiesetta vicino Balmoral, dove la sovrana passa le sue vacanze. I tabloid inglesi sono esplosi con titoloni sull’amicizia tra il secondogenito della Regina e il finanziere conclamato trafficante di minorenni per scopi sessuali, ma la questione sul destino legale del principe Andrew nel caso Epstein è ancora tutta da dibattere.

In questi tre giorni si è provato a fare un puzzle completo di informazioni pescando dagli archivi giornalistici e legali, in modo da comprendere quanto fossero amici Andrew e Jeffrey Epstein in passato, e ancora oggi. Il secondogenito di Elisabetta II ha ignorato davvero per due decenni gli abusi di potere e i traffici di ragazzine minorenni dell’amico finanziere? Sul Guardian, oltre a citare la fotografia (risalente al 2001) che potrebbe essere utilizzata come prova delle accuse di molestie rivolte ad Andrew, hanno mappato i ripetuti meeting tra il principe britannico e Jeffrey Epstein. Il primo incontro risale agli anni 90: il principe Andrew e Jeffrey Epstein furono presentati da Ghislaine Maxwell, figlia del mogul della tv inglese Robert Maxwell, all’epoca collaboratrice e fidanzata di Epstein e in seguito indicata tra i suoi recruiters di ragazze per scopi sessuali (la Maxwell è implicata a vari titoli nelle cause ed è una teste chiave dei traffici di Epstein, specialmente ora che lui è morto). Da allora si sono visti moltissime volte, per motivi personali e professionali: sul jet di proprietà di Epstein nel maggio 2000, quando volarono insieme a Palm Beach in Florida, in un castello inglese, dove Epstein e la Maxwell furono invitati alla festa cumulativa di compleanni della principessa Anna, della principessa Margaret e dello stesso principe Andrew. Non solo: una vacanza insieme in Thailandia, una cena a Saint Tropez, una visita al castello di Norfolk. Gli ultimi incontri documentati risalgono al 2010-11 a New York, giusto poco dopo che Jeffrey Epstein, riconosciuto ufficialmente come molestatore seriale, era stato rilasciato dal carcere. E a quanto risulta, sembra che il principe Andrew sia volato negli States proprio per celebrare l’uscita di prigione dell’amico.

Proprio a quegli stessi anni risale anche la confessione di Sarah Ferguson, la rossa ex moglie del principe, che ammise di aver ricevuto dei soldi in prestito proprio da Jeffrey Epstein nel marzo 2011. Pochi mesi dopo la ex duchessa di York rilasciò una dichiarazione durissima all’Evening Standard: “Aborro la pedofilia e ogni tipo di abuso sessuale sui minori, so che è stato un enorme errore di giudizio da parte mia. Sono così contrita che non so spiegarlo. Ripagherò il denaro appena riuscirò e non avrò più a che fare con Jeffrey Epstein, mai più” aveva concluso Sarah Ferguson. Il suo ruolo nella storia resta comunque marginale, ma gli archivi degli scandali reali non ignorano mai il ruolo di ogni suo membro.

Che conseguenze potrebbe avere l’antico legame di amicizia tra Jeffrey Epstein e il principe Andrea? Le questioni legali aperte sono numerose e il fatto che Epstein abbia saputo tessere una rete pressoché fittissima di relazioni con persone potenti complica ancora di più la situazione. Restando sul caso Andrew-Jeffrey Epstein, ci si chiede se un membro della famiglia reale inglese può essere investigato negli Stati Uniti per le accuse di abuso su minorenni, o se lo stato di New York può comunque accogliere denunce che lo riguardano dal punto di vista civile, non importa quanto vadano indietro nel tempo. USA Today lo ha chiesto direttamente a un esperto in materia, l’anchorman di Court TV Vinnie Politan. “Il nuovo New York Child Victims Act dà agli accusatori un anno di tempo per inoltrare una causa civile, anche se le accuse sono passate in prescrizione. In questo caso, si aprirebbe la possibilità ad ogni tipo di accusa nei confronti del principe Andrew. Il querelante non vincerebbe automaticamente, ma non verrebbe dismesso perché ha presentato denuncia troppo tardi” ha concluso Politan. A quanto riportato, quindi, in caso di ulteriori denunce da parte delle accusatrici il principe Andrew potrebbe essere indagato negli Stati Uniti.

Di fronte alla stesa di possibili coinvolgimenti legali del principe Andrew nel marasma del caso Jeffrey Epstein, le reazioni della famiglia reale sono state di estrema compattezza. In prima fila naturalmente Elisabetta II, che sorridente e serena accanto al figlio proprio nel mezzo della bufera ha simbolicamente appoggiato la sua innocenza. A quanto pare anche il principe Filippo, dall’alto dei suoi 97 anni di esperienza (e scandali vari), avrebbe creduto alla estraneità del secondogenito nelle accuse di sesso con minori. Sarah Ferguson e le figlie principesse Eugenia e Beatrice, presenti a Balmoral quando è rimbalzata la notizia del suicidio di Epstein, sembra che siano state molto vicine al padre ed ex marito. Meno incline a sostenere il fratello è stato il principe Carlo, che a detta di diverse fonti interne non avrebbe mai apprezzato l’amicizia tra Andrew e Jeffrey Epstein, e sarebbe stato parecchio irritato da queste nuove tensioni: “Andrew ha accolto Epstein al castello di Windsor, a Sandringham e a Balmoral diverse volte nel corso della loro amicizia, il che ha portato a tensioni tra lui e Carlo” ha raccontato un insider di palazzo a Vanity Fair USA. “A Carlo non sono mai piaciuti gli amici di Andrew nel corso degli anni, e Epstein non ha fatto eccezione. Mi è stato detto che si è preoccupato a lungo di questa amicizia e sapeva che un disastro sarebbe arrivato. Questa storia non finisce qui e nessuno sa cosa succederà dopo”. Intanto, a quanto riporta il magazine americano, alcuni membri del parlamento inglese avrebbero richiesto un’indagine completa sull’amicizia tra il principe Andrea e Jeffrey Epstein, dato il suo ruolo di rappresentanza pubblica della famiglia reale inglese. Per ora il principe Andrew è innocente fino a prova contraria. Ma i nodi dell’affaire Jeffrey Epstein si scioglieranno soltanto con il tempo.