È stata la prima a farsi mettere le manette protestando contro la guerra in Vietnam, 50 anni fa. E nella biografia di Jane Fonda bisognerà aggiornare il palmarès: anno 2019 Jane Fonda arrestata, di nuovo, dieci lustri dopo, nel pomeriggio assolato di venerdì 11 ottobre sui gradini dello United States Capitol a Washington. Perché protestava - non autorizzata - invitando all’azione contro il cambiamento climatico accanto ad altri attivisti. Nel microfono Jane Fonda urgeva il Green Deal per l'ambiente, promosso tra gli altri dalla deputata dem Alexandria Ocasio-Cortez e parecchio inviso all’attuale presidente Donald Trump. Eccola Hanoi Jane, come l’avevano soprannominata i giornali dell’epoca (dandole implicitamente della comunista) dopo che aveva visitato il Vietnam del Nord per spingere i piloti americani a cessare i bombardamenti sul paese. È tornata, è più in forma che mai, e dà una lezione sociopolitica al mondo. Assieme agli ambientalisti di Fire Drill Fridays, che lei stessa ha contribuito a far nascere, la verve immutata di Jane Fonda in rosso ha spiccato come una bandiera di emergenza, e non si è persa nemmeno quando gli ufficiali di polizia le hanno messo le manette assieme ad altre 16 persone per manifestazione non autorizzata.

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“È la stessa ideologia che ha tolto questa terra alle persone che ci vivevano già, che ha rapito persone dall’Africa per farle diventare schiave su una terra rubata, giustificando tutto con la convinzione che non fossero persone. Che ha tagliato foreste e ha esaurito le risorse naturali e le persone” ha protestato l’attrice prima di essere arrestata. Sui social le foto di Jane Fonda in manette, le mani girate dietro la schiena e il volto fiero, hanno fatto divampare commenti preoccupatissimi: un trattamento del genere contro una lady (del cinema) di quasi 82 anni è stato visto come una prevaricazione inutile in una protesta decisamente pacifica, un abuso di potere contro una donna matura e soprattutto molto, molto famosa.

Nonostante la spettacolarità del suo arresto divenuto pubblico nel giro di pochi byte su Twitter Jane Fonda è stata già rilasciata. Il provvedimento prevede comunque o 90 giorni di carcere o 250 dollari di multa, ancora non è ben chiaro per cosa propenderà l’attrice di Grace&Frankie, ma poco importa: Jane Fonda ha promesso che continuerà a protestare, da qui in avanti. Gli impegni televisivo-cinematografici non la fermeranno: “Dobbiamo assicurarci che la crisi climatica resti al centro del discorso e in prima fila. Avevo la sensazione di non stare facendo abbastanza” ha raccontato la diva, ringraziando pubblicamente i teenager di Sunrise Movement e Fridays for Future che l’hanno spinta ad approfondire e sposare la causa per il clima, come Greta Thunberg. Sul suo sito ufficiale, Jane Fonda ha promesso che continuerà ad esserci ogni venerdì, sempre di fronte al Campidoglio di Washington, sugli scalini del potere politico che ha sempre sfidato per sottolineare ipocrisie e cecità. Per i prossimi quattro mesi, ha raccontato l’attrice, si trasferirà a Washington e sarà presente di persona. Per ricordare a tutti che non si è mai attivisti tramite gli altri, ma ci si mette una faccia sempre più fiera. Ad ogni età.