La foto è iconica, fra gli appassionati di storia della famiglia Kennedy. Una donna dai lineamenti regolari e le sopracciglia ad ala di gabbiano, che in quel 1961 sono quasi un lasciapassare sociale, siede alla sua scrivania tenendo in braccio un gatto mentre uno squadrone di fotoreporter si accalca per fotografare una persona fuori dall’inquadratura. Un obiettivo solo è interessato a lei, in questo particolare scatto. Il personaggio invisibile su cui tutti i flash si accaniscono è Jacqueline Kennedy. La donna alla scrivania è Pamela Turnure, l'addetta stampa della First Lady d’America, e quello che tiene in braccio è Tom Kitten, il gatto di Caroline Kennedy, la figlia di John e Jacqueline Kennedy. Siamo alla Casa Bianca ed è la prima volta nella storia che la moglie di un presidente degli Stati Uniti assume qualcuno che si occupi dei suoi contatti con i media. Perché Jackie avesse scelto come addetta stampa una donna così bella, affascinante, persino vagamente somigliante a lei come Pamela, senza esserne gelosa, non è un mistero. A spingerla fortemente a farlo è stato quel marito di cui, solo molti anni dopo la tragica morte a Dallas, si cominceranno a scoprire le debolezze lasciando emergere dalla sua biografia la frase "se non faccio sesso ogni giorno mi viene il mal di testa". Il sospetto di una relazione tra JFK e un personaggio vistoso come Marilyn Monroe (che nessuno ha mai potuto confermare) è passato alla storia. Quella presunta fra il presidente e la collaboratrice della moglie è passata decisamente più in sordina. Ma è probabilmente vera.


La vita privata di Pamela Turnure è sempre stata velata dalla riservatezza, e lo è ancora oggi. Si sa che è nata nel 1937, che si è laureata alla Georgetown University e che è ancora viva. Nelle storie di tradimenti ci sono dei cliché che si ripetono, e uno di questi è quello della segretaria. Pamela Turnure aveva 21 anni quando fu assunta come receptionist e segretaria nell’ufficio al Senato dell’allora senatore degli Stati Uniti John F. Kennedy, preceduta dalla chiacchiera di un flirt con un altro personaggio famoso, Ali Kahn, mentre era sposato con Rita Hayworth. La leggenda vuole che fra il 58 e il 61, il periodo lavorativo al senato, Pamela Turnure vivesse da sola in un appartamento a Washington e che una notte la padrona di casa abbia riconosciuto nell’uomo che si stava intrufolando nella sua casa il senatore Kennedy. Decisa a svergognarlo, la donna lo fotografò e spedì le foto a tutti i giornali della città. Ma a nessun direttore interessò più di tanto la scappatella di un membro del senato, nemmeno se sua moglie in quel momento era incinta. Solo il Washington Star pubblicò un trafiletto nella pagina del gossip. Tanto bastò però a far diventare Pamela, che Mr. Kennedy aveva soprannominato Fiddle (violino), una bomba a orologeria.


Appena eletto, il neopresidente non lasciò certo la ragazza senza lavoro, anzi, la promosse assumendola come prima addetta stampa di una First Lady nella storia degli Stati Uniti, per lavorare quindi sotto Jacqueline Kennedy. La presunta storia extraconiugale del presidente, in quel periodo, forse era già finita e non si sa quanto Jackie ne fosse consapevole. È presumibile però che JFK abbia deciso di far salire sulla barca anche la sua amante per evitare scandali, che volesse “tenerla d’occhio” come racconterà poi un suo ex collaboratore. Secondo i testimoni dell’epoca Pamela Turnure non era però certo un’incapace. Forse solo una vittima del sistema per cui una donna ambiziosa e con buone capacità doveva (e in alcuni casi, ancora deve) sottostare a un passaggio in più rispetto agli uomini, come ci ha svelato il #metoo. Pamela Turnure era una ragazza che dopo aver svolto bene il suo ruolo di segretaria si rivelò un’addetta stampa perfetta. Fra i tanti pregi che poteva vantare c’era poi che la si poteva definire una donna perfettamente “presentabile”, di classe, a prova di brutte figure. Per cui la si vedeva spesso con la coppia presidenziale ai ricevimenti diplomatici e all’accoglienza di dignitari stranieri. Contribuì anche a coordinare il tour televisivo nazionale della Casa Bianca della signora Kennedy, la aiutò attivamente nel progetto di conservazione storica degli arredi originali nella residenza presidenziale ed era al suo capezzale, con John, quando il 7 agosto del 1963 mise al mondo Patrick, il bambino prematuro della coppia che morirà dopo appena 39 ore. Ma come era il rapporto tra la First Lady e l’amante di suo marito?


Nel 2014 è uscito un libro che apre uno spiraglio su questo mistero, intitolato Jacqueline Kennedy Onassis: A life Beyond Her Wildest Dreams di Darwin Porter a Danforth Prince. Probabilmente, per Jackie, Pamela era solo una delle tante donne con cui suo marito l’aveva tradita, così tante che non c’era nemmeno motivo di odiarla. Arrivati al 1963, la lista era molto lunga e pare che se fino a quel momento la futura vedova del presidente non avesse ancora perso le staffe è solo perché le era stato versato un milione di dollari per non dare scandalo. Era inimmaginabile rovinare l’immagine del "bravo ragazzo americano" se la moglie fosse diventata la prima donna della storia a chiedere il divorzio da un presidente degli Stati Uniti in carica. Ma pare che pochi giorni prima dell’attento del 22 novembre Jackie fosse proprio sul punto di lasciarlo, troppo umiliata e rosa dai dubbi dopo la comparsa di Marilyn Monroe alla festa di compleanno del marito per cantare “Happy Birthday Mr President”. L’attentato di Dallas è stato come un sigillo di ceralacca sui retroscena di Camelot, come Jackie chiamava la Casa Bianca durante il mandato del marito.

Pamela Turnure si ritrovò così ad assistere alla storia dall'interno. Era a bordo dell'Air Force One all'aeroporto di Love Field quando il vicepresidente Lyndon B. Johnson prestava giuramento due ore e otto minuti dopo l'assassinio di John F. Kennedy. Secondo un’altra leggenda, quel giorno il vicepresidente Johnson fu visto baciare la mano di Pamela Turnure, inspiegabilmente. Le cose accelerarono in modo vertiginoso, dopo l’attentato, e tutto lo staff del presidente ucciso si sparpagliò come le perle di una collana rotta. Turnure partì per New York e di lì a poco lavorò sui documenti amministrativi del presidente Kennedy per un progetto finanziato da Aristotele Onassis. Jackie non la lasciò andare: la assunse come responsabile del suo ufficio privato, dopo le nozze con l’armatore greco. Nelle condizioni in cui era Jackie, così socialmente vistosa da rovinare il matrimonio della sorella minore perché i fotografi erano tutti per lei invece che per la sposa, era meglio affidarsi a qualcuno che si conosce bene, anche se è stata l’amante di tuo marito. Nel 1966, Jackie era una delle invitate del matrimonio della Turnure con Robert Timmins, facoltoso partner di una società di intermediazione, accompagnata da Bob Kennedy. Gli invitati presenti non sapevano come spiegarsi quell’intreccio torbido per cui l’ex First Lady era alle nozze dell’amante del marito accompagnata dal suo amante attuale.


In seguito, senza cercare notorietà, Turnure si è riciclata come designer d'interni a Manhattan. Di lei si parlerà ancora nel 1977, quando il giornalista William Safire del New York Times svelò l’esistenza di un Dossier Kennedy in mano all’FBI. Si trattava della lista completa delle donne con cui il presidente aveva tradito la moglie nei 10 anni di matrimonio, stilata pazientemente da J. Edgard Hoover, il funzionario più potente della storia del Bureau, che Leonardo DiCaprio ha interpretato nel 2011 nel film J. Edgar, diretto da Clint Eastwood. Nel fascicolo molto spesso, che dimostrava come il presidente fosse stato tenuto d’occhio dall’FBI già prima di diventare presidente, c’è anche la lettera di Florence Mary Kater, l’ex padrona di casa di Pamela che voleva dimostrare l’immoralità del senatore, e c’erano anche la foto che la donna gli aveva scattato la mattina dell’11 luglio 1958, mentre usciva dalla casa di Pamela, e quell’unico trafiletto di giornale che si era interessato alla vicenda, sfuggito al controllo di Hoover. Tutti gli altri giornali, si scoprì, erano stati diffidati dal pubblicare la notizia come se un disegno superiore avesse già destinato JFK come presidente. Ci vollero altri 17 anni, prima che Pamela Turnure si rivedesse in pubblico. Era il 23 maggio 1994, al Cimitero Nazionale di Arlington. Fra personaggi come l’allora presidente Bill Clinton con la moglie Hillary, la vedova del presidente Johnson, Lady Bird Johnson, Daryl Hannah e Arnold Schwarzenegger, c’era anche lei, Pamela Turnure, per dare l’estremo saluto a Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis, la donna con cui aveva finito per stringere un legame più forte di quello che mai avrebbe potuto avere con suo marito.