Cosa vuol dire Loving v. Virginia 388 U.S. 1 (1967)? È Ia domanda che i più giovani, nei giorni di ribellione popolate negli Stati Uniti, stanno ponendo a Google e a chi ha qualche anno in più. Ma oltreoceano sono davvero pochi a non conoscere questa stringa di parole che nel gergo giuridico vuol dire più o meno: “procedimento della Corte Suprema degli Usa riguardo i signori Loving contro lo stato della Virginia, 1967”. È la sentenza che rappresenta una pietra miliare del diritto, e dei diritti, negli Stati Uniti, e nell’immaginario mondiale. Il suo anniversario è caduto proprio in questi giorni, insieme alle proteste del Black Lives Matter per George Floyd, Breonna Taylor e poi Rayshard Brooks, tutti uccisi dalla polizia, e la foto dei due protagonisti della sentenza, Mildred Delores Jeter e Richard Perry Loving sono diventati un meme in cui campeggia la scritta “Solo 53 fo***ti anni fa i matrimoni interraziali erano illegali!”. È veramente troppo poco tempo, un pensiero irreale, considerato che la schiavitù è stata abolita negli Usa nel 1865, rendendo tutti i neri cittadini liberi, e che la gente in grado di ricordare gli anni in cui in molti stati americani il matrimonio interrazziale era considerato illecito, non è neanche vecchia. Un bellissimo film di Jeff Nichols del 2016 candidato all’Oscar, Loving. l’amore deve nascere libero, con Ruth Negga nel ruolo di Mildred e Joel Edgerton in quello di Richard, ha raccontato questa storia che suscita un misto di commozione e di rabbia ogni volta che viene riascoltata.

Mildred Jeter e Richard Loving si erano conosciuti giovanissimi, quando lei aveva 11 anni e lui 17. Richard era un giovane muratore amico di famiglia dei Jeter ed entrambi i ragazzi erano nati e cresciuti a Central Point, una cittadina della contea di Caroline, in Virginia. A 12 anni, Mildred aveva già la classica cotta pre-adolescenziale per il ragazzo più grande. Lui la trovava carina e dolce, era una ragazza tranquillissima che non litigava mai con nessuno, ma a mano a mano che lei cresceva la loro amicizia si trasformava sempre di più in amore. Quando lei ha compiuto 18 anni erano una coppia inseparabile. A nessuno dei due è mai venuto in mente che ci fosse qualcosa di strano nell’essere lei nera e lui bianco. Il bisnonno di lui, che nel 1830, possedeva sette schiavi, era una storia lontana. Central Point era per lo più una comunità mista, una sorta di piccolo Brasile in cui la necessità di aiutarsi a vicenda contro la povertà aveva superato il pregiudizio. Il padre di Richard aveva lavorato per uno degli uomini neri più ricchi della contea per 25 anni (come nel film Green Book), Richard frequentava normalmente anche amici neri, compresi i fratelli maggiori di Mildred, e Mildred stessa aveva anche sangue Cherokee e portoghese nelle vene. Quando Mildred è rimasta incinta, Richard è andato a vivere a casa dei Jeter e nel 1958 hanno deciso di sposarsi.

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Bettmann//Getty Images

Mildred era una ragazza semplice e ingenua. Vivendo nella piccola enclave multietnica di Central Point non aveva mai saggiato veramente le leggi di segregazione razziale che vigevano in Virginia, le regole ipocrite per cui si era “uguali ma divisi” ma che di uguaglianza avevano ben poco, visto che spesso in alcuni locali non c’erano neanche i bagni per i neri. Quando Richard la portò a Washington per celebrare le nozze neanche era bene sicura del perché, ha confessato in seguito. Non sapeva che in Virginia i matrimoni interraziali fossero un reato in base al Racial Integrity Act, una ridicola misura “sanitaria” del 1924 per cui il “bianco” era colui che nella discendenza presentava solo sangue caucasico, sul principio della one-drop rule, per cui bastava una sola “goccia” di sangue nero, un solo discendente (indicato con una parola che oggi non si usa più) per essere classificato “nero”. Oltre ai matrimoni, il Racial Integrity Act proibiva anche le occasioni di aggregazione mista, per evitare che si formassero delle coppie. Dopo la cerimonia, semplicissima, i due neosposi Loving, a cui il destino aveva donato il più appropriato dei cognomi, fecero ritorno a casa per iniziare la vita insieme.

Qualche settimana dopo le nozze si svegliarono di soprassalto per il fracasso della loro porta sfondata dalla polizia. Qualcuno aveva fatto una soffiata alle forze dell’ordine che erano venute a prelevare Mildred e Richard per porli in stato di arresto. Le accuse: poiché il loro matrimonio non era riconosciuto quella di "convivenza more uxorio, contro la pace e la dignità del Commonwealth”, e quella di violazione della legge per cui era "illegale per qualsiasi persona bianca nello stato di sposare qualcuno, tranne una persona bianca". Furono processati e condannati a un anno di reclusione, con la possibilità di convertire la pena in 25 anni di esilio dal territorio della Virginia. Scelsero ovviamente la seconda possibilità e si trasferirono in Colombia. Era il 1959. Cinque anni dopo, Mildred non poteva più tollerare l’idea che non avrebbe più visto la sua città natale, che non avrebbe potuto fare visita alla famiglia per altri 20 anni e convinse il marito a ribellarsi. Mildred Loving scrisse al procuratore generale Robert F. Kennedy. Kennedy: e fece bingo. Bob Kennedy passò il caso alla American Civil Liberties Union, un'organizzazione fondata nel 1920, tuttora esistente, che difende e preservare i diritti e le libertà individuali garantiti dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti. Questa si appellò al quattordicesimo emendamento, secondo cui tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e sottoposte alla relativa giurisdizione sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono e trovarono quindi l’occasione per accusare lo stato della Virginia di violare la costituzione, mantenendo il Racial Integrity Act. Col loro appoggio, la coppia si appellò alla Corte Suprema della Virginia. Ma questa confermò la condanna.

Per nulla rassegnati, i Loving decisero di andare ancora più in alto e di appellarsi alla Corte suprema degli Stati Uniti. I Loving non furono presenti alle discussioni del loro caso a Washington, ma era presente il loro avvocato, Bernard S. Cohen, che lesse un messaggio di Richard alla corte: “Amo mia moglie e non è giusto che non possa vivere con lei in Virginia”. Il 12 giugno 1967 la Corte Suprema degli Stati Uniti demolì la difesa dei legali dello stato della Virginia, per i quali la costituzionalità del famigerato Racial Integrity Act era garantita dalla equità della pena sia per i bianchi che per i neri. In pratica, si difesero facendo notare che non c’era stata discriminazione perché sia Mildred che Richard erano stati condannati, e non solo lei. La Corte Suprema respinse le loro argomentazione e impose alla Virginia di abrogare ogni regola che, a più di 100 anni dall'abolizione della schiavitù, impediva la promiscuità razziale violando la protezione paritaria garantita del Quattordicesimo Emendamento. I Loving poterono così fare ritorno in Virginia, dove hanno cresciuto i loro tre figli.

La loro vita non è stata facile: una sentenza non aveva certo cambiato la mentalità dei razzisti, che continuavano a non vedere di buon occhio la loro unione, ma i due si sono sempre amati, e questo gli bastava. Purtroppo, otto anni dopo, il 22 luglio 1975, i Loving subirono un grave incidente d’auto. Furono travolti da un camion guidato da un ubriaco e Richard mori a soli 41 anni lasciando vedova Mildred, che ne aveva 34 e che nell’urto perse l’occhio destro. La coraggiosa ex ragazzina innamorata se n’è andata poi a 68 anni, il 2 maggio 2008, a causa di una polmonite letale, dopo essere diventata protagonista di tre canzoni e aver visto proclamare il 12 giugno, la data della loro sentenza, Giornata Nazionale Americana dei Matrimoni Interrazziali. Per tutta la vita, Mildred ha negato con troppa modestia ogni suo merito nel successo della battaglia di cui è stata il motore, rispondendo sempre a tutti: “non sono stata io, è stata opera di Dio”. Per questo il New York Times, per la sua scomparsa, le dedicò un indimenticabile necrologio la cui ultima riga la definiva: “Una modesta casalinga che non ha mai pensato di aver fatto qualcosa di straordinario".