Ci sono voluti anni di testimonianze, di documentari, di libri per stabilire che il sorriso sereno che aleggiava sul volto della principessa Diana celava un groviglio di disagi sopiti, e che non erano poche le persone in grado di farle perdere le staffe. Oltre a suo marito, il principe Carlo, e all’amante "ufficiale" di lui, Camilla, la terza in graduatoria era una donna di nome Tiggy che in realtà si chiamava Alexandra Shân Legge-Bourke. Professione: tata di bambini delle famiglie britanniche più altolocate possibile. E per un periodo della sua vita, due di quei bambini sono stati il principe William, ma soprattutto il principe Harry. Il suo difetto imperdonabile: essere stata scelta dal principe Carlo.

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Tiggy Legge-Bourke con William e Harry e il principe Carlo


Il padre di Tiggy Legge-Bourke, scomparso nel 2009, si chiamava William e quando lei è nata nel 1965 prestava servizio nelle Guardie a cavallo reali. Una volta congedato, è diventato banchiere. La madre di Tiggy, Shân, era l’unica figlia del barone di Glanusk Wilfred Bailey, e nel 1987 sarebbe diventata la dama di compagnia della principessa Anna. Alla morte del padre, lady Shân, aveva ereditato Glanusk Park, la residenza del casato nel Galles, mentre il titolo era passato a un cugino. Nonostante ciò, Alexandra detta Tiggy era comunque una ragazza di sangue blu che fu mandata a laurearsi al Magdalene College di Cambridge, dopo aver frequentato l’Institut Alpin Videmanette in Switzerland, dove una delle allieve più grandi era Diana Spencer. Beneducata ma priva di titoli, appena laureata la giovane Tiggy seguì un corso di formazione per insegnanti d'asilo alla scuola Montessori di Londra, e dopo un po’ di gavetta ha aperto la sua scuola materna a Battersea, chiamata “Mrs Tiggywinkle's”. Successe poi che per qualche apprezzamento da parte di una nobildonna sui suoi metodi educativi Tiggy, che già per nascita si qualificava bene, entrò nel giro delle tate più contese fra le famiglie nobili del Regno Unito. Ma quando a rivendicarla fu il figlio della regina, la competizione si dichiarò tacitamente chiusa.

Il principe Carlo ingaggiò Tiggy Legge-Bourke nel 1993, quando la separazione tra lui e Diana sembrava ormai inevitabile. Il principe e la principessa del Galles si erano già scontrati in passato nella scelta delle nanny per i loro due figli. Carlo avrebbe voluto affidarli a Mabel Anderson, l’adorata tata che lo aveva cresciuto in assenza di sua madre, impegnata con il regno. Ma Diana si era opposta ritenendo che a 56 anni fosse “troppo vecchia” e aveva insistito, poi accontentata, per ottenere Barbara Barnes, che stava per terminare il servizio con i figli ormai adulti di lady Anne Tennant, la dama di compagnia della principessa Margaret. Poco dopo, Diana si era ingelosita dell’affetto che William nutriva per la Barnes, e aveva finito per licenziarla proprio mentre il suo matrimonio cadeva in pezzi. Mentre prendeva forma la separazione che avrebbe costretto Diana a lasciare i figli alla Corona, fu Carlo a decidere chi avrebbe sostituito la Barnes, e scelse Tiggy Legge-Bourke. Subentrata nell'ultimo atto della favola tra l’erede al trono e la principessa triste, Tiggy non riuscì a rimanere nell’ombra. Le solite fonti vicine alla Corona resero pubbliche le sue lamentele per i metodi educativi troppo permissivi della principessa del Galles, ai quali paragonava i suoi: "Io do loro ciò di cui hanno bisogno in questa fase", diceva, "aria fresca, un cavallo o una racchetta da tennis, e un secchio di popcorn per vedere un film”. Al tempo, William era ormai un adolescente e Harry, che era un bambino rimasto senza il suo compagno di giochi, si affezionò molto alla nuova tata. Poi ci fu la gaffe che fece drizzare i capelli sulla testa di Diana, quando parlando in pubblico di William e Harry, Tiggy li definì "i miei bambini". Diana si convinse che fra quella ragazza e il principe Carlo ci fosse una tresca, l’unico motivo che poteva spiegare come mai il quasi ex marito avesse affidato figli a una donna che fumava una sigaretta dopo l’altra, persino mentre sciava.

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Diana, alla quale era imposta la presenza di Tiggy quando era il suo turno di tenere i ragazzi, iniziò ad attaccarla su tutto e la tata sgradita si aggiunse alle già sufficienti cause di attrito che ostacolavano la rappacificazione con Carlo. William e Harry assistevano impotenti agli scontri e una volta il più grande dei due chiese ai genitori di non partecipare alle tradizionali celebrazioni del 4 giugno di Eton per non vederli litigare. Ma Diana ricevette un duro colpo nello scoprire che al loro posto, suo figlio aveva invitato la tata. Poi ci fu l’increscioso episodio del Natale 1995. Nonostante la separazione, il principe e la principessa di Galles avevano continuato a condividere il loro staff di circa un centinaio di persone, e come ogni anno li avevano riuniti al Lanesborough Hotel a cinque stelle di Londra per distribuire i loro regali e augurargli buone feste. Tiggy a quel punto, era diventata anche l’assistente personale di Carlo, per cui era lì. Diana le si avvicinò con fare innocuo e davanti a tutti le disse: “mi dispiace molto per il bambino”. Tiggy scoppiò a piangere e abbandonò la festa.

Succedeva che Diana credeva più di tutti alla voce secondo cui Tiggy aveva appena subito un aborto spontaneo. E il figlio che aveva perso sarebbe stato del principe Carlo. Nessuno ha mai saputo dire se veramente ci fosse qualcosa fra l’ultima tata di William e Harry e il loro padre. Ma nel dubbio, Diana impose a Carlo di far uscire sempre la tata dalla stanza quando lei parlava al telefono con i figli, e vietò che gli leggesse storie prima di addormentarsi e che fosse presente ai loro bagni. L’immancabile ex maggiordomo di Diana Paul Burrell racconta che la principessa gli aveva confidato la sua convinzione che Carlo la volesse lasciare per sposare Tiggy, e non Camilla. La tata, da parte sua, ha confessato solo di aver avuto una cotta giovanile per Carlo quando si incrociavano inevitabilmente agli eventi dell’aristocrazia britannica, ma niente di più. L’episodio di Natale scatenò la stampa alla ricerca di tracce della presunta relazione, e le immagini a cui nessuno aveva mai fatto caso, in cui il Principe di Galles salutava Tiggy con due baci sulle guance, apparvero improvvisamente inopportune.

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Tiggy Legge-Bourke con il principe Carlo

Nel 1996 Tiggy Legge-Bourke citò in giudizio Diana per diffamazione, a causa delle insinuazioni che la principessa continuava a diffondere sulla sua presunta relazione con Carlo, a cominciare dall’episodio di Natale per il quale c’erano molti testimoni. Ma anche per il soprannome Tiggy in the middle, Tiggy in mezzo, che le aveva incollato addosso. La regina Elisabetta, intanto, parteggiava per la tata e al tempo di diceva che la nanny avesse denunciato la principessa del Galles su richiesta della sovrana, per ridimensionarne la pretesa di un seggio alla Camera dei Lords. L’azione legale non ebbe seguito perché, come sappiamo, nel 1997 Lady Diana trovò la morte nel famigerato incidente nel tunnel dell’Alma di Parigi. William aveva 15 e Harry stava per compierne 13 anni, ma Tiggy era ancora con loro e faceva parte del riservatissimo staff d’emergenza e conforto che si strinse intorno ai due ragazzi sotto shock. Rimase vicina a loro fino al 1999, quando si sposò a 34 anni con Charles Pettifer, un ex ufficiale della British Army con due figli da un precedente matrimonio, e si licenziò anche dal ruolo di assistente del principe Carlo. Da allora, Tiggy Pettifer, come si fa chiamare adesso, non ha mai perso i contatti con i figli di Lady D, e quando è nato Archie Harrison, il bambino di Meghan Markle e del principe Harry, era una delle pochissime persone ammesse al suo battesimo al castello di Windsor. E per qualcuno, la misteriosa madrina del piccolo, che né Harry, né Meghan hanno mai voluto svelare, è proprio lei.