La privacy di Meghan Markle è stata violata, lo ha stabilito l'Alta Corte di giustizia che ha dato ragione alla duchessa di Sussex nella causa contro la casa editrice inglese Associated Newspapers che pubblica la storica testata Daily Mail. Meghan aveva citato in giudizio il Mail On Sunday e il sito MailOnline per aver pubblicato nel 2019 degli estratti di una lettera privata inviata al padre Thomas Markle dopo le nozze col principe Harry, alle quali non era stato invitato. Ad annunciarlo è stata l'ex attrice stessa, ma anche la testata incriminata. La corte ha stabilito che non ci sarà bisogno di un processo per ascoltare le ragioni della Mail, e che Meghan stessa non sarà costretta a far valere le sue ragioni in tribunale, dove avrebbe dovuto anche affrontare un faccia a faccia con il padre che ha consegnato (venduto?) la lettera al giornale, e che non aveva querelato direttamente.

“Si trattava di una lettera personale e privata", ha detto il giudice, "la maggior parte di ciò che è stato pubblicato riguardava la vita privata della querelante, i suoi sentimenti di angoscia per il comportamento di suo padre - per come la vedeva lei - e la conseguente frattura tra di loro; sono questioni intrinsecamente private e personali e la querelante aveva diritto a una ragionevole aspettativa che il contenuto della lettera rimanesse privato". Così come previsto dalla deontologia giornalistica in tutto il mondo, il giudice ha inoltre stabilito che svelare il contenuto di quella missiva non era un'informazione socialmente necessaria da divulgare, anche se nel confermare la notizia, il MailOnline ha parlato di "stampa imbavagliata" che crea un precedente.

Un successo legale, quello di Meghan - abbastanza prevedibile - che non era riuscito, un anno fa, al principe Harry contro la stessa testata. Il nipote della regina Elisabetta si era lamentato per l'attacco subito a causa di una foto del 2016 in cui posava insieme a un elefante, pubblicata sul profilo Instagram della royal family per la Giornata della terra. Il Daily Mail aveva svelato che dall'inquadratura erano state tagliate le zampe posteriori dell’animale perché erano incatenate. Harry voleva delle scuse dal giornale perché, aveva specificato, per fare una foto con un animale selvatico vengono osservate delle misure di sicurezza. Ma il giudice rigettò la sua richiesta.