Che la musica italiana stia vivendo un momento magico non è più un segreto. C'è un movimento pazzesco, c'è aria nuova, c'è il pop in bomba, ci sono le nuove sonorità, c'è la gente che è tornata ai concerti e ci sono i giovani che si avvicinano a questa nuova, bellissima, wave. C'è chi racconta la scena milanese, chi quella romana, tante sono le voci, in prevalenza maschile. Da oggi, però, al coro si unisce la splendida Mèsa, giovane cantautrice romana. Brava, intelligente, fresca, simpatica. Noi siamo già follemente innamorate, ora tocca a voi farlo. Oggi esce il suo disco d'esordio, noi ve la presentiamo.

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Guido Gazzilli

Vogliamo sapere tutto di te, sei al tuo debutto ufficiale (a proposito, ti mette ansia questa cosa?) e non sappiamo nulla. Chi è Mèsa?Mèsa sono io, Federica. Sono nata a Roma 26 anni fa e ho fatto il percorso che fanno un po’ tutti con la particolarità che la musica mi ha sempre accompagnato in tutte le fasi del percorso. Fino ad adesso che sono al mio primo disco: Touché.

Che, appunto, esce oggi. Touché è per caso anche un modo di vivere?Direi di no, anche perché se così fosse vorrebbe dire che la vita è fatta solo di sconfitte! No, touché è un pretesto narrativo per dire delle cose che mi sono successe e mi hanno fatto crescere.

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Guido Gazzilli

Ci racconti come è nato il disco?Il disco è nato nel tempo, senza l’intento di essere un disco. Ho sempre scritto spontaneamente quando sentivo l’urgenza di farlo e poi qualche mese fa mi sono accorta di avere accumulato un buon numero di canzoni.

Ci racconti la tua giornata tipo?Tra quando mi sveglio e quando vado a dormire succedono spesso queste cose: ascolto musica che sia a casa dal computer o dal vivo in un locale, lavoro come insegnante privata, faccio delle passeggiate, vedo gli amici, prendo appunti, leggo.

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Guido Gazzilli

Che rapporto hai con la tua città, Roma?Un rapporto abbastanza fresco, nel senso che la vivo sul serio da pochi anni, soprattutto per quanto riguarda i locali e il centro. Essendo cresciuta nella periferia a sud di Roma, da ragazzina non frequentavo molte zone in cui adesso invece sono di casa. Roma è un posto bellissimo, non solo per i motivi che tutti conosciamo, ma anche perché è un contenitore di tantissime cose che si contraddicono continuamente.

Ci siamo innamorate delle tue canzoni, in particolare di Canzone retorica. Da cosa nasce?Quella è una canzone vecchia, l’ho scritta quasi quattro anni fa e nel frattempo non l’ho praticamente mai suonata dal vivo. Non so perché, forse perché è stata la prima vera canzone “touché” che abbia scritto e quindi mi bruciava un po’. Nasce dalla delusione del rifiuto a cui non mi arrendevo e procede per domande retoriche alle quali in realtà avevo già al tempo tutte le risposte.

Forse è bella per questo, perché vera. E tu? A quale brano sei invece maggiormente legata?Non ce n’è uno in particolare però posso dirti che sono molto fiera di Un esercito orizzontale, perché è una canzone che per tanti versi si distacca dalle altre per quanto riguarda la scrittura ed è forse l’unico brano politico che ho scritto finora. Vedo un piccolo seme in quel pezzo di quello che potrò essere e scrivere nei prossimi dischi. Forse.

Ci siamo innamorate anche del tuo look, pulito, deciso, che lascia spazio al tuo dna più che ai trend del momento. Che rapporto hai con la moda?Eheheh parlare di un rapporto forse è esagerato, diciamo che ci frequentiamo saltuariamente! Mi piace apparire per quella che sono cioè una ragazza sobria con la passione per i maglioni di lana e le sneakers.

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Guido Gazzilli

I tuoi tre brand del cuore?Mi piacciono le Gazelle della Adidas, mi piacciono le camicie di Max&Co, mi piacciono gli zaini della North Face.

I tuoi tre dischi del cuore?In Utero dei Nirvana, Blue di Joni Mitchell, Come è profondo il mare di Lucio Dalla.

I tuoi tre luoghi del cuore?La Scozia: a 18 anni ci sono stata con una mia amica e la abbiamo girata tutta. Il mare di Palermo: ci ho passato tutte le estati della mia vita. E poi un mio luogo del cuore è l’America, anche se non ci sono mai stata.