Due donne opposte, negli stessi anni, nello stesso Paese, prendono in mano il manubrio di una moto e cambiano il mondo. Motivo? Su due ruote parte una rivoluzione: fatta di viaggi, di anti-cliché, di capolavori culturali. Lo stereotipo sul come essere una parigina cambia, diventa una provocazione nella quale Anne-France Dautheville inventa la letteratura di viaggio femminile guidando le sue moto in capo al mondo (e ritorno). Negli stessi anni Brigitte Bardot, in pieno boom cinematografico, canta un mito americano (scritto da Serge Gainsbourg) e ci fa viaggiare in altro modo, in altri lidi. Due storie di donne moto e libération.

Grazie, Anne-France Dautheville. Giornalista, francese, motociclista. Basterebbero questi tre aggettivi per definire il mito della donna negli anni che hanno cambiato il femminismo moderno: gli anni caldi della fine dei Sessanta. Anne-France Dautheville, nata nel 1944 in quella Francia liberata, è l’emblema di tutto questo. Oggi 73enne sarà stufa di essere riassunta in quei tre aggettivi: giornalista, francese, motociclista. Ma lo è ancora. Perché nel maggio parigino del 1968 Anne-France sale sulla sua prima moto, una Honda che si dice acquistata per praticità (muoversi a Parigi durante gli scioperi): nel 1972 inizia a viaggiare in moto (una Guzzi 750) e girare ben oltre gli arrondissement parigini (diretta in Afghanistan e Pakistan): è una sfida al giornalismo di moto totalmente ad appannaggio degli uomini. Anne-France ha da raccontare moltissimo: e ne scriverà viaggiando solo su due ruote. Sfonda muri di maschilismo & ruote: e nel 1973 inizia il primo giro del mondo realizzato da una donna in moto (con una Kawasaki). Il resto è storia della letteratura di viaggio (scrittrice audace e sincera).

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Grazie, Brigitte Bardot. “Je n'ai besoin de personne en Harley Davidson” il grido di battaglia di Brigitte Bardot, nel 1967, è molto chiaro, molto forte, molto sexy. La BB (inter)nazionale è languida e allo stesso tempo assolutamente distante dal flirt perché mentre canta un classico scritto per lei da Serge Gainsbourg, Harley Davidson, BB sta toccando più punti politici di quel che sembra. Un’icona americana del viaggio elogiata da un’icona francese del cinema. Clash culturale da ri-guardare a lungo. Il periodo nel quale BB interpreta (e ama) Serge è anche uno dei più complicati della sua vita: criticata per i suoi molti amori con uomini diversi (e anche contemporaneamente), soggetta a crisi di nervi dovute alla troppa idolatria (altrui) per il suo personaggio: Brigitte canta libera una poesia che sembra dichiarare “io me ne frego di tutti voi”. Chapeau.