In epoca di fake news, debunking e troll russi si sente il bisogno di rimettere un po’ le cose al loro posto parlando con chi ha sempre fatto il giornalista con passione e serietà. Tra i vari incontri estivi che parlano di attualità, a Salice D’Ulzio in questi giorni c’è l’occasione di ascoltare Marco Gregoretti, oggi in forza a Quarto Grado ma da sempre firma italiana del giornalismo investigativo (nel 1998 ha vinto il premio Saint Vincent per la vicenda degli stupri dei soldati italiani in Somalia).

Tutti i casi di cui si è occupato Gregoretti hanno mostrato dopo anni quanto le piste da lui seguite fossero azzeccate, pur se all’epoca non vi fossero i mezzi di indagine che ci sono oggi grazie al web e ai social network. A ben vedere oggi la confusione è tale che sui grandi misteri italiani si rischia di non arrivare più a nessuna chiarezza. Di più, la quasi scomparsa della mediazione a favore dei social e dello showbiz ha portato a spettacolarizzare e quindi in qualche modo coprire tutto ciò che che un tempo poteva rivelare verità più o meno scomode.

Gli incontri al Ciao Pais cominciano proprio con luci e ombre su un personaggio chiave degli anni Novanta: Moana Pozzi. Una pornostar che non fu soltanto una pornostar, ma molto di più. Una donna capace di intercettare tra l’altro, pezzi importanti della vita politica italiana. “Pornostar o spia”, nell’incontro di sabato 11 si comincia con domande ancora prive di risposte, che proseguono il 12 con un punto sui due drammatici casi di Ilaria Alpi e Giulio Regeni. Il 13 si concluderà invece con un aspetto più leggero eppur non privo di spunti investigativi: le storie della provincia tra corna e intrighi molto all’italiana.

Info: Sauze D’Oulx incontra la cronaca. Ciao Pais via case sparse 17, Sauze D’Oulx (Torino).