"Soon as bright I'm alive, Like a star I'll go far, Like a star we'll go far in the dark" non c'è niente da fare, se ascolti un paio di volte Carillon di Nahaze, con Achille Lauro e Boss Doms, questo ritornello ipnotico ti girerà nella testa per molto tempo, in modo un po' ossessivo. Sarà per questo che Carillon, attualmente, è ai vertici della Viral 50 di Spotify. La sua autrice, la diciottenne Nathalie Hazel Intelligente, è una da tenere d'occhio in questo 2020 appena cominciato, perché nelle sfumature magnetiche della sua voce si cela una buona promessa. Basti pensare che Nahaze è stata la prima ad aver firmato con Elektra Records, la storica etichetta americana, lanciata da poco in Italia. Un solo brano, Carillon uscito a dicembre 2019, è poco per giudicare ma con un padrino come il visionario Achille Lauro, che definisce lo stile di Nahaze come un "new pop" allora potrebbe esserci sul fuoco qualcosa di davvero stuzzicante.

I nati dal 2000 in poi, stanno sgranocchiando con nonchalance l'impasto stantio della musica pop fino a polverizzarlo e gettarci sopra un nuova, fosforescente, glitterata, gelatina. Non saprei come altro visualizzare la rottura degli schemi e le sonorità portate dalla Gen Z in musica: dall'inarrestabile Billie Eilish ai nostrani Tha Supreme, Madame e Lil Jolie i dicia-qualcosa-enni stanno coniando una personalissima modalità espressiva musicale. Consapevoli di come la tecnologia stia cambiando il rapporto con gli altri e con se stessi, il flusso dei propri pensieri perde la divisone in compartimenti e diventa un tutt'uno, le barriere del sound cadono e mixano efficacemente ogni genere.

Nahaze sembra a pieno titolo una di loro. Di lei non si sa moltissimo e nemmeno si trovano troppe tracce in rete: diciotto anni, la passione per felpe oversize, poco trucco. Le sue parole d'ordine riguardo allo stile sono comodità e informità "Non seguo schemi precisi ma indosso ciò che in quel momento sembra essere adatto a me" racconta Nahaze, mostrando ancora una volta l'impatto di Billie Eilish e di chi, come lei, vive la moda fuori da schemi pregressi.

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Nahaze

Come si intuisce dalla pronuncia impeccabile, il suo sangue è un po' italiano e un po' inglese da parte di mamma. Nahaze, il suo nome d'arte, è un omaggio a Hazel, la nonna. Ispirata da due culture, musicali e non solo, circondata da un'aura un po' misteriosa. Attraverso il testo di Carillon appare riflessiva e persa tra i suoi mille pensieri. Nahaze racconta che spesso scrive di notte, quando non riesce a dormire, nella speranza che mettendo i pensieri che la tormentano nero su bianco, venga poi più facile prendere sonno.

Il momento in cui hai detto: voglio fare musica
Non l'ho ancora detto e chissà mai se lo dirò, al momento faccio solo quello che mi piace, vedremo cosa succederà.

Quali sono stati i tuoi primi passi in questa "provvisoria" direzione?
Prima di firmare con la Elektra Records ho sempre composto brani e cantato. Per questa ragione adesso ho tanti pezzi già pronti chiusi in un cassetto. Ho condiviso alcune cose su YouTube, il resto l'ho gelosamente custodito per poterci lavorare meglio e produrre un risultato che mi soddisfi a pieno.

Achille Lauro ti ha definito new pop: in cosa il tuo pop è diverso da quello che ti precede?
Definirei il new pop un non-genere, è una contaminazione di più influenze che si incrociano. Sicuramente non mi ritengo una cantante pop secondo quelli che sono gli schemi tradizionali italiani.

Nel tuo nome d'arte c'è un omaggio alla tua nonna inglese. Come mai?
Anche mia Nonna Hazel cantava. La passione per la musica e in particolare per il canto mi è stata trasmessa da tutta la famiglia materna a Bristol. Mio nonno, per esempio, cantava nei pub e le mie zie lo accompagnavano.

Visto che sei parte di due culture, dimmi una cosa che ami dell’Italia e una dell'Inghilterra.
Dell’Italia amo il calore della gente, il gusto e lo stile; dell'Inghilterra amo le opportunità che offre ai giovani e la ritengo un punto di riferimento nel panorama della musica mondiale.

Avere 18 anni nel 2020: fammi una mini guida (in 3 punti) per sopravvivere
1. MENO SOCIAL PIÙ VITA
2. MENO MITI PIÙ OBIETTIVI
3. FARE CIÒ CHE FA STAR BENE

Spoiler: c'è un tema che ti sta a cuore e tratterai nelle tue prossime canzoni?
I miei brani parlano fondamentalmente di me, del mio rapporto con lo spazio/tempo e con gli altri, del mio essere folle e sotto certi punti di vista incontrollabile.

Chi pensi possa ritrovare se stesso nella tua musica?
Credo... tutti i ragazzi che vogliono immergersi in un viaggio ipnotico.

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