"La situazione attuale non è più sostenibile". Sono le parole che rendono Britney Spears libera, finalmente. Il tanto atteso dibattimento di fine settembre, dopo rinvii e mozioni, ha ufficialmente sollevato il padre di Britney Spears Jamie Spears dal ruolo di tutore legale e finanziario della figlia nella discussa conservatorship che durava dal 2008. La frase della giudice Brenda Penny del tribunale di Los Angeles conclude la estenuante battaglia legal-famigliare diventata sempre più serrata nel corso dell'ultimo anno, e restituisce alla popstar di Baby One More Time una parte di arbitrio sulla sua vita. Non tutto, non ancora. Ma il drama padre/figlia che si è consumato lungo il 2021, specialmente dopo l'udienza telefonica della cantante e il racconto di ciò che hanno significato questi 13 anni sotto totale controllo altrui (in alcuni casi, una coercizione), può finalmente terminare. Le richieste dell'avvocato di Brit Matthew Rosengart sono state accolte in toto, facilitate anche dalla mozione degli avvocati del padre di Britney che avevano smesso di fare muro sulla questione della tutela. Jamie Spears si è occupato negli ultimi anni principalmente delll'amministrazione finanziaria del patrimonio di Britney Spears, stimato sui 60 milioni di dollari. Senza di lui, tutore temporaneo delle finanze della popstar sarà un commercialista di Los Angeles, John Zabel, almeno fino alla prossima udienza del 12 novembre. Quella decisiva per stabilire la fine definitiva (o meno) della conservatorship come strumento di tutela della salute mentale di Britney Spears oggi. Che a pochi giorni di distanza dalla proposta di matrimonio del fidanzato Sam Ashgari, ha ancora qualcosa da festeggiare.