“Vieni qui e abbracciami per due minuti, guardaci, da fuori siamo la fotografia del giorno di un mio compleanno”, Paola Turci, dal palco, dirige un’orchestra immaginaria nella sala del Baglioni Hotel Luna mentre prova il sound check per il live del party di Marie Claire Venezia è un film. Muove le braccia, allunga le dita come bacchette d’argento, supera quell’ostacolo che dà il titolo all’incipit di questa intervista, lei che Filorga ha scelto quale musa del progetto #Lamiastoriadibellezza percorso nella personalità delle donne, nel loro essere irripetibili. Protagonista di un concerto intimo a appassionato grazie al nostro beauty partner Filorga, Paola Turci è la rappresentazione del concetto di bellezza dove orgoglio, naturalezza, personalità riempiono saloni affrescati notti veneziane, albe lagunari. Mentre si lascia affondare su un sofà, poco prima dell’inizio della serata, le sue canzoni partono in loop, e si mischiano alla sua voce sicura, profonda.

Quante volte hai detto: non dimenticherò mai...?
Eh…alcune volte ma non tante.

Ti sei pentita?
No, perché ogni volta che l’ho detto l’ho davvero sentito, anche quando dico “ti amo” a un amico, a mia nipote, ne sono profondamente convinta.

Con chi sei venuta per la prima volta a Venezia?
Ti devo dire la verità: sicuramente con i miei genitori ma non me lo ricordo molto bene. Invece mi ricordo di una volta in particolare, con un mio fidanzato: siamo venuti a trovare Gino Strada che aveva una casa qui, abbiamo passato un paio di giorni con lui. È stata la prima volta che vivevo Venezia per più di un giorno e ho sentito, provato, la sensazione di essere in una città senza macchine, quel silenzio è un suono incredibile indimenticabile, la sua bellezza mi ha molto colpita.

Ti ha rapinato il cuore?
Sai sono sensibile, sono romana, figlia di una città importantissima, ho conosciuto città molto belle come Parigi ma devo dire che questa città è un’altra categoria.

“Con le ginocchia sotto il mento, fuori piove a dirotto, qualcosa dentro ti si è rotto, e sei più bella”

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Paola Turci Musa di bellezza Filorga


Come descriveresti la bellezza a tua nipote quando avrà 25, 40, 50 anni?
Credo che le direi sempre la stessa cosa, già glielo sto dicendo: la bellezza non è un lineamento, non sono tratti somatici, la bellezza è come porti i quei tuoi tratti somatici, quanto gli vuoi bene, quanto ne vai fiera, la bellezza è quella sensazione che ti fa venire un batticuore. È in quei pezzi di magia che la vita ti può dare: per me è anche un sogno che ti rende felice o un semplice pensiero felice.

C'è una donna che ti ha ispirato una canzone?
C’è una donna che con il suo volto racconta la sua vita e molto più: è l’immensa attrice Anna Magnani, la mia canzone, Ma dimmi te è ispirata a lei. Nella Magnani ho visto la mia famiglia, quando ero piccola pensavo che lei fosse una di famiglia perché assomigliava molto a mia nonna, con gli stessi colori di mia mamma, poi crescendo l’ho seguita tantissimo, mi sono innamorata del suo modo di cantare, mi piace il suo aspetto drammatico nel vivere l’amore. Il dolore che ha provato per gli uomini è stato indicibile, quel dolore lo ha messo in ogni scena. Ecco: la sua bellezza, che per alcuni non è bellezza canonica, per me è dirompente.

Se fosse ancora qui che playlist prepareresti e ascolteresti un sabato mattina nel suo salotto?
Ah beh….io sono certa che lei amerebbe Chavela Vargas, le farei sentire qualcosa di Lhasa de Sela una cantante che in un disco ha cantato in spagnolo, francese e inglese e nel suo spagnolo è davvero appassionata, potente, poi Estrella Morente, tutte voci spagnole messicane... le farei ascoltare le donne, neanche gli uomini, appassionate come lei.

Come te?
Sì, come me…

“Se anche il cuore richiede attenzione, tu dagli ragione, tu dagli ragione, tu fatti bella per te”

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