Quando i primi mascara resistenti all'acqua sono apparsi sugli scaffali negli anni ’40, non erano stati pensati per salvare il make up dall’occasionale crisi emotiva di metà pomeriggio. Ovviamente era un ulteriore vantaggio, quello di potersi piangere addosso senza rovinare il maquillage, ma in realtà erano stati creati per nuotare truccate. Dopo le prime, dolorose sperimentazioni a base di trementina, la compagnia di cosmetici tedesca Leichner aveva formulato un “isolante” per ciglia nero e liquido chiamato Wimperlack in collaborazione con la nuotatrice e attrice Esther Williams, allora conosciuta come la sirena dal sorriso abbagliante. Oltre a rivoluzionare il mercato della cosmetica, l'attrice americana aveva anche reso popolare il nuoto come passatempo, prima come nuotatrice numero uno nelle produzioni del San Francisco’s Aquacade, essenzialmente un grande circo all'aperto in un’enorme piscina californiana, e poi come star di Hollywood in film di grande successo, uno tra tutti La ninfa degli antipodi (1952).

american swimmer and actress esther williams posing by the pool in a sparkly gold swimsuit, florida, 1955 photo by slim aaronshulton archivegetty images  local caption  esther williamspinterest
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Grazie al suo carisma e alle doti atletiche fuori dal normale (dopo soli due anni di allenamenti si era qualificata per le Olimpiadi del 1940, poi cancellate a causa della guerra) Esther Williams aveva creato un genere cinematografico tutto per sé, l’aquamusical, che combinava aspetti dei musical tradizionali con le commedie romantiche e il nuoto sincronizzato, raccontando storie in mondi zuccherosi, dalle scenografie artificiali e altrettanto impeccabili, resi ancora più magici grazie a i colori ipersaturi del Technicolor. Le tecniche usate sulla terraferma non erano applicabili alla piscina, così ogni film di questo nuovo genere costituiva una sfida e metteva in discussione le tradizionali produzioni hollywoodiane. Dai cameraman che dovevano riprendere sott'acqua ai costumisti che ripensavano materiali e accessori, ogni scelta andava ridiscussa in queste circostanze particolari. Rappresentare un'idea fantastica del nuoto, piuttosto che il lato muscoloso e olimpionico, era la sfida e la richiesta specifica dello studio MGM che cadeva unicamente sulle spalle della ventenne Esther Williams. All'apice del suo successo nel musical Bellezze al Bagno (1944), era diventata la ragazza glamour dalla solarità permanente, con il suo costume intero da pin up, che strizzava il giro vita come un corsetto e rigorosamente in lycra per alzare il fondoschiena. Dopo pericolose acrobazie nella piscina e bracciate aggraziate, usciva dall'acqua perfettamente truccata e pettinata, complici il suo nuovo mascara, extension nei capelli e su tutto il corpo strati su strati di make up resistente all'acqua formulato appositamente per lei, dato che il tradizionale fondotinta a base cerosa di Max Factor chiamato Pancake - lo standard per i visi perfetti di Hollywood - lasciava delle pozze oleose nell'acqua al primo contatto. Quando voleva risparmiare tempo si concedeva al massimo una cuffia per capelli, rigorosamente couture.

portrait of american swimmer and actress esther williams 1921   2013, in a gold, sequin swimsuit, as she poses beside the ladder to a diving board, mid 1950s photo by silver screen collectiongetty imagespinterest
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Con gli occhi di oggi si nota ancora di più una certa aggressività nell’eleganza immutabile e artefatta di Esther Williams. In privato era tutta inquietudine - si è sposata quattro volte e, su invito di Cary Grant, ha sperimentato con l’LSD per combattere la depressione - ma vista da fuori, era impeccabile. La maschera sorridente non è mai caduta nei venti anni di carriera i suoi capelli non sono mai stati fuori posto, anche quando andava tutto a rotoli. Asciutta ma muscolosa, era perfetta per proiettare sullo schermo la forza e la superiorità dell'America post Seconda Guerra Mondiale, il tutto animato dall'ottimismo e dall'ingenuità delle coreografie. I film devono essere stati molto convincenti, perché negli anni ’50 gli Stati Uniti hanno avuto un boom nella costruzione di piscine private: grazie a lei nuotare nel giardino dietro casa era diventato il nuovo status symbol della suburbia. Atleta e attrice, pin up e stuntwoman, Esther Williams ha rivestito tanti ruoli nella sua carriera e altrettante sono state le sue innovazioni. Per ringraziarla di averci reso la vita un po’ più facile con il mascara waterproof, il minimo che si possa fare è rivalutare l’aquamusical e tuffarci della magia del Technicolor.