A 14 anni non aveva idea che sarebbe diventata un naso, o «parfumeur d’improbable possible» come le piace definirsi. Poi Nathalie Feisthauer "incontra" per caso Opium di Yves Saint-Laurent e se innamora. Lo considera una vera e propria opera d'arte che non riesce a smettere di contemplare. Decide allora di diventare parfumeur. Così invia lettere e lettere alle grandi maison di profumi proponendosi come assistente dei nasi più in voga. La sua determinazione le permettono di ottenere un appuntamento con Jean-Louis Sieuzac, creatore di Opium, che la introduce nella prestigiosa école de parfumerie Roure di Grasse.

Una volta diplomata lavora per 20 anni presso Givaudan. Inizia la sua carriera nel 1990 a New York dove crea opere olfattive insieme a profumieri del calibro di Karyn Khoury, Ann Gottlieb e Clare Cain. Insieme a loro, infatti, porta alla luce fragranze come Elysium per Clarins (1993) e Nuits Indiennes per Jean-Louis Scherrer (1994). Nel 1994 torna nel suo paese natale, la Francia, dove crea fragranze di successo come Eau Belle per Azzaro (1995), Versace Blondes (1995), Must pour Homme per Cartier (2000) ed Eau des Merveilles per Hermès (2004). Crea poi profumi anche per Comme des Garçons, Diesel ed Etat Libre d’Orange fino ad arrivare al suo ultimo profumo, Pélargonium per Aedes de Venustas (2017), una sorta di galleria d'arte olfattiva eclettica e futurista creata da Karl Bradl e Robert Gerstner nel cuore del Village a New York. L'abbiamo incontrata in occasione di Esxence - The Scent of Excellence 2018 (dal 5 all'8 aprile presso The Mall, piazza Lina Bo Bardi, Milano) per conoscere più da vicino la sua storia... merveilleuse.

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«Il profumo dell'incanto. Un legno d'ambra al femminile, sorprendente e magico» - parole di Jean-Claude Ellena - questa fragranza ci trasporta su una nuvola di fantasia. Romanzo pieno di fascino costruito attorno a un accordo ambrato boisé che risuona fin dalle note di testa, questo jus, creato nel 2004 da Ralf Schwieger e Nathalie Feisthauer, vince la scommessa di una femminilità scintillante senza fiori apparenti. Eau de Merveilles, Hermès (da 92,95 euro da Douglas). 

Quando ha capito che voleva diventare un naso?
Circa 35 anni fa. Nel 1982 non c'era Internet e io abitavo nella zona dell'Alsazia-Lorena, lontano da Parigi. Ai tempi ero un vero e proprio maschiaccio. Un giorno mi trovavo per caso in una profumeria, un luogo che non faceva affatto parte del mio mondo, e mi fecero provare Opium di Yves Saint Laurent. Quando uscii in strada non potevo credere che la bellezza estetica di questo profumo potesse essere così forte e violenta. Poi me lo sono regalato non tanto per indossarlo per uscire, ma per metterlo a casa, per me. Poi ho cominciato a propormi come assistente in varie maison di profumeria. Un giorno mi chiamò qualcuno dicendo che era rimasto colpito dalla mia lettera perché diversa dalle altre, che mi voleva vedere. Mi chiese quale fosse il mio profumo preferito. Io risposi Opium e lui riattaccò dopo avermi detto che l'aveva creato lui. Incontrai Jean-Louis Sieuzac poco dopo a Parigi. Gli piacevano tutte le cose che gli proponevo e mi prese a lavorare con lui.

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In testa, la nota cipriata di una donna che si adorna di tutti gli strumenti della seduzione, traccia opaca di rossetto, fruscio di merletti. Dietro un tocco di mandorla amara, come un segreto svelato, l'accenno di cuoio morbido, fluido e malleabile, annuncia quello che seguirà: il boudoir, le mani che si aggrappano alla pelle, e la presenza sorda, animale del piacere sul divano. Putain des Palaces, Etat Libre d'Orange (90 euro) creato da Nathalie Feisthauer nel 2006. 

Qual è il ricordo più forte che le è rimasto di Eau des Merveilles e perché è considerato uno dei profumi più rivoluzionari?
Lo creai nel 2004 insieme a Ralf Schwieger, che ora ha realizzato per Aedes de Venustas Musc Encensé. All'epoca presidente di Hermès Parfums era Véronique Gautier che ci chiese di creare un profumo unico, poco commerciale, un po' cupo, senza fiori nella sua piramide olfattiva. All'epoca Miracle di Lancôme aveva avuto un successo strepitoso. Era un mix di rosa, note fruttate e vaniglia. Ecco, Véronique non voleva questo genere di fragranza e la sua intuizione fu vincente, perché Eau des Merveilles ebbe successo. Nessun'altra maison avrebbe potuto lanciare un profumo del genere, così poco commerciale. Nella storia dei profumi molte fragranze interessanti sono state distrutte perché si pensava non sarebbero state capite. Véronique Gautier credette in Eau des Merveilles senza nemmeno farla testare.

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Evoca memorie del passato con un mix di accordi contrapposti e conflittuali, aperti da un‘esplosione piccante di pepe rosa e pepe nero. Il geranio e l’elemi sono inseriti nella piramide olfattiva per rappresentare con il loro aroma un’elegia all’onore e alla memoria di Madame Butterfly che si conclude su una base legnosa e lievi allusioni muschiate: Honour Man, Amouage (100 ml 270 euro) creato da Nathalie Feisthauer nel 2011.

Com'è nato Putain des Palaces?
Nel 2006 Etienne de Swardt, creatore di Etat Libre d'Orange, mi disse: «Fammi la mia puttana dei palazzi». In quel periodo avevo visto Un long dimanche de fiançailles di Jean-Pierre Jeunet dove si vedevano delle scene in un bordello di inizio secolo con molto velluto e pizzo, delle giarrettiere e pelle non abbronzata, bianca. Feci un disegno di questo tipo di donna, immaginai la polvere di riso, i rossetti, le note cuoio, quelle animali...

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Un profumo che «ricorda la natura morta dipinta dai pittori olandesi», Nathalie Feisthauer. Una luminosa rappresentazione aromatica su una tela di fresco iris con una cornice di legno di cedro. Sullo sfondo, scuro e fumoso, pennellate rapide e sicure di vetiver haitiano, legno di guiac e muschio, con riflessi di cardamomo verde e bagliori dorati di bergamotto di Calabria. La dolcezza erbosa della carota definisce i toni di iris, un'ambrata salvia sclarea raffigura la morbidezza delle foglie vellutate. La resina di elemi, pepata e dai sentori di limone, ritrae la freschezza e le sfaccettature balsamiche. Un velo di muschi dipinge i contorni. Pélargonium, Aedes de Venustas (100 m 215 euro) creato da Nathalie Feisthauer nel 2017. 

Qual è stata l'ispirazione che ha portato alla nascita di Pélargonium?
È nata dall'incontro con François Duquesne, allora direttore artistico di Aedes de Venustas (ora è Olivier Le Didroux, ndr). Mi sono resa conto che la maison aveva solo cinque anni, ma per me era come se ne avesse 15, era una maison magnifica che mi ha fatto sognare fin dalla sua nascita, per le materie che utilizza, le storie particolare che racconta, le muse cui si ispira. Ho sempre voluto lavorare per loro e quando ho creato la mia società, LabScent, l'équipe de Aedes de Venustas è venuta da me. Ho preparato 12 note solo per loro. È stato un incontro stupendo, c'è stato subito un gran feeling. A loro è piaciuta subito l'idea del geranio egiziano, un ingrediente molto semplice, fresco e luminoso con sfumature di limone, pepe e incenso, usato soprattutto per le fragranze maschili, che tutti riconoscono, ma che pochi usano. È dappertutto, ma si percepisce appena, come in cucina può essere, per esempio, il prezzemolo. Così siamo partiti con questa storia.