Allo stilista di Moschino Jeremy Scott non piacciono i flaconi di profumo tradizionali. Li vuole giocosi, difficili da produrre, e con un messaggio ironico che spesso è lo specchio dei tempi. Insomma, la formula matematica del successo, che in questo caso si chiama TOY. Se era andato sold out il primo profumo nascosto dentro un orso di peluche, Toy di Moschino, è piaciuto molto anche suo fratello Toy 2, un orso bianco dalla fragranza unisex, uscito qualche tempo dopo. Non c’è il due senza il tre, perché quando è arrivato lui, Toy Boy, nero laccato e dedicato ai maschi, è stato un proliferare di 5 stelle sulle recensioni Amazon.

Piace da esporre in casa il flacone, ma piace anche il contenuto liquido, un profumo iper sexy che si fa notare, persistente, con mille rose e magnolie che legano con vetiver, noce moscata e cashmeran. Un profumo ipnotico che se fosse un personaggio di un film culto sarebbe Gennarino, di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto: uno schiaffo prima e un bacio d’amore per sempre.

Testi a cura di Valentina Debernardi