Quello che le donne non dicono e che ora dicono. Quello che il mercato dell’orgasmo femminile nulla può (più): tanto tutto viene detto, dichiarato, scaricato. Versione app o versione tra le lenzuola. Cosa rimane da dire nella stagione di stanca del sesso, dove il solstizio d’estate non c’entra, dove le coppe del reggiseno tanto meno? Forse l’ultimo sassolino da togliersi (o briciola dal reggiseno, appunto) è che le donne non solo non provano tutto il piacere sessuale che marketing e film hanno falsato, ma soprattutto che molto più spesso soffrono durante i rapporti sessuali. Sesso doloroso? Non è una categoria porno, non è neppure una dichiarazione che viene fatta con massima libertà. Perché per ammettere di non aver orgasmi vaginali ci sono voluti molti anni - e il tormentone Sex and the City non ha aiutato. Ci sono volute massaie che hanno dato importanza alle routine casalinghe testando vibratori eccellenti. E ci sono volute anche le onestissime dichiarazioni sulla scomodità di posizioni sessuali che dovevano regalare sogni erotici. E invece hanno regalato solo nervi tesi per giorni e giorni. L’ultima dichiarazione femminile è tutta nel lungo approfondimento che la giornalista Jenny Kutner ha raccolto su Mic. «Il sesso non dovrebbe essere così doloroso» dichiara una delle intervistate, Olivia 20 anni, la prima a rompere il ghiaccio sui rapporti sessuali dolorosi per le donne. Il problema è medico: vaginismo o dispareunia, disturbi della vulva che possono essere cronici oppure occasionali. Ma la scoperta che regge tutta l’ultima tensione sessuale femminile è che, secondo l’Indiana University, un terzo delle donne nella vita soffre di dolori vaginali durante i rapporti sessuali. Insomma il sesso che fa bene, il sesso che migliora le relazioni, il sesso che vale come un fitness puro e crudo: anche, ma il sesso ha molti più scheletri nell’armadio di quello che sembra.

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Gli uomini soffrono come le donne? Secondo Debby Herbenick che ha seguito lo studio sul dolore sessuale all’Indiana University, il problema non è affatto solo femminile «Le donne sono più preparate al dolore sessuale perché psicologicamente subiscono il concetto di penetrazione. Ma anche gli uomini ne soffrono: dalla loro ecco che la scomodità, la secchezza, e l’eccitazione possono provocare più dolori che gioie». Insomma: se il sesso non è tutto oro colato, se il lato del disagio non riguarda solo un target che si approccia per le prime volte al sesso, cosa stiamo sbagliando? Se, stiamo sbagliando. Dovremmo onestamente fermarci e dichiarare il dolore che sentiamo nel fare sesso? Il discorso passa velocemente ai cliché circa i rapporti. Perché: la questione fisica dolorosa può essere curata o comunque studiata in quanto disagio medico (chi soffre di dispareunia avverte un dolore pelvico durante la penetrazione, come soluzione vi sono appositi lubrificanti per ridurre la secchezza vaginale fino agli estrogeni per via locale) ma la questione dei ruoli nel sesso e nella complicità della coppia sono di tutt’altro affare che medico. Psicologia e incapacità di dichiarare, non solo il non orgasmo vaginale, ma anche la necessità di rapporti più brevi. Facilissimo, dunque, fingere l’orgasmo per accorciare i tempi del dolore. Gli uomini, invece, secondo la ricerca esposta poi su The Journal of Sexual Medicine, hanno molti più problemi nell’ammettere di provare dolore durante il rapporto sessuale. Perché? Perché ammettere un’eventuale paura dello strappo del prepuzio invece che condurre virilmente il rapporto sessuale con il partner potrebbe mettere sullo stesso piano uomini e donne: a letto il terzo incomodo c’è eccome. E si chiama dolore. Avete davvero voglia di invocare il claim: no pain, no game?

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