Ma siamo proprio sicuri che sopra i 50 anni bisogna rinunciare al bikini? Cioè, chi l’ha detto? C’era per caso scritto sulla Stele di Rosetta? Esiste un qualche divieto medioevale che lo proibisce, pena la gogna? Sembrerebbe di no. Allora perché superati gli -enta, e dopo esserci bellamente addentrate negli -anta, ci mettiamo subito in fila per ricevere il nostro costume intero nero quotidiano? Magari servito con contorno di pareo a due piazze? "Non sta bene”, “i top a fascia li lascio alle ragazzine”, “sono mamma, non posso mica andar in giro conciata così”, le risposte più comuni delle donne - molto spesso con fisici da far invidia a metà spiaggia - che credono di non avere più le carte in regola per indossare un bikini. Credono, appunto. Dacché il sarto francese Louis Réard nel ’46 mette al mondo il due pezzi moderno (scopiazzandolo dai copricapi creati ad hoc per le terme dell’antica Roma), iniziano ad aleggiare a gogo nelle società di qualsivoglia continente pregiudizi (s)costumati. In poche lo dicono chiaro e tondo, tutte lo pensano: nel mitologico universo della mezza età non c’è spazio alcuno per pance in vista e curve in bella mostra.

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Di recente, però, un numero non proprio esiguo di copertine patinatissime sembrerebbe - attenzione attenzione - aver fatto marcia indietro. A partire da Sports Illustrated Swimsuit Edition, la Bibbia in fatto di corpi hot e bikini da capogiro, che l’anno scorso ha dedicato la prima pagina a Nicola Griffin. Che dall’alto dei suoi saggi 56 anni è la modella più “over” del fashion system. Nel suo due pezzi di Swimsuits for All dorato metallizzato e brillantissimo ci sta che è una meraviglia. E sì: cellulite, rughe e nei compresi. Tant’è che non sfigurava affatto accanto alla top curvy Ashley Graham

«Fortunatamente ormai molti brand seguono questa tendenza e creano bikini per tutte le età!», spiega Melinda Parrish a HuffingtonPost.com. «Sono pure riuscita a convincere mia madre, che di anni ne ha molti più di 50, a posare insieme a me tassativamente in costume da bagno, durante gli shooting che realizzo per il mio blog. Non vede letteralmente l’ora di saltare davanti alla fotocamera». Plus size model e scrittrice, Mel è da sempre in prima linea quando si tratta di “big girl problems”. Grazie alle sue campagne di sensibilizzazione verso temi come binge eating e body confidence, prova svecchiare quel fashion system che le affibbia l’etichetta di “troppo bella per essere grossa!”. Lei, tagliente, ricambia la battuta: «La vita dei nostri sogni non inizia quando perdiamo peso». Magari non ci date giù di latex, pailettes e trasparenze da far andare di traverso i ghiaccioli, date piuttosto il via ai colori, fantasie e scollature che valorizzino i vostri punti forti, senza però rinunciare al comfort - tanto fisico quanto mentale.