Vermeer l’avrebbe dipinta con le pennellate a olio più chiare che aveva, Lilin l’avrebbe (de)scritta come la protagonista della sua Educazione Siberiana, Johansson di Acne Studios l’ha battezzata musa del ready-to-wear. Ma per sapere chi si nasconda veramente dietro al viso madreperlato di questa modella classe 1993, basta scorrere lentamente il dito sul profilo Instagram di Lera Abova. Nata ai piedi degli Urali, cresciuta sotto il cielo di Berlino, con un presente (e futuro prossimo) da gitana per le metropoli della couture mondiale, Milano, Londra, New York…

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Da un piccolo borgo siberiano da romanzo, Lera Abova è passata alle stampe chilometriche dei cartelloni pubblicitari a grandezza grattacielo. Con quel taglio di capelli rasatissimo da far invidia a Evey Hammond di V per Vendetta, con quei lineamenti così impalpabili ma così decisi da lasciare a bocca semiaperta una Ragazza con l'orecchino di perla. Il naso (im)perfetto, le labbra morbide (troppo, forse, per lo stereotipo della topmodel anni Novanta), le sopracciglia che se ne fregano… di quanto incornicino bene quel volto che è già it.

Grunge come un disco degli Alice in Chains, glam come un arrangiamento di David Bowie, nuova come solo una modella NON engagé sa essere nel 2018 sui social. Ai discorsi impegnati sotto forma di post preferisce le magliette dei Pokémon, cambia volentieri le istantanee in piazza da sedicente riot girl per uno scatto con gli amici di sempre su una Mustang in corsa. Lera Abova è così: il suo micro caschetto non conquisterà proprio tutti-tutti-tutti, il suo caratterino da rockeuse vera non farà capitombolare ai suoi piedi generazioni-su-generazioni.

Sarà forse il suo essere non per tutti, e quindi potenzialmente per chiunque, ad aver “convinto” David Sims a scoprirla e fotografarla per la prima volta nel 2016. E Sølve Sundsbø, Colin Dodgson, Mariano Vivanco, subito dopo. E i fashion director di Vogue Russia, Ucraina, Francia, Germania e Australia, subito dopo ancora. Joseph, Acne, Sportmax, sono le campagne più imponenti a cui abbia preso parte in questi ultimi opss primi due anni di carriera… che sfrutta anche per aiutare il fratello undicenne negli studi, un “lusso” che alla sua età non le era spettato.

Del suo taglio capelli virale dice “un momento alla Britney Spears”, ovvero il passaggio che segna la fine di un’epoca (e di una storia d’amore importantissima). Del suo debutto - prima di Sims - “a 17 anni c’era un talent scout che voleva farmi diventare la nuova Kate Moss”, confessa su TheGuardian.com, “ma, sinceramente, chi vuole una seconda Kate Moss? E poi, sinceramente, io non voglio essere seconda a nessuno”. Dei suoi 52mila follower su Instagram? “Una cazzata. Forse non ne ho abbastanza perché non pubblico foto della mia faccia ogni 10 secondi?”.