"Immagina di vivere per sempre. Cosa faresti? Come ti sentiresti?" Un'ottima domanda da rivolgere alla nostra paura della morte e ossessione d'immortalità che impedisce a molti (troppi) di vivere. Uno stimolo irresistibile per un'artista come Juno Calypso, sensibile a quello che si trova sotto la superficie della realtà e nella profondità dell'animo umano, al confine tra desiderio e delusione. Con il suo nuovo progetto fotografico, What To Do With A Million Years, in mostra alla TJ Boulting di Londra (16 maggio - 23 giugno 2018), l'artista inglese scende anche nelle viscere della terra, esplorando quello che custodisce da anni un bunker in Arizona, insieme alle prospettive più ros(e) e inquietanti sulla ricerca della vita eterna.

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L'ultimo progetto di Juno Calypso ci porta alla periferia di Las Vegas, dove una casa a due piani come tante altre, circa 2.500 metri quadrati sotto terra, nasconde un gigantesco bunker molto diverso da tanti altri. Una sorta di capsula del tempo, costruita alla fine degli anni 60 e al culmine della Guerra Fredda (e del terrore nucleare) da Jerry Henderson, CEO di Avon Cosmetics e sua moglie Mary Henderson, parrucchiera delle star di Hollywood.

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© Juno Calypso / Courtesy TJ Boulting
Subterranean Kitchen, 2017 - What To Do With A Million Years by Juno Calypso

Calypso fa un salto nella tana del bianconiglio, costruita con i miliardi dell'industria della bellezza, per salvare le persone dalla morte che temono più di qualsiasi altra cosa. Esplora un paese delle meraviglie in rosa, progettato per resistere a tutto (anche alla fine del mondo) con ogni genere di comfort, tra la vasca idromassaggio e la piscina, la pista da ballo e il barbecue, la guesthouse e un campo da golf. Un giardino artificiale circonda la casa, con pareti dipinte per simulare il rigoglioso paesaggio esterno, mentre un sistema d'illuminazione computerizzato fornisce l'illusione del trascorrere del tempo, dall'alba al tramonto, dal giorno alla notte, completa di luna e tetto di stelle.

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© Juno Calypso / Courtesy TJ Boulting
Twin Suites, 2018 - What To Do With A Million Years by Juno Calypso

Gli Henderson sono entrambi morti per cause naturali, ma un guardiano ha vigilato per mantenere la dimora sotterranea al riparo dalla luce, dalla polvere del tempo e gli interventi di diversi altri proprietari. Perfettamente conservata, come l'ha trovata la Calypso nel corso della sue visite, calpestando l'erba sintetica, entrando anche in particolare durante la conversazione con AnOther Magazine "Si entra in casa scendendo da una vecchia scala mobile che si muove lentamente, e quando si entra si sente il gocciolio del filtro della piscina. L'aria è densa di odore di cloro, come un parco di vacanze al coperto. Ci sono prese d'aria che fanno circolare costantemente aria dall'alto, ma a parte questo è solo molto silenzioso. Ci sono quattro corsie di macchine sopra di te ma non riesci a sentire niente. "È un posto carico di tutta la quiete surreale di un set cinematografico."

Il set perfetto per l'approccio fotografico della Calipso, la minuziosa messa in scena di ogni scatto che la vede protagonista, frutto della totale immersione negli universi che esplora vivendo a stretto contatto con tutto. Ancora di più quando ha scoperto che la residenza sotterranea costruita sulla fortuna di una nota azienda di cosmetici, al momento sembra essere di proprietà di una società della quale è noto solo l'interesse per la crionica. La scienza che iberna il corpo in azoto liquido, affidando le aspettative di vita ai futuri progressi di staminali, robotica e nano-biotecnologie.

I titoli di diversi opuscoli e saggi (esposti in un mobile di vetro della casa), dedicati alle ultime innovazioni della crionica, hanno ispirato What To Do With A Million Years, sin dal titolo del progetto e di alcuni dei suoi scatti, insieme alle sinfonie in blu dei suoi corpi immortali. Fotografie che inquadrano la Calypso in accappatoio di spugna rosa, di spalle, china sul bancone della cucina immacolata e l'orizzonte nero della sua finestra. Nello scatto titolato A Clone of Your Own, l'unica presenza della casa esce dalla vasca idromassaggio, indossando un bikini scintillante che lascia poco all'immaginazione e una maschera di bellezza. Inquietante quanto le gambe avvolte nella carta stagnola che spuntano nello scatto che prende i prestito lo slogan Die Now Pay Later, e il corpo femminile criogenizzato in una fotografia a colori.

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© Juno Calypso / Courtesy TJ Boulting
Die Now, Pay Later, 2018 - What To Do With A Million Years by Juno Calypso

Un progetto che parla della realtà più surreale e delle sfumature sublimi della conservazione, con la casa, le fotografie di Calypso e la sottile ironia che sa approfittare anche dei riflessi fantascientifici della carta stagnola. Fotografie si arricchiscono di materiale d'archivio e approfondimenti, anche con le 64 pagine del libro omonimo, in edizione limitata di 500 copie, pubblicato dalla Calypso in occasione di questa sua seconda personale alla TJ Boulting di Londra.

La riflessione continua e consiglio di approfittare degli altri progetti artistici di Juno Calypso, capaci di spaziare dal prezzo più caro (ben oltre quello economico) pagato dalle donne che ricorrono alla criogenesi degli ovuli di A Girl's Guide To Egg Freezing, al laborioso costrutto della femminilità sperimentato da Joyce, suo alter-ego negli autoscatti di Honeymoon. Il progetto realizzato durante un soggiorno nel Penn Hills Resort di Pennsylvania (per lune di miele in stile Twin Peaks), si concede l'esplorazione delle pressioni sociali e delle ossessioni personali, alle quali si sottopone il genere femminile.


Parlando del progetto, incluso nella collettiva dei giovani talenti della fotografia internazionale selezionati dal Foam Talent 2016, la Calypso ha raccontato: "Uno dei miei scatti preferiti è 12 Reasons That You're Tired All The Time. L'ho ripreso da una rivista femminile che ho trovato a casa di mia nonna, forse un Marie Claire. Mi ha subito colpita, perché era proprio così che volevo che Joyce apparisse nelle mie foto, in quel momento. Stanca. Ricordo di aver letto l'articolo e tutti i consigli mi sembravano estremamente banali, scontati. Cose tipo, 'Bevi più acqua!' e 'Dormi di più!' Era un articolo abbastanza superficiale, ma mi ha dato da pensare." Anche a noi.