Evviva! C’è un nuovo elemento per cazzeggiare con gli amici al bar: si chiama Rusty Trombone. Non sapete che cos’è? Intanto vediamo che cosa non è:

1. Non è un cocktail: quello si chiama Rusty Nail ed è tutta questione di scotch e Drambuie (liquore demodè al miele).

2. Non è un film: quello è Rusty Il Selvaggio ed è una pellicola del 1983 di Francis Ford Coppola. Il protagonista è Rusty James, leader di una piccola gang con un padre avvocato fallito.

3. Non è un videogame: quello è Rusty Lake e dentro c’è un vecchietto con il cappello e diverse avventure fitte di misteri.

4. Non è un cartone animato: quello è Rusty Rivets e il protagonista è un simpatico aggiustatutto made in Canada.

5. Non è un trombone arrugginito: come ci suggerisce il traduttore di Google che, si sa non è programmato per doppi sensi erotici.

Ecco il punto: il Rusty Trombone è una pratica sessuale che gli amici spregiudicati di Cosmopolitan raccontano con dovizia di particolari in un listicle di 8 punti chiave.

Niente di nuovo, tutte cosine raccontate anche in modo molto colto dallo scrittore controverso Michel Houellebecq, gran celebratore di anilingus. Dunque questo è il significato: aniligus, atto dello stimolare l’ano per trarne piacere sessuale. Il manualetto di Cosmo spiega bene alle donne che bisogna impegnarsi, perché lì, in quelle zone c’è traffico all’ora di punta. Ma che questo impegno le porterà all’incantesimo definitivo: conquistare per sempre l’Uomo, quello dei sogni. Si scopre che ogni angolo recondito del giardino segreto deve essere perlustrato e reso oggetto di cura massima.

La lingua, questa gioiosa macchina da guerra più determinata dell’aspirapolvere Dyson 360 eye, il robot instancabile dotato di super sensori. Interessante compendio. Se non fosse che al termine pone la clausola cosmopolitana per eccellenza che assolve tutte dal rischio di accusa di anti femminismo: «Lo farete soltanto se poi sarete in grado di chiedere a lui di farlo a voi, combinando fingering (ditino, ndr) e anilingus». Ecco, qui, l’unanimità maschile appartenente alla X generation (over 40) si ferma a riflettere e non è più unanime. Qualche vecchio metrosexual sarà pronto all’azione. Molti altri no. Ai millennials e ai loro biografi l’ardua sentenza.

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