Chissà se i due anni di sospensione dai campi di Maria Sharapova faranno cambiare idea alla numero uno del mondo, Madame Serena Williams. Chissà se i due anni di stop alla sua nemica russa indurranno Serena Williams a ripensare alla questione che l’ha riportata in prima pagina, non per i record tennistici ma per l’età record in cui vorrà diventare madre. «30 anni? No, grazie. Da che ho memoria so di voler essere madre ma ora è troppo presto. Mi sento ancora troppo giovane» ha rivelato la Williams in un’intervista a Glamour. Sarà tutta colpa di quella cover per il New York Magazine prima, e per quel calendario Pirelli by Annie Leibovitz poi, ad aver portato una delle sportive più potenti e ricche al mondo ad accantonare l’idea della maternità?

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La questione economica, che appare venale, è uno dei punti di forza della lunga analisi del Pew Research Center, piattaforma che segue i trend sociali mappando lo stato di salute (economia compresa) delle future generazioni. Non è un caso che, infatti, attualmente negli States una donna su cinque abbandoni l’età ottimale per diventare madre...senza diventarlo. Nel 1970, come riporta il PRC, la stima era 1 su 10. Punto in comune con quegli anni? Il fattore economico: le donne con le istruzioni più eccellenti, conquistate nei college più eccellenti, sono state le prime a rinunciare alla maternità a favore della carriera. Concetto vecchio, ovvio e scaduto? Ragionamento unicamente statunitense? Forse, ma anche uno specchio che ha molto riverbero in un contesto mondiale. Europeo incluso: la proporzione americana tra passato e presente trova conferma anche nel Regno Unito (+22%), mentre in Italia siamo vicine (+17% di trentenni senza figli). E non solo: la ricerca conferma pienamente la dichiarazione di Serena Williams, modello perfetto per questo quadro contemporaneo. Secondo il Pew Research Center, infatti, non solo le donne over 30 con ottima istruzione sono sempre più convinte del voler essere donne senza figli, ma sono salite vertiginosamente le donne di colore che non desiderano diventare madri. Frutto, Serena Williams insegna, che la questione razziale ha leggermente abbattuto il cliché sociale che ha sempre visto nella donna in carriera una Sigourney Weaver, bianca, incallita.

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L’affermazione di Serena Williams ha sconvolto perché? Perché Serena ha ammesso di aver tra le mani il libro di una delle storie di tennis più belle del mondo e che no, non vuole affatto finire di scrivere quella (auto)biografia? Questo scorcio di donne che nel 2016 non vogliono figli ma vogliono la carriera sportiva a tutti costi, è molto diverso dal mondo tutto tailleur & riunioni alle sette del mattino di Una donna in carriera (appunto)? Ora che il tailleur e il tacco sono tornati divise per un futuro in azienda, siamo sicuri che la scelta di Serena Williams sia scomoda? O solo sincera? Le donne a 30 anni si sentono ancora troppo giovani per avere figli: un sunto della dichiarazione by Williams che trova conferma anche dalla scelta medica sempre più imperante di fare della pillola per regolarizzare il ciclo una pillola per regolarizzare a proprio piacere un ciclo che non si desidera più. Lo sanno bene Elizabeth Micks e Alyssa Dweck, sessuologhe e ginecologhe di Washington e New York che hanno sconvolto la comunità medica. Il motivo? Sono convinte che l’utilizzo prolungato della pillola - anche al fine di sospendere il ciclo - non crei alcun effetto collaterale sulla fertilità. Tutta colpa del corpo delle donne che non risponde più alla natura ma alle donne stesse? Che poi: di colpa trattasi?

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