La mia compagna si è fatta il bob. Non capisco come sia riuscito a ricordare il nome di quel taglio a caschetto. Però l’ho detto. Bello il bob, stai bene. Prontezza, proprietà di linguaggio... A contare, è altro. La mia frase produceva come minimo 100 psicogrammi negativi di coppia. Mi spiego. Ho appena letto lo spiritoso e consolante Vita su un pianeta nervoso (e/o) dell’inglese Matt Haig. Parla dello stress che, dal mondo fuori, si propaga in quello dentro, intimo, provocando agitazione, la sensazione di essere sempre sul punto di crollare. Haig inventa un’unità di misura - lo psicogrammo - per quantificare il peso psicologico di eventi o parole su nervi e neuroni (esempio: “Guardare immagini di corpi perfetti che non avremo mai, 488 pg”). Ho provato a utilizzarlo in famiglia per calcolare il carico delle tensioni casalinghe.

Esistono tanti modi per conteggiare gli psicogrammi. Si può analizzare un giorno dall’alba al sonno, ma si rischia l’effetto Storia della giornata di ieri di Tolstoj: non c’è fine. Prendiamo il risveglio. La maledetta porta scorrevole del bagno non è stata frenata dalla mia compagna prima che si schiantasse contro il battente, facendomi sobbalzare e scagliandomi nella realtà con un deficit di venti psicogrammi. Restituiti al mittente nel momento in cui si accorge che “qualcuno” ha inaugurato un terzo cartone di latte quando già due languivano aperti, appena dietro nel frigo. L’uscita per accompagnare la piccola a scuola è un festival ansiogeno: «E il grembiule? Non trovo le chiavi... Hai stretto bene la coda?». (La classe è il paradiso dei pidocchi: almeno 500 pg a testa). E via così.

Psicogrammi zodiacali. Se mi sdraio vestito sul letto, trascuro che la mia metà è della Bilancia: pulizia prima di tutto. Per me, Cancro, il letto è troppo irresistibile, per indugiare. Uno dei due ne soffrirà.

Psicogrammi smascherati. Se ci si abitua a sopportare gli altrui caratteri, conseguenze incluse, cresce però la giacenza di psicogrammi repressi. Per liberarli, basta gettarmi sul letto vestito dopo un viaggio in treno.

Psicogrammi indiretti. Mio figlio fuma in balcone e non svuota il posacenere. La mia compagna soffre tacendo. Il silenzio le costerà 50 pg. Prezzo del mio percepire un fragore di vetri infranti in quel silenzio: 35 pg.

Psicogrammi tripli. Le esercitazioni con il flauto dei figli: anche se è sera, esci a bere un caffè. 40 pg per i suoni sgradevoli, altri 40 per il senso di colpa di non essere rimasto; 100 perché non dormirai.

Psicogrammi incerti. Lunedì niente vino: ciò che ti farebbe bene all’umore danneggia il fisico. Pg? Imprevedibili.

Psicogrammi alternati. Siamo tutti bravi con il telefonino altrui. Abbiamo più volte stabilito di non portarlo a cena. Si sgarra spesso: sopporti perché poi toccherà a loro.

Psicogrammi esponenziali. Un genitore ricorda: dobbiamo scegliere le medie. Parte un loop distruttivo con pg proporzionali alla profondità di pensiero. «Medie? Non è più la nostra bambina!». 500 pg. «A Milano, con l’aria che c’è?». 1.000 pg. «In Italia, con questo governo?!». Incalcolabili.

Psicogrammi negativi. Il trucco per ridurre il nervosismo famigliare è immettere nell’atmosfera pg negativi, come il colesterolo buono. Un modo semplice consiste nel disinnescare i cattivi: nascondere (per un po’) una multa; negare l’evidente stanchezza sul suo volto. E far tesoro - cioè accorgersi davvero - degli istanti che ti alleggeriscono: guardare la figlia che fa i compiti, compiacendoti dei riporti giusti nelle divisioni; sentire che la grande, mentre camminiamo, mi afferra il braccio come quand’era piccola ma in un modo da grande. Dire bello il bob anche se hai dubbi sulla frangia.