Abbiamo tutti presente quel momento in cui, dopo aver fatto controlli, analisi, lastre, tac, visite mediche ci rispondona: "ma lei non ha nulla". E allora quel dolore fisso al collo? Allora perché respiro male e tossisco spesso? E quelle eruzioni cutanee che mi spuntano di tanto in tanto? Benvenuti nel magico mondo delle malattie psicosomatiche, perché se non bastassero quelle procurate da germi, cadute e storte, dal mangiare male e in fretta e dal tempo che passa, avevamo bisogno anche di un kit di guai che l'inconscio ci manda per dire "ehi, frena!". Al giorno d’oggi ne soffre sempre più gente. Stiamo apparentemente bene, non ci sono virus o patologie fisiche eppure si soffre, si sta male. Le malattie psicosomatiche sono proprio quei disturbi che prendono vita non dal fisico ma dalla mente, sollecitata dallo stress, dall’ansia e da qualunque disagio psicologico. Ma quali sono le malattie psicosomatiche più comuni? Come prevenirle? E soprattutto, come si curano?

La Psicosomatica è la disciplina che studia i legami tra i fattori psicologici (Psiche) e quelli fisiologici (Soma). I disturbi psicosomatici coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress. Il malessere non è solo una manifestazione fisiologica della malattia: ha anche un aspetto emotivo che l’accompagna. Chi soffre di malattie psicosomatiche prova dolore, nausea o altri sintomi fisici, senza però una causa fisiologica che possa essere diagnosticata.

Le malattie psicosomatiche più diffuse sono 7: la fibromialgia, la stanchezza cronica, la cefalea tensiva, il disturbo di somatizzazione, la colite spastica (colon irritabile), la dermatite psicosomatica e il dolore cronico. Altri classici esempi sono l’acidità di stomaco o il reflusso grastroesofageo, alcune tipologie di dermatiti o l’insorgere del mal di testa. E poi ci sono i disturbi dell'alimentazione di cui i due eccessi più famosi sono rappresentati dall'anoressia e dalla bulimia, con conseguente obesità o eccessiva magrezza.

La sintomatologia dei disturbi psicosomatici è diversa a seconda degli apparati interessati. I sintomi psicosomatici si manifestano anche in varie forme di depressione, e in quasi tutti i disturbi d’ansia. Esistono poi malattie psicosomatiche che non manifestano sintomi precisi se non nella concezione negativa a livello psicologico. Alcune delle più comuni sono ipocondria, somatizzazione o disturbo algico. Sono quelle situazioni in cui il soggetto è sicuro di percepire i segni di una grave malattia senza alcuna conferma medica, o non confermati da accertamenti ed esami medici. Una classica frase: "devo avere una malattia così grave e rara che nemmeno i medici riescono a capire cos'è".

La manifestazione di questi sintomi è legata ad un aumento dell’attività del sistema nervoso che invia degli impulsi dal cervello al corpo per il rilascio dell’adrenalina in risposta a situazioni di stress, tensione emotiva e ansia. Può sembrare strano ma le malattie psicosomatiche posso essere ereditarie o meglio lo sono gli stati d’animo che ne sono alla base. Un genitore molto ansioso che manifesta di continuo il suo malessere può innescare lo stesso processo nella mente del figlio.

Come curare le malatti psicosomatiche? Bisogna innanzitutto cercare di capire se, e quando, il sintomo aumenta o diminuisce con eventi particolari che ci capitano, a lavoro o in famiglia. Magari vi accorgete che un eventuale prurito o un dolore si acuisce sotto stress al lavoro e si attenua o scompare quando siete in vacanze o in relax. Discorso molto delicato. Perché da un lato, anche se hanno una causa non fisiologica, i disturbi psicosomatici si ripercuotono sul nostro corpo. Quindi da una parte va curato l’effetto, dall’altra va inibita la causa. I farmaci a volte non servono. Meglio farsi prendere per mano da uno psicoterapeuta. Okay, è vero che il medico generico che dice "deve cambiare stile di vita/darsi una calmata" ci stressa ancora di più. Ma una vita che non si può cambiare, si può riprogrammare per sopportarla meglio.