«In gravidanza l'alimentazione oltre a dovere essere ancora più sana ed equilibrata dovrà iniziare, per esempio, con una colazione a base di latte o yogurt, proseguire con un frutto come spuntino, carne bianca o pesce bollito con verdure cotte o crude ben lavate, soprattutto se il test per la toxoplasmosi è negativo per pranzo, ancora un frutto a metà pomeriggio, uovo o formaggio e pasta o riso o una minestra di verdura o di legumi con pasta per cena. È, infatti, preferibile che le proteine siano maggiori a pranzo e che gli amidi e gli zuccheri a lento assorbimento siano presenti a cena», spiega Alessandra Graziottin, direttore Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, San Raffaele Resnati, Milano. Ma oltre alla toxoplasmosi, in quali altre malattie si può incorrere durante la gestazione? Di seguito 12 alimenti vietati, o quasi, durante le 40 settimane di gravidanza.

1. Alcolici. Il feto riceve l’alcol nella stessa misura della madre. Non essendoci certezze sulla quantità di alcol che può arrecare danni al bambino, meglio astenersi.

2. Salumi. Per evitare il rischio di toxoplasmosi, bisogna consumare solo quelli cotti, come il prosciutto cotto e la mortadella.

3. Carne cruda. Per lo stesso motivo sopra descritto la carne deve essere sempre ben cotta.

4. Verdure crude non lavate. Disinfettarle con il bicarbonato prima di consumarle perché potrebbero nascondere il parassita che causa la toxoplasmosi.

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5. Pesce crudo. Può essere pericoloso, anche quando non si è incinte, a causa del parassita Anisakis.

6. Molluschi. Si possono consumare solo ben cotti, in modo da evitare il rischio di salmonella.

7. Pesce affumicato. Potrebbe contenere il Listeria monocytogenes, un batterio pericoloso per il feto.

8. Formaggi molli e semimolli. Gorgonzola, brie e simili potrebbero contenere il battere che causa la listeriosi.

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9. Latte crudo non pastorizzato. Per eliminare l’eventuale presenza di agenti patogeni, va consumato solo dopo la bollitura.

10. Uovo crudo. In particolare l’albume perché contiene l’avidina, una sostanza che impedisce l’assorbimento della vitamina H. Sì al tuorlo, solo se freschissimo.

11. Zucchero e dolci. Vanno ridotti perché potrebbero causare un picco di glicemia. Preferire quelli complessi (carboidrati) che fanno aumentare la glicemia più lentamente.

12. Liquirizia. Sì in piccole quantità perché la glicirrizina, secondo l'Università di Helsinki, può portare problemi di memoria e disturbi come quello da deficit di attenzione e iperattività nel bambino.

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