Capelli al rientro: le strategie dei diet-guru. Firmano bestseller, hanno (ri)scritto la storia della nutrizione. E per la chioma? Tre super esperti (e un outsider) rivelano soluzioni testate sul campo.

Barry Sears: stop all'infiammazione. Professore in biochimica, presidente dell’Inflammation Research Foundation, è l’ideatore della Dieta Zona nonché autore di numerosi bestseller. L’ultimo è Positive Nutrition. I pilastri della longevità (Sperling & Kupfer).

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«Negli ultimi anni la scienza ha scoperto e studiato i tanti effetti negativi di questo fenomeno sulla nostra salute. Molti non lo immaginano, ma anche capelli e cute sono influenzati negativamente dall’infiammazione, causata dallo stress ossidativo. I colpevoli? Anche se di solito si tende ad accusare il sole, in realtà gran parte dei radicali liberi derivano dall’alimentazione. Sotto accusa le troppe calorie, più una scorretta combinazione tra proteine, carboidrati e grassi, che generano potenti ormoni infiammatori chiamati eicosanoidi, gli stessi che a lungo andare possono favorire l’insulino-resistenza. Oggi sappiamo che lo stress ossidativo deteriora anche i pigmenti della chioma, e che senza un adeguato livello di proteine a tavola è più difficile mantenere la struttura della cheratina del capello. La soluzione? Tinture e cosmetici non bastano, bisogna aggredire alla base le cause del problema dall’interno, con un’alimentazione capace di ridurre l’infiammazione. Questo regime alimentare è la Dieta Zona, che ho messo a punto anni fa e continuo a studiare. In sintesi il metodo mantiene i livelli di insulina in una “zona” né troppo alta né troppo bassa attraverso un’assunzione bilanciata di alimenti (40% carboidrati, 30% proteine, 30% grassi) oltre che un’adeguata attività fisica. Sebbene preveda una restrizione calorica, la Zona assicura la quantità di proteine necessarie a mantenere la struttura proteica di capelli e cute. Inoltre, grazie al corretto bilanciamento tra i vari nutrienti, mantiene sotto controllo gli ormoni nel sangue e corregge la resistenza insulinica. I vantaggi antinfiammatori possono essere ulteriormente potenziati dall’integrazione con acidi grassi omega 3 (almeno 2,5 grammi al giorno) ed estratti di polifenoli che, come è stato dimostrato, riducono lo stress ossidativo nel sangue. Perché la bellezza nasce dall’interno».

Evelina Flachi: miglio, un cereale da riscoprire Presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare nonché divulgatrice televisiva e consulente Rai, ha scritto molti manuali di successo. L’ultimo è La dieta del 5: ritrova la linea in 5 settimane (Cairo).

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«Per ridare alla capigliatura nuovo vigore (argomento che ho affrontato nel mio libro precedente, La dieta Flachi - Rizzoli) è necessario privilegiare alimenti come lievito di birra, latte, uova, carne e pesce che apportano vitamina B5, indispensabile per il lavoro delle ghiandole surrenali. Queste, infatti, regolano la produzione di cortisolo (il cosiddetto ormone dello stress): quando si ha uno stile di vita ad “alta tensione”, la richiesta di cortisolo supera l’offerta (cioè le ghiandole non riescono a produrne a sufficienza), di conseguenza si crea uno squilibrio che mette ko il benessere psicofisico. Sempre la B5 svolge un’azione fortificante, riduce la formazione delle doppie punte, rende i capelli facilmente pettinabili e rallenta la crescita di quelli bianchi. Altra sostanza molto importante è la vitamina E che abbonda in semi e olio di girasole, nocciole, mandorle, cereali integrali, tuorlo d’uovo, fegato di merluzzo, scorza d’arancia, carote, prezzemolo e spinaci. Il suo compito è prevenire la calvizie, anche se non bisogna dimenticare che una leggera perdita di capelli è fisiologica. È buona norma consumare alimenti ricchi di antiossidanti come le verdure a foglia verde, ortaggi e frutti gialli e arancioni e i legumi. Studiosi americani hanno scoperto che il progressivo ingrigimento dei capelli è causato da un aumento di perossido d’idrogeno (in pratica, l’acqua ossigenata) prodotto da una carenza di antiossidanti e da un eccessivo accumulo di radicali liberi che con l’andare del tempo bloccano la produzione di melanina, il pigmento che colora la capigliatura. Un alimento da reintrodurre nella nostra dieta? Il miglio, un cereale privo di glutine molto usato dalle popolazioni asiatiche, che contiene tutti i nutrienti fortificanti per i capelli e le unghie (vedi cisteina, metionina, minerali, tra cui silicio, rame, zinco, e vitamine), utile anche per l’elasticità della pelle».

Pierre Dukan: proteine, prima di tutto Medico, ideatore della dieta che porta il suo nome, ha venduto nel mondo oltre 16 milioni di libri. L’ultimo - I 6 mesi che possono cambiare il mondo e il futuro di tuo figlio (Sperling & Kupfer), parla di alimentazione durante la gravidanza.

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«C’è una chiara relazione tra il cibo, la qualità e la bellezza dei capelli. Ci sono però tre fattori importanti da tenere in considerazione. Prima di tutto l’ereditarietà. Come succede per cuore, fegato, ossa, anche le caratteristiche dei capelli sono tramandate dai geni. Ci sono famiglie con capelli forti e lucenti, altre in cui si diventa calvi già da giovani, altre ancora con capelli ricci o lisci, e altre in cui i capelli bianchi arrivano presto. C’è poi la componente ormonale. I capelli cadono più facilmente agli uomini, soprattutto quelli più sensibili all’azione del testosterone. Nelle donne invece è importante la risposta agli estrogeni. Infine c’è il fattore età: i capelli perdono la lucentezza e cadono più spesso col passare degli anni. Tutti elementi determinanti, che un’alimentazione adeguata in parte può migliorare. Ciò che più conta per la bellezza della capigliatura sono le proteine (la struttura pilifera non contiene né grassi né zuccheri), ecco perché un’alimentazione che ne è povera minaccia la salute del capello come quella di muscoli, pelle e unghie. Altro elemento importante per la forza e la tenuta della chioma è lo zolfo, presente negli amminoacidi solforati contenuti in carne, pesce, tuorlo d’uovo, così come in aglio, cipolla, scalogno, erba cipollina. Anche il ferro è cruciale: se ne trova in gran quantità in carni, fegatini di pollo e cozze ma, a sorpresa, anche nel cacao in polvere (da scegliere senza zucchero aggiunto, ça va sans dire). Per essere ben assimilato questo oligoelemento va però assunto insieme alla vitamina C contenuta negli agrumi, nel cavolo o nei peperoni. I capelli hanno poi bisogno di zinco, che si trova nei frutti di mare e nelle lenticchie, e di vitamina B5 o acido pantotenico - di cui sono ricchi i funghi shitake, i fegatini di pollo, il vitello - che stimola la produzione della cheratina. Ideale sarebbe assumere periodicamente il lievito di birra, che contiene molti di questi elementi. Gli alimenti da evitare? I soliti, ovvero zuccheri e fritture, che danneggiano i capelli come tutto l’organismo».

Francesca Salzo: equilibrio, anche a dieta. Formatrice e coach, il suo ultimo lavoro è A due Passi dalla meta (Giraldi Editore). Autrice di 102 chili sull’anima (Giraldi Editore), nei suoi libri parla della nuova relazione col corpo e della riconquistata forma, fisica e mentale.

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«Quando ero obesa avevo i capelli lunghi, con la mia “muta” ho sentito il bisogno di tagliarli, ora li porto sempre al massimo di un centimetro, perché corro, nuoto e faccio tanta attività fisica. Non ho particolari accorgimenti, ma li osservo e li proteggo dal cloro, quando vado in piscina. Durante il dimagrimento (che mi ha portato da 102 chili a un peso normale), non ho avuto problemi di perdita di capelli perché ho sempre mangiato in maniera equilibrata, integrando tutte le vitamine. Le mie “nuove” abitudini? Al mattino, per iniziare bene la giornata, bevo sempre il famoso bicchiere d’acqua calda con mezzo limone spremuto. Durante il giorno mangio tantissima verdura cotta e cruda, cereali, legumi e - pur non essendo vegetariana - carne in dosi limitate. Dieta per me è nutrirsi in modo corretto (e solo un medico può consigliarci): così ho perso 40 chili in un anno, senza eroismi, e senza farmi mancare vitamine, carboidrati, proteine. Semplicemente, ho imparato ad ascoltare il mio corpo e proprio per questo, quando mi accorgevo che qualcosa non andava, consultavo la nutrizionista e in accordo con lei cambiavamo strategia. Ascoltarsi è fondamentale. Spesso mangiamo troppo e prendiamo chili proprio perché non ascoltiamo i nostri reali bisogni e tendiamo a scambiare paura, nervosismo e ansia per fame».