Se dormire otto ore a notte è un'abitudine sanissima e il rimedio antiage migliore quali possono essere i danni del dormire poco, dell'avere notti travagliate o del soffrire di insonnia?

"Ho due bambini piccoli che fanno colazione alle 6.30 del mattino. Poi li accompagno di corsa a scuola e corro a prendere il treno che mi porta al lavoro. Quando torno a casa dopo una lunga giornata di lavoro, inizia il mio secondo turno: aiutare i bambini a fare i compiti, fare loro il bagno, fare fronte a capricci e litigi, preparare la cena e leggere la storia della buonanotte. Immaginerete che alle 22 sia a letto in compagnia di un buon libro, una maschera per gli occhi e una tazza di camomilla. Macché! Il maledetto gene del nottambulo mi porta a essere attiva fino a mezzanotte quasi tutte le sere", scrive Maria Lally sul telegraph.co.uk.

    Come il 30% della popolazione, Maria è "gufo", cioè fa le ore piccole a differenza dell'"allodola", il 10% della popolazione, che va a letto presto e si sveglia presto e in forma. Il restante 60% della popolazione viene definito normale. Com'è facile immaginare la prima tipologia è quella che alla lunga ha le conseguenze peggiori. Secondo un recente studio condotto dalla dottoressa Kristen Knutson, professoressa associata di neurologia presso la Northwestern University e pubblicato su Chronobiology International chi dorme poco ha un rischio di morte del 10% più alto rispetto ai mattinieri e del 30% in più di ammalarsi di diabete.

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    Maria ha sempre visto il lato positivo del suo stato: mentre le allodole sembrano più virtuose, vari studi hanno dimostrano che i gufi sono più creativi e più intelligenti e hanno vite sessuali migliori. Ma quando è venuta a sapere che secondo un nuovo studio finanziato dal Cancer Research UK e dal Medical Research Council le donne che dormono poco hanno il doppio delle probabilità di sviluppare un tumore al seno rispetto alle donne allodola la sua visione è cambiata. E ha voluto subito informarsi sulle cause di questa differenza. All'origine di tutto c'è la la rottura del ritmo circadiano, che è l'orologio interno che regola i processi fisiologici dell'organismo nell'arco delle 24 ore.

    Il discorso, in realtà, è più complesso. Secondo Katie Edmunds del Cancer Research UK "il modo migliore per ridurre il rischio di cancro al seno è mantenere il peso forma e ridurre il consumo di alcol". Secondo i ricercatori della Loughborough University, le allodole tendono a essere più magre dei gufi, questo perché chi fa parte della prima categoria tende a fare colazione mezz'ora dopo la sveglia, mentre i gufi tendono a mangiare a tarda sera.

    Sì, la mancanza di sonno può influenzare gli ormoni responsabili dell'appetito. I ricercatori della Pennsylvania State University hanno scoperto che dormire meno di sei ore a notte fa abbassare i livelli di leptina, l'ormone responsabile del senso di sazietà. Quindi, quando sei stanco, tendi a mangiare di più, ma a sentirti meno pieno. Secondo uno studio dell'Università di Oxford, infine, la privazione del sonno a breve termine porta a un maggiore consumo di carboidrati e, in particolare, di carboidrati ricchi di zuccheri.

    Le croci dei gufi non finiscono qui. Un recente studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders afferma che i gufi tendono a divertirsi di più e e sono più estroversi, ma, rovescio della medaglia, sono più soggetti alla depressione, dato confermato anche dai ricercatori della Northwestern University di Chicago che aggiungono anche un rischio maggior di sviluppare diabete e problemi di salute mentale.

    Esistono dei rimedi per evitare di dormire poco? Gli esperti consigliano di evitare di utilizzare Facebook & co nelle ore serali, di perdere il vizio di mangiare prima di andare a letto, di mettere in atto tutte quelle pratiche che conciliano il sonno e soprattutto di chiedere alle aziende di modificare l'orario di lavoro in base alle abitudini del sonno dei loro dipendenti.